L’esperienza
74. a) L’esperienza fa nascere
nell’uomo interessi e interrogativi, speranze e ansietà, riflessioni e giudizi
che confluiscono in un certo desiderio di trasformare l’esistenza. La catechesi
deve dunque adoperarsi per rendere gli uomini attenti alle loro più importanti
esperienze, sia personali che sociali; e deve pure sforzarsi di sottoporre alla
luce del vangelo gli interrogativi che nascono da tali situazioni, in modo da
stimolare negli uomini stessi un giusto desiderio di trasformare l’impostazione
della loro esistenza. Sotto questo aspetto l’esperienza aiuta l’uomo a
comportarsi in modo attivo di fronte al dono di Dio.
b) L’esperienza può favorire
l’intelligibilità del messaggio cristiano. Lo stesso Cristo predicò il regno di
Dio spiegandone la sua natura con delle parabole tratte dall’esperienza della
vita umana, Gesù evocò certe situazioni umane (il mercante che fa un buon
affare, i servitori che fanno più o meno fruttificare il denaro ricevuto in
deposito, ecc.) per spiegare realtà escatologiche e trascendenti, e per
indicare quindi l’atteggiamento da prendere di fronte a tali realtà. E così
l’esperienza diviene uno strumento per esplorare e assimilare le verità che
costituiscono il contenuto della rivelazione.
c) L’esperienza, considerata in
se stessa, deve essere illuminata dalla rivelazione. La catechesi deve aiutare
gli uomini ad esplorare, interpretare e giudicare le loro esperienze e a dare
un senso cristiano alla loro esistenza, mettendo in rilievo l’azione di Dio che
opera la nostra salvezza. Sotto questo aspetto l’esperienza diventa un oggetto
che il catechista deve interpretare e illuminare.
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