La catechesi
e la vita di preghiera liturgica e privata
25. "Ogni celebrazione
liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo corpo che è la chiesa,
è azione sacra per eccellenza, e nessun’altra azione della chiesa, allo stesso
titolo e allo stesso grado, ne eguaglia l’efficacia". Quanto più una
comunità cristiana è matura nella fede, tanto più vive il suo culto in spirito
e verità nelle celebrazioni liturgiche, specialmente eucaristiche. La catechesi
perciò deve essere al servizio di una partecipazione attiva, cosciente e
autentica alla liturgia della chiesa: non solo illustrando il significato dei
riti, ma educando i fedeli all’orazione, al ringraziamento, alla penitenza,
alla domanda fiduciosa, al senso comunitario, al linguaggio simbolico, cose
tutte necessarie per una vera vita liturgica. "La vita spirituale tuttavia
non si esaurisce nella partecipazione alla sola liturgia. Il cristiano infatti,
benché chiamato alla preghiera in comune, è sempre tenuto a entrare nella sua
stanza per pregare il Padre in segreto; anzi, secondo l’insegnamento
dell’apostolo, è tenuto a pregare incessantemente". La catechesi deve
quindi educare i cristiani anche a meditare la parola di Dio e a pregare
individualmente.
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