Indice
:
Generale
-
Opera
|
Parole
:
Alfabetica
-
Frequenza
-
Rovesciate
-
Lunghezza
-
Statistiche
|
Aiuto
|
Biblioteca IntraText
Luigi Pirandello
Donna Mimma
IntraText CT - Lettura del testo
Donna Mimma parte
Precedente
-
Successivo
Clicca qui per nascondere i link alle concordanze
Donna
Mimma
Donna
Mimma
parte
Quando
donna
Mimma
col
fazzoletto
di
seta
celeste
annodato
largo
sotto il
mento
passa
per le
vie
del
paesello
assolate
, si può
credere
benissimo
che la sua
personcina
linda
, ancora
dritta
e
vivace
, sebbene
modestamente
raccolta
nel lungo "
manto
"
nero
frangiato
, non
projetti
ombra
su l'
acciottolato
di queste
viuzze
qua, né sul
lastricato
della
piazza
grande
di
là
.
Si può
credere
benissimo
, perché agli
occhi
di tutti i
bimbi
e anche dei
grandi
che,
vedendola
passare
, si
sentono
pur essi
diventare
bimbi
a un
tratto
,
donna
Mimma
reca
un'
aria
con sé, per cui subito, sopra e
attorno
a lei, tutto
diventa
come
finto
: di
carta
il
cielo
; il
sole
, una
spera
di
porporina
, come la
stella
del
presepio
. Tutto il
paesello
, con quel
bel
sole
d'
oro
e quel
bel
cielo
azzurro
nuovo
su le
casette
vecchie
, con quelle sue
chiesine
dai
campaniletti
tozzi
e le
viuzze
e la
piazza
grande
con la
fontana
in
mezzo
e in
fondo
la
chiesa
madre
, appena ella vi
passa
,
diventa
subito tutt'intorno come un
grosso
giocattolo
di
Befana
, di quelli che a
pezzo
a
pezzo
si
cavano
dalla
scatolona
ovale
che
odora
di colla
deliziosamente
. Ogni
dadolino
- e ce ne son tanti - è una
casa
con le sue
finestre
e la sua
veranda
, da
mettere
in
fila
o in
giro
per far la
strada
o la
piazza
; e questo
dado
qui più
grosso
è la
chiesa
con la
croce
e le
campane
, e quest'altro la
fontana
, da
metterci
attorno
questi
alberetti
che hanno la
corona
di
trucioli
verdi
verdi
e un
dischetto
sotto, per
reggersi
in
piedi
.
Miracolo
di
donna
Mimma
? No. È il
mondo
in cui
donna
Mimma
vive
agli
occhi
dei
piccoli
e anche dei
grandi
che
ridiventano
subito
piccoli
appena la
vedono
passare
.
Piccoli
, per
forza
, perché nessuno può
sentirsi
grande
davanti a
donna
Mimma
. Nessuno.
Questo
mondo
ella
rappresenta
ai
bimbi
quando si
mette
a
parlare
con essi e dice loro come a uno a uno ella sia
andata
a
comperarli
lontano
lontano
.
- Dove?
Eh, dove!
Lontano
,
lontano
.
- A
Palermo
?
A
Palermo
, sì, con una
bella
lettiga
bianca
, d'
avorio
,
portata
da due
belli
cavalli
bianchi
, senza
sonagli
, per
vie
e
vie
lunghe
, di
notte
, al
bujo
.
- Senza
sonagli
perché?
- Per non far
rumore
.
- E al
bujo
?
Sì; ma
c'
è
pure
la
luna
, di
notte
, le
stelle
. Ma anche al
bujo
,
sicuro
! Si fa pur
notte
, quando si
cammina
e
cammina
a
giornate
, per tanta
via
. E poi sempre di
notte
s'
arriva
, al
ritorno
, con quella
lettiga
, e
zitti
zitti
, che nessuno
veda
, che nessuno
senta
.
- Perché?
Ma perché il
bambinello
comperato
da poco non può
sentire
nessun
rumore
, ché si
spaventerebbe
, e neppure può
vedere
in
principio
la
luce
del
sole
.
-
Comperato
? Come,
comperato
?
- Coi
denari
di
papà
! Tanti tanti.
-
Flavietta
?
- Ma sì,
Flavietta
più di
duecent
'
onze
. Più più. Con questi
riccioletti
d'
oro
, con questa
boccuccia
di
fragola
. Perché
papà
la volle
bionda
così,
ricciutella
così e con questi
occhi
grandi
d'
amore
che mi
guardano
,
gioja
mia, non mi
credi
? poche
duecent
'
onze
, per quest'
occhi
soli
! Vuoi che non lo
sappia
, se t'ho
comperata
io? E
pure
Ninì
, sì certo. Tutti vi ho
comperati
io.
Ninì
un
pochino
di più, perché
maschietto
. I
maschietti
,
amore
mio,
costano
sempre un
pochino
di più;
lavorano
, poi, i
maschietti
e,
lavorando
,
guadagnano
assai, come
papà
. Ma
sapete
che
pure
papà
l'ho
comperato
io? Io, io. Quand'
era
piccolo
piccolo
, certo! quando ancora non
era
niente!
Gliel
'ho
portato
io, di
notte
, con la
lettiga
bianca
alla sua
mamma
,
sant'
anima
. Da
Palermo
, sì. Quanto, lui?
Uh
,
migliaja
d'
onze
,
migliaja
!
I
bimbi
la
guardano
allocchiti
. Le
guardano
quel
fazzoletto
bello
, di
seta
celeste
, sempre
nuovo
, su i
capelli
ancora
neri
,
lucidi
,
spartiti
in due
bande
che, su le
tempie
,
formano
due
treccioline
che
passano
su gli
orecchi
, dai cui
lobi
,
stirati
dal
peso
,
pendono
due
massicci
orecchini
a
lagrimoni
. Le
guardano
gli
occhi
un po'
ovati
, dalle
palpebre
esili
,
guarnite
di
lunghissime
ciglia
; la
pallottolina
del
naso
un po'
venata
, tra i
fori
larghi
violacei
delle
nari
; il
mento
un po'
aguzzo
, su cui s'
arricciano
metallici
alcuni
peluzzi
. Ma la
vedono
come
avvolta
in un'
aria
di
mistero
, questa
vecchietta
pulita
, che tutte le
donne
chiamano
, e anche la loro
mamma
, la
Comare
, che quando viene a
visita
capita
sempre che la
mamma
non sta
bene
, e pochi
giorni
dopo, ecco,
spunta
un altro
fratellino
o un'altra
sorellina
, che è stata lei ad
andarli
a
comperare
,
lontano
lontano
, a
Palermo
, con la
lettiga
. La
guardano
, le
toccano
pian
piano
, coi
ditini
curiosi
, un po'
esitanti
, lo
scialle
, la
veste
; ed è, sì, una
vecchietta
pulita
, che non
pare
diversa
dalle altre; ma come può
andare
poi così
lontano
lontano
, con quella
lettiga
, e come l'ha lei, quest'
ufficio
nel
mondo
, di
comperare
i
bambini
, e di
portarli
, i
bambini
, come la
Befana
i
giocattoli
?
Ma essi, dunque... - che cosa? No, non
sanno
che
pensare
; ma
sentono
in sé,
vago
, un po' del
mistero
che è in quella
vecchietta
, la quale è qua con loro
adesso
, qua che la
toccano
, ma che se ne
va
poi così
lontano
a
prenderli
, i
bambini
, e dunque anche loro... già... a
Palermo
, dove? dove lei
sa
ed essi,
piccoli
, non
sanno
; benché certo,
là
,
piccoli
piccoli
, ci sono
stati
anche loro, se ella è
andata
a
comperarli
là
...
Istintivamente
con gli
occhi
le
cercano
le
mani
. Dove sono le
mani
?
Lì
, sotto lo
scialle
. Perché non le
mostra
mai
donna
Mimma
, le
mani
? Già! con le
mani
non li
tocca
mai: li
bacia
,
parla
con loro,
gestisce
tanto con gli
occhi
, con la
bocca
, con le
guance
; ma dallo
scialle
le
mani
non le
cava
mai per far loro una
carezza
. È
strano
. Qualcuno, più
ardito
, le
domanda
:
- Non le hai, le
mani
?
-
Gesù
! -
esclama
allora
donna
Mimma
,
volgendo
uno
sguardo
d'
intelligenza
alla
mamma
come per
dire
: "E che è?
diavolo
, questo
bambino
?".
- Eccole qua! -
soggiunge
poi subito,
mostrando
le due
manine
coi
mezzi
guanti
di
filo
. - Come non le ho,
diavoletto
?
Gesù
, che
domande
!
E
ride
,
ride
,
ricacciandosi
le
mani
sotto e
tirandosi
con esse lo
scialle
su su,
fin
sopra il
naso
, per
nascondere
quelle
risatine
, che,
Dio
liberi
... Oh
Signore
! le viene di farsi la
croce
. Ma
guarda
che
cose
possono venire in
mente
a un
bambino
!
Pajono
fatte, quelle
mani
, per
calcare
nello
stampo
la
cera
di cui sono
formati
i
Bambini
Gesù
che in ogni
chiesa
si
portano
su l'
altare
in un
canestrino
imbottito
di
raso
celeste
la
notte
di
Natale
.
Sente
donna
Mimma
la
santità
del suo
ufficio
, quanta
religione
sia nell'
atto
della
nascita
, e agli
occhi
dei
bimbi
lo
copre
con tutti i
veli
del
pudore
; e anche
parlandone
coi
grandi
non
adopera
mai una
parola
, che
muova
o
diradi
quei
veli
; e ne
parla
con gli
occhi
bassi
e il meno che può.
Sa
che non è sempre
lieto
, che
spesso
anzi è così
triste
il suo
ufficio
d'
accogliere
nella
vita
tanti
esserini
che
piangono
appena vi
traggono
il
primo
respiro
. Può
essere
una
festa
il
bimbo
ch'ella
porta
in una
casa
di
signori
; anche per il
bimbo
, sì; benché non sempre neanche
lì
! Ma
portarli
- e tanti, tanti - nelle
case
dei
poveri
... Gli
piange
il
cuore
. Ma è lei
sola
a
esercitare
, da circa
trentacinque
anni
, quest'
ufficio
nel
paesello
. O, per
dir
meglio
,
era
lei
sola
,
fino
a
jeri
.
Ora
è venuta dal
continente
una
smorfiosetta
di
vent'
anni
,
piemontesa
;
gonna
corta
,
gialla
,
giacchetto
verde
; come un
maschiotto
, le
mani
in
tasca
:
sorella
ancora
nubile
d'un
impiegato
di
dogana
.
Diplomata
dalla
R.
Università
di
Torino
.
Roba
da farsi la
croce
a due
mani
,
Signore
Iddio
, una
ragazza
ancora senza
mondo
,
mettersi
a una
simile
professione
! E bisogna
vedere
con quale
sfacciataggine
: per
miracolo
, quella sua
professione
, non se la
porta
scritta
in
fronte
! Una
ragazza
! una
ragazza
, che di queste
cose
...
Dio
, che
vergogna
! E dove siamo?
Donna
Mimma
non se ne
sa
dar
pace
.
Volta
la
faccia
, si
ripara
gli
occhi
con la
mano
appena la
vede
passare
sculettando
per la
piazza
, a
testa
alta
, le
mani
in
tasca
, la
piuma
bianca
ritta
al
vento
sul
cappellino
di
velluto
. E che
strepito
fanno quei
tacchetti
insolenti
sul
lastricato
della
piazza
: -
Passo
io!
passo
io!
Non è
donna
quella: una
diavola
è! Non può
essere
creatura
di
Dio
, quella!
- Come? la
tabella
?
Ah sì? ha
fatto
appendere
la
tabella
col
nome
e la
professione
sul
porticino
di
casa
? E si
chiama
?
Elvira
... come?
signorina
Elvira
Mosti
? Ci sta
scritto
signorina
? E che vuol
dire
diplomata
? Ah, la
patente
. La
vergogna
patentata
.
Dio
,
Dio
, si può
credere
una cosa
simile
? E chi la
chiamerà
quella
sfacciata
? Ma che
esperienza
poi, che
esperienza
può aver lei, se ancora... in
nome
del
Padre
, del
Figliuolo
e dello
Spirito
Santo
. S'hanno da
vedere
di queste
cose
ai
giorni
nostri? in un
paesello
come il nostro?
Vih
...
vih
...
vih
...
E
donna
Mimma
scuote
in
aria
le
manine
coi
mezzi
guanti
di
filo
come se si
vedesse
lingueggiar
davanti le
fiamme
dell'
inferno
.
-
Nossignora
,
grazie
, che
caffè
,
signora
mia!
acqua
, un
sorso
d'
acqua
mi
faccia
portare
; sono tutta
sconcertata
! - dice nelle
case
delle
clienti
, da cui di tanto in tanto si
reca
a
visita
, o a fare, com'ella dice, "un'
affacciata
", per
sapere
... no? niente?
Lasciamo
fare a
Dio
,
signora
mia,
ringraziato
sia sempre in
cielo
e in
terra
!
Se n'è fatta quasi una
fissazione
; non perché
tema
per sé, che le
signore
le abbiano a fare un
torto
per quella
lì
;
figurarsi
se può
temere
una tal cosa
conoscendo
che
signore
sono, col
timore
di
Dio
, con l'
educazione
del
paese
e il
rispetto
delle
cose
sante
! Neanche per
sogno
...
- Ma
dico
,
dico
, oh
Vergine
Maria
, per la cosa in sé... questo
scandalo
... una
ragazzaccia
...
Dicono
che
parla
come un
carabiniere
... che tutte le
parolacce
le dice
chiare
, come se
fosse
una cosa
naturale
...
È tanto
compresa
della
mostruosità
dello
scandalo
, che non s'
accorge
dell'
impaccio
afflitto
con cui la
guardano
le
signore
.
Pare
che abbiano da
dirle
qualche cosa e non ne
trovino
il
coraggio
.
Oggi
, il
medico
condotto
s'è
voltato
di
là
,
vedendola
passare
. Non l'ha
vista
? Ma sì, che l'ha
vista
! L'ha
vista
e s'è
voltato
. Perché?
Viene a
sapere
, poco dopo, che quella
svergognata
lì
è
andata
a
trovarlo
a
casa
, col
fratello
. Certo per
raccomandarsi
. Chi
sa
che
moine
gli avrà
fatto
, come le
sanno
fare
codeste
forestieracce
sbandite
che nelle
grandi
città
del
Continente
hanno
perduto
il
santo
rossore
della
faccia
; ed ecco che questo
rimbambito
di
medico
... Il
diploma
? E che
c'
entra
il
diploma
? Ah sì, difatti, per il
diploma
! Ma
via
, che non si
sanno
queste
cose
? Due
smorfiette
, due
carezzine
, e come la
paglia
pigliano
fuoco
, gli
ominacci
; anche i
vecchi
adesso
, senza
timor
di
Dio
! Che fa il
diploma
? che
c'
entra
?
Esperienza
ci vuole,
esperienza
.
- Eh, ma anche il
diploma
,
donna
Mimma
, - le
risponde
sospirando
il
farmacista
, col quale,
passando
, s'è
lagnata
del
voltafaccia
del
medico
.
- E io che ho
diploma
forse? -
esclama
allora
donna
Mimma
,
sorridendo
e
giungendo
per le
punte
delle
dita
le due
manine
coi
mezzi
guanti
di
filo
. - E sono già
trentacinque
anni
,
trentacinque
, che tutti quanti siete qua, e
pure
voi,
don
Sarino
, vi ho
portati
io, con la
grazia
di
Dio
,
figliuoli
miei; che n'ho
fatti
di
viaggi
a
Palermo
! Ecco, ecco,
guardate
qua!
E
donna
Mimma
si
china
a
prendere
tra quelle due
manine
che quasi non
pajono
, ma che
pure
hanno tanta
forza
, un
bel
bimbone
della
strada
, che s'è
fermato
davanti la
farmacia
, e lo
leva
alto
, nel
sole
.
- Anche questo! E quanti ne
vedete
, tutti io! Sono
andata
a
comperarvi
tutti io, a
Palermo
, senza
diploma
! A che
serve
il
diploma
?
Il
giovane
farmacista
sorride
.
-
Va
bene
,
donna
Mimma
, sì... voi... l'
esperienza
, certo... ma...
E la
guarda
afflitto
e
impacciato
e neanche lui ha il
coraggio
di farle
intravvedere
la
minaccia
che le
pende
sul
capo
.
Finché dalla
Prefettura
del
capoluogo
le
arriva
una
carta
con tanto di
stemma
e di
bollo
,
mezza
stampata
e
mezza
scritta
a
mano
, nella quale ella non
sa
legger
bene
, ma
indovina
che si
parla
del
diploma
che non ha, e che ai
sensi
degli
articoli
tali e tali... È ancora dietro a
decifrarla
, quella
carta
, che una
guardia
la viene a
invitare
a
nome
del
sindaco
.
- La
moglie
? Così presto? -
domanda
donna
Mimma
,
contrariata
.
- No, al
municipio
, -
risponde
la
guardia
- per una
comunicazione
.
Donna
Mimma
s'
acciglia
:
- A me? per questa
carta
?
La
guardia
si
stringe
nelle
spalle
:
- Io non
so
; venite e
saprete
.
Donna
Mimma
va
; e, al
municipio
,
trova
il
sindaco
, tutto
imbarazzato
. Anche lui è
stato
comperato
a
Palermo
da
donna
Mimma
; e anche due
figliuoli
donna
Mimma
è
andata
a
comperare
per lui a
Palermo
e presto per un
terzo
dovrebbe
mettersi
in
viaggio
con la
lettiga
; ma...
- Ecco qua,
donna
Mimma
!
Vedete
? Un'altra
carta
anche a noi, dalla
Prefettura
. Per voi, sì. E non
c'
è nulla da fare,
purtroppo
. Vi s'
interdice
l'
esercizio
della
professione
.
- A me?
- A voi: perché non avete il
diploma
,
cara
donna
Mimma
! La
legge
.
- Ma che
legge
? -
esclama
donna
Mimma
, che non ha più una
goccia
di
sangue
nelle
vene
. -
Legge
nuova
?
- Non
nuova
, no! Ma noi qua,
c'
eravate voi
sola
, da
tant'
anni
; vi
conoscevamo
; vi volevamo
bene
; avevamo tutta la
fiducia
in voi, e abbiamo perciò
lasciato
correre
; ma siamo in
contravvenzione
anche noi,
donna
Mimma
! Queste
maledette
formalità
,
capite
? Finché
c'
eravate voi
sola
... Ma
ora
è venuta quella
là
; ha
saputo
che voi non avete il
diploma
; e
visto
che qua non è
chiamata
da nessuno,
capite
? ha
fatto
reclamo
alla
Prefettura
, e voi non potete più
esercitare
, o
dovete
andare
a
Palermo
,
davvero
questa
volta
! all'
Università
, per
prendere
il
diploma
anche voi, come quella.
- Io? a
Palermo
? alla mia
età
? a
cinquantasei
anni
? dopo
trentacinque
anni
di
professione
? mi fanno questo
affronto
? io, il
diploma
? Un'
intera
popolazione
... Ma come?
c'
è
bisogno
di
diploma
? di
saper
leggere
e
scrivere
, per queste
cose
? Io
so
leggere
appena! E a
Palermo
, io che non mi sono mai
mossa
di qua? Io mi ci
perdo
! Alla mia
età
? Per quella
smorfiosa
lì
, che la voglio
vedere
, con tutto il suo
diploma
... Vuole
competere
con me? E che hanno da
insegnare
a me, che li
fascio
e li
sfascio
tutti quanti, i
meglio
professori
, dopo
trentacinque
anni
di
professione
?
Debbo
andare
a
Palermo
davvero
? Come? per due
anni
?
Non la
finisce
più
donna
Mimma
: un
torrente
di
lagrime
irose
,
disperate
, tra un
precipizio
di
domande
saltanti
,
balzanti
. Il
sindaco
,
dolente
, vorrebbe
arrestar
quell'
impeto
; un po' lo
lascia
sfogare
; di
nuovo
si
prova
ad
arrestarlo
; - due
anni
passano
presto; sì, è
duro
, certo; ma che
insegnare
! no! pro
forma
per avere quel
pezzo
di
carta
! per non
darla
vinta
a questa
ragazzaccia
... - Poi,
accompagnandola
fino
alla
soglia
dell'
uscio
,
battendole
una
mano
dietro le
spalle
, come un buon
figliuolo
, per
esortarla
a far buon
animo
,
cerca
di farla
sorridere
:
via
...
via
... come si
smarrirebbe
a
Palermo
, lei, che non
passa
giorno
, ci
va
tre e quattro
volte
?
S'è
tirato
lo
scialle
nero
sul
fazzoletto
celeste
,
donna
Mimma
e le sue
manine
stringono
, di sotto, quello
scialle
nero
sul
volto
per
nascondere
le
lagrime
.
Bimbi
, quel
fazzoletto
di
seta
celeste
! - La
santa
poesia
della vostra
nascita
, ecco, ha
preso
il
lutto
: se ne
va
a
Palermo
, senza
lettiga
bianca
, a
studiar
meèutica
, e la
sepsi
e l'
antisepsi
, l'
estremo
cefalico
, l'
estremo
pelvi-podalico
... Così vuole la
legge
.
Donna
Mimma
piange
; non se ne può
consolare
:
sa
leggere
appena; si
smarrirà
tra l'
irta
scienza
di quei
dotti
professori
,
là
, a
Palermo
, dove ella tante
volte
è
andata
con la
poesia
della sua
lettiga
bianca
.
-
Signora
mia,
signora
mia...
Un
pianto
, un
pianto
che
spezza
il
cuore
, presso ciascuna delle sue
clienti
, da cui
va
a
licenziarsi
, prima di
partire
. E in ogni
casa
, si
china
con le
piccole
mani
tremanti
(oh sì,
ora
le
cava
fuori senza più
ritegno
) a
carezzar
la
testina
bionda
o
bruna
dei
bimbi
, e
lascia
tra quei
riccioli
,
insieme
coi
baci
,
cader
le
lagrime
,
inconsolabilmente
.
-
Vado
a
Palermo
...
vado
a
Palermo
.
E i
bimbi
,
sbigottiti
, la
guardano
, e non
comprendono
perché
pianga
tanto, questa
volta
, per
andare
a
Palermo
.
Pensano
che forse è una
sciagura
anche per loro, per tutti i
bimbi
che sono ancora
là
, da
comperare
.
Dicono
le
mamme
:
- Ma noi v'
aspetteremo
!
Donna
Mimma
le
guarda
con gli
occhi
lagrimosi
,
tentenna
il
capo
. Come può farsi quest'
inganno
pietoso
, lei che
sa
bene
com'è la
vita
?
-
Signora
mia, due
anni
?
E se ne
parte
col
cuore
spezzato
,
tirandosi
lo
scialle
nero
sul
fazzoletto
celeste
.
Precedente
-
Successivo
Indice
:
Generale
-
Opera
|
Parole
:
Alfabetica
-
Frequenza
-
Rovesciate
-
Lunghezza
-
Statistiche
|
Aiuto
|
Biblioteca IntraText
IntraText®
(V89)
Copyright
1996-2007 EuloTech SRL