Capitolo VIII
LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
E LE RELAZIONI CON LA SEDE APOSTOLICA
La
cooperazione internazionale
132. Il collegio apostolico è
solidale nell’esercizio della sua missione. Più volte in questa parte del
direttorio sono state indicate le conseguenze che provengono da questa
solidarietà per quanto riguarda la catechesi (ad es.: capitolo II:
armonizzazione delle mete pastorali fra nazioni vicine; capitolo III: erezione
di istituti superiori; capitolo IV: elaborazione di strumenti comuni di lavoro;
capitolo VII: ricerca scientifica).
La cooperazione internazionale è
richiesta anche per quanto concerne il ministero della parola diretto agli
emigranti. Il compito da svolgere è duplice. Anzitutto è necessario che ai
migranti sia offerta la parola di Dio. Le differenze di lingua, di cultura, di
abitudini, richiedono uno scambio di informazioni e di personale tra le chiese
delle nazioni da cui i migranti provengono e le chiese delle nazioni che li
accolgono. Inoltre è necessario che il ministero della parola contribuisca a
rendere i cristiani delle nazioni che danno ospitalità consapevoli dei problemi
dei migranti e fraternamente disposti a riceverli.
La cooperazione internazionale è
richiesta anche per la catechesi dei turisti. È noto, infatti, che il turismo
assume sempre più una dimensione internazionale. La cooperazione internazionale
deve rispettare le responsabilità e le condizioni delle chiese locali. Occorre
quindi che le nazioni più avvantaggiate quanto a personale, mezzi economici e
ricerca scientifica diano il loro appoggio alle altre nazioni meno progredite,
senza pretendere di imporre le loro concezioni e i loro metodi di azione.
|