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Luigi Pirandello
Donna Mimma
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L'abito nuovo
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L'
abito
nuovo
L'
abito
che quel
povero
Crispucci
indossava
da
tempo
immemorabile
, nessuno
riusciva
più a
considerarlo
come una cosa
soprammessa
al suo
corpo
, una cosa che si potesse
cambiare
. Agli
occhi
di tutti egli
era
ormai
in quel suo
abito
, come un
vecchio
cane
randagio
nel suo
pelame
stinto
e
strappato
.
Per questa
ragione
, l'
avvocato
Boccanera
, suo
principale
, non aveva mai
pensato
di
potergli
regalare
uno dei tanti suoi
abiti
smessi
ancora in
buono
stato
. Così com'
era
, gli
serviva
a
meraviglia
;
scrivano
e
galoppino
a
centoventi
lire
al
mese
.
Quel
giorno
, il
signor
avvocato
Boccanera
stava a
tenergli
un
interminabile
e
amorevole
discorso
. Di
solito
,
bastava
che gli
dicesse
, con un certo
ammiccamento
degli
occhi
: -
Crispucci
, eh? - e
Crispucci
intendeva
tutto. In quel
momento
, però, davanti la
scrivania
, tutto
ripiegato
e
scivolante
come un'
S
, le due
lunghe
braccia
da
scimmia
ciondoloni
,
pareva
che non
capisse
più nulla.
Apriva
di
tratto
in
tratto
la
bocca
, ma non per
parlare
.
Era
una
contrazione
delle
guance
, o
piuttosto
, come un'
increspatura
di tutta la
faccia
gialliccia
, che,
scoprendogli
i
denti
, poteva
parere
una
smorfia
, così di
scherno
come di
spasimo
; ma forse
era
soltanto
un
segno
d'
attenzione
.
- Dunque,
caro
Crispucci
, tutto
considerato
, vi
consiglio
di
partire
. Sarà per me un
guajo
serio
; ma
partite
. Avrò
pazienza
per una
quindicina
di
giorni
. Eh, almeno
quindici
giorni
vi ci vorranno per tutte le
pratiche
da
sbrigare
e le
formalità
. E anche perché, mi
figuro
,
venderete
tutto.
Crispucci
aprì
le
braccia
, con gli
occhi
biavi
fissi
nel
vuoto
.
- Eh sì,
vendere
, vi
conviene
vendere
.
Gioje
,
abiti
,
mobili
. Il
grosso
è nelle
gioje
. Così a
occhio
, dalla
descrizione
dell'
inventario
, ci sarà da
cavarne
da
centocinquanta
a
duecento
mila
lire
; forse più.
C'
è anche un
vezzo
di
perle
. Quanto agli
abiti
(voi
capite
) non li potrà certo
indossare
la vostra
figliuola
. Chi
sa
che
abiti
saranno! Ma ne
caverete
poco, non vi
fate
illusioni
. Gli
abiti
si
svendono
, anche se
ricchissimi
. Forse dalle
pellicce
(
pare
ce ne sia una
collezione
)
sapendo
fare, qualche cosa
caverete
. Oh,
badate
: per le
gioje
, sarebbe
bene
che
appuraste
da quali
negozianti
furono
acquistate
. Forse lo
vedrete
dagli
astucci
. Vi
avverto
che i
brillanti
sono molto
cresciuti
di
prezzo
. E qui nell'
elenco
ce ne son
segnati
parecchi. Ecco: una
spilla
... un'altra
spilla
...
anello
...
anello
... un
bracciale
... un altro
anello
... ancora un
anello
... una
spilla
...
bracciale
...
bracciale
... Parecchi come
vedete
.
A questo
punto
Crispucci
alzò
una
mano
.
Segno
che voleva
parlare
. Le
rarissime
volte
che gli
avveniva
, ne
dava
l'
avviso
così. E questo
segno
della
mano
era
accompagnato
da un'altra
increspatura
della
faccia
ch'
esprimeva
lo
stento
e la
pena
di
tirar
su la
voce
da quell'
abisso
di
silenzio
in cui la sua
anima
era
da tanto
tempo
sprofondata
.
-
Po
... potrei, -
disse
, - farmi
ardito
... uno di... uno di questi
anelli
... alla sua
signora
?
- Ma no, che
dite
,
caro
Crispucci
? -
scattò
il
signor
avvocato
. - La mia
signora
, vi
pare
? uno di quegli
anelli
!
Crispucci
abbassò
la
mano
;
accennò
di sì più
volte
col
capo
.
- Mi
scusi
.
- Ma no, anzi vi
ringrazio
.
Piangete
? No,
via
,
via
,
caro
Crispucci
! Non ho voluto
offendervi
! Su, su. Lo
so
, lo
comprendo
è per voi una cosa molto
triste
; ma
pensate
che non
accettate
per voi
codesta
eredità
: voi non siete solo, avete una
figliuola
, a cui non sarà
facile
trovar
marito
, senza una
buona
dote
, che
ora
... Eh, lo
so
! è a un
prezzo
ben
duro
! Ma i
denari
son
denari
,
caro
Crispucci
, e fanno
chiudere
gli
occhi
su tante
cose
. Avete anche la
madre
. Non avete molta
salute
, e...
Crispucci
, che aveva
approvato
col
capo
le
precedenti
considerazioni
del
signor
avvocato
, a questa su la sua
salute
,
sgranò
gli
occhi
con un
piglio
scontroso
. S'
inchinò
; si
mosse
per
uscire
.
- E non
prendete
le
carte
? - gli
disse
l'
avvocato
,
porgendogliele
di su la
scrivania
.
Crispucci
tornò
indietro
,
asciugandosi
gli
occhi
con un
sudicio
fazzoletto
, e
prese
quelle
carte
.
- Dunque
partite
domani
?
-
Signor
avvocato
, -
rispose
Crispucci
,
guardandolo
, come
deciso
a
dire
una cosa che gli faceva
tremare
il
mento
; ma s'
arrestò
,
lottò
un
pezzo
per
ricacciare
indietro
, nell'
abisso
di
silenzio
, quel che stava per
dire
;
alzò
un poco le
spalle
,
aprì
un poco le
braccia
e
andò
via
.
Stava per
dire
: "
Parto
, se
vossignoria
accetta
per la sua
signora
un
anellino
di questa mia
eredità
!".
Di
là
, agli altri
scritturali
dello
studio
che da tre
giorni
si
spassavano
a
torturarlo
,
punzecchiandolo
con
fredda
ferocia
, aveva
promesso
,
digrignando
i
denti
, a chi una
veste
di
seta
per la
moglie
, a chi un
cappello
con le
piume
per la
figliuola
, a chi un
manicotto
per la
fidanzata
.
-
Magari
!
- E qualche
camicia
fina
,
velata
e
ricamata
,
aperta
davanti, per tua
sorella
?
-
Magari
!
Voleva che di quella
eredità
tutti, con lui, fossero
insozzati
.
Leggendo
nell'
inventario
la
descrizione
del
ricchissimo
guardaroba
della
defunta
, e di quel che
contenevano
di
biancheria
gli
armadii
e i
cassettoni
, s'
era
figurato
di
poterne
vestire
tutte le
donne
della
città
.
Se un
resto
di
ragione
non lo avesse
trattenuto
, si sarebbe
fermato
per
via
a
prendere
per il
petto
i
passanti
e a
dir
loro:
"Mia
moglie
era
così e così; è
crepata
or
ora
a
Napoli
; m'ha
lasciato
questo e quest'altro; volete per vostra
moglie
, per vostra
sorella
, per le vostre
figliuole
, una
mezza
dozzina
di
calze
di
seta
, su
fino
alla
coscia
,
finissime
,
traforate
?".
Un
giovanotto
spelato
, dalla
faccia
itterica
, che aveva la
malinconia
di voler
parere
elegante
, si
sentiva
finir
lo
stomaco
da tre
giorni
, in quella
stanza
degli
scritturali
, a tali
profferte
.
Era
da una
settimana
soltanto
nello
studio
, e più che da
scrivano
faceva da
galoppino
; ma voleva
conservare
la sua
dignità
; non
parlava
quasi mai, anche perché nessuno gli
rivolgeva
la
parola
; si
contentava
d'
accennare
un
sorrisetto
vano
a
fior
di
labbra
, non
privo
d'un certo
sprezzo
lieve
lieve
,
ascoltando
i
discorsi
degli altri, e
tirava
fuori dalle
maniche
troppo
corte
o
ricacciava
indietro
con
mossettine
sapienti
i
polsini
ingialliti
.
Quel
giorno
, appena
Crispucci
uscì
dalla
stanza
del
signor
avvocato
,
prese
dall'
attaccapanni
il
cappello
e il
bastone
per
andargli
dietro, mentre gli altri
scrivani
,
ridendo
,
gridavano
dall'
alto
della
scala
:
-
Crispucci
,
ricordati
! La
camicia
per mia
sorella
!
- La
veste
di
seta
per mia
moglie
!
- Il
manicotto
per la mia
fidanzata
!
- La
piuma
di
struzzo
per la mia
figliuola
!
Per
istrada
lo
investì
, con la
faccia
più
scolorita
che mai dalla
bile
:
- Ma perché
fate
tante
sciocchezze
? Perché
seminate
la
roba
così?
Porterà
scritta
forse in qualche
parte
la
provenienza
? Vi
tocca
una
fortuna
come questa, e non
sapete
profittarne
. Siete
impazzito
?
Crispucci
si
fermò
un
momento
a
guatarlo
di traverso.
-
Fortuna
, sì! -
ribatté
quello. -
Fortuna
prima e
fortuna
adesso
! Prima, per esservene
liberato
tant'
anni
fa, quando vi
scappò
di
casa
.
- Te ne sei
informato
?
- Me ne sono
informato
. Ebbene? Che
noje
, che
impicci
che
fastidi
ne aveste più?
Ora
è
morta
; e non vi
sembra
un'altra
fortuna
?
Perdio
! Non solo perché è
morta
, ma anche perché di
stato
vi farà
cangiare
!
Crispucci
si
fermò
a
guatarlo
di
nuovo
.
- T'hanno
detto
forse che ho una
figliuola
da
maritare
?
- Vi
parlo
così per questo!
- Ah!
Franco
.
-
Franchissimo
.
- E vuoi che
pigli
l'
eredità
?
- Sareste un
pazzo
a non farlo!
Duecentomila
lire
!
- E con
duecentomila
lire
,
vorresti
che dessi la
figliuola
a te?
- Perché no?
- Perché, se mai, con
duecentomila
lire
, potrei
comprare
una
vergogna
meno
sporca
della tua.
- Oh, voi m'
offendete
!
- No. Ti
stimo
. Tu
stimi
me, io
stimo
te. Per una
vergogna
come la tua non
darei
più di
tremila
lire
.
- Tre?
- Cinque,
va
là
! e un po' di
biancheria
. Hai una
sorella
anche tu? Tre
camìce
di
seta
anche a lei,
aperte
davanti! Se le vuoi, te le
do
.
E lo
piantò
lì
, in
mezzo
alla
strada
.
A
casa
non
disse
una
parola
né alla
madre
né alla
figliuola
. Del
resto
, non aveva mai
ammesso
, da
sedici
anni
, dal
giorno
della
sciagura
in poi, nessun
discorso
che non si
riferisse
ai
bisogni
momentanei
della
vita
. Se l'una o l'altra
accennava
minimamente
a qualche
considerazione
estranea
a questi
bisogni
, si
voltava
a
guardarle
con tali
occhi
, che subito la
voce
moriva
loro sulle
labbra
.
Il
giorno
appresso
partì
per
Napoli
,
lasciandole
non solo nell'
incertezza
più
angosciosa
sul
conto
di quella
eredità
, ma anche in una
grande
costernazione
, se -
Dio
liberi
-
commettesse
qualche
grossa
pazzia
.
Le
donne
del
vicinato
fomentavano
questa
costernazione
,
riferendo
e
commentando
tutte le
stranezze
commesse
da
Crispucci
in quei tre
giorni
. Qualcuna, con
rosea
e
fresca
ingenuità
,
alludendo
alla
defunta
,
domandava
:
- Ma com'è ch'
era
tanto
ricca
?
E un'altra:
- Ho
sentito
dire
che si
chiamava
Margherita
. La
biancheria
intanto,
dicono
che è
cifrata
R
e
B.
- E
B
? No,
R
e
C
, -
correggeva
un'altra -
Rosa
Clairon
, ho
sentito
dire
.
- Ah,
guarda
,
Clairon
...
Cantava
?
-
Pare
di no.
- Ma sì che
cantava
!
Ultimamente
no, più. Ma prima
cantava
.
-
Rosa
Clairon
, sì... mi
pare
.
La
figliuola
, a questi
discorsi
,
guardava
la
vecchia
nonna
con un
lustro
di
febbre
negli
occhi
affossati
, e una
fiamma
fosca
sulle
guance
magre
. La
vecchia
nonna
, con la
grossa
faccia
gialla
,
sebacea
, quasi
spaccata
da
profonde
rughe
rigide
e
precise
, s'
aggiustava
sul
naso
gli
occhialoni
che, dopo l'
operazione
della
cateratta
, le
rendevano
mostruosamente
grandi
e
vani
gli
occhi
tra le
rade
ciglia
lunghe
come
antenne
d'
insetto
, e
rispondeva
con
sordi
grugniti
a tutte quelle
ingenuità
delle
vicine
.
Molte delle quali
sostenevano
con
calore
, che
via
, in
fin
dei
conti
, non solo non
era
da
stimar
pazzo
, ma forse neppure da
biasimare
quel
povero
signor
Crispucci
, se voleva che nessuno di quegli
abiti
, nessun
capo
di quella
biancheria
toccasse
le
carni
immacolate
della sua
figliuola
.
Meglio
darli
via
, se non voleva
svenderli
.
Naturalmente
, come
vicine
di
casa
,
credevano
di poter
pretendere
che, a
preferenza
, fossero
distribuiti
tra loro. Almeno qualche
regaluccio
,
via
! Chi
sa
che
fiume
di
sete
gaje
e
lucenti
, che
spume
di
merletti
, tra
rive
di
morbidi
velluti
e
ciuffi
di
bianche
piume
di
cappelli
, sarebbero
entrati
fra qualche
giorno
nello
squallore
di quella
stamberga
.
Solo a
pensarci
, ne avevano tutte gli
occhi
piccoli
piccoli
. E
Fina
, la
figliuola
,
ascoltandole
e
vedendole
così
inebriate
, si
storceva
le
mani
sotto il
grembiule
, e alla
fine
scattava
in
piedi
e
andava
via
.
-
Povera
figliuola
, -
sospirava
allora qualcuna. - È la
pena
.
E un'altra
domandava
alla
nonna
:
-
Credete
che il
padre
la farà
vestir
di
nero
?
La
vecchia
rispondeva
con un altro
grugnito
, per
significare
che non ne
sapeva
nulla.
- Ma certo! Le
tocca
!
- È
infine
la
madre
.
- Se
accetta
l'
eredità
!
- Ma
vedrete
che
prenderà
il
lutto
anche lui.
- No no, lui no.
- Se
accetta
l'
eredità
!
La
vecchia
si
agitava
sulla
seggiola
, come
Fina
si
agitava
sul
letto
, di
là
. Perché questo
era
il
dubbio
smanioso
: che egli
accettasse
l'
eredità
.
Tutte e due, di
nascosto
, al
primo
annunzio
della
morte
, s'erano
recate
dal
signor
avvocato
Boccanera
,
spaventate
dalle
furie
con cui
Crispucci
aveva
accolto
la
notizia
di quell'
eredità
, e lo avevano
scongiurato
a
mani
giunte
di
persuaderlo
a non
commettere
le
pazzie
minacciate
. Come sarebbe
rimasta
, alla
morte
di lui, quella
povera
figliuola
, che non aveva avuto mai, mai un
momento
di
bene
da che
era
nata
? Egli
metteva
in
bilancia
un'
eredità
di
disonore
e una
eredità
d'
orgoglio
: l'
orgoglio
d'una
miseria
onesta
. Ma perché
pesare
con questa
bilancia
la
fortuna
che
toccava
alla
povera
figliuola
?
Era
stata
messa
al
mondo
senza
volerlo
, quella
poverina
, e
finora
con tante
amarezze
aveva
scontato
il
disonore
della
madre
;
doveva
ora
per
giunta
essere
sacrificata
anche all'
orgoglio
del
padre
?
Durò
un'
eternità
-
diciotto
giorni
- l'
angoscia
di questo
dubbio
. Neppure un
rigo
di
lettera
in quei
diciotto
giorni
. Finalmente, una
sera
, per la
lunga
scala
erta
e
angusta
le due
donne
intesero
un
tramestio
affannoso
. Erano i
facchini
della
stazione
che
portavano
su, tra
ceste
e
bauli
,
undici
pesanti
colli
.
A
piè
della
scala
,
Crispucci
aspettò
che i
facchini
andassero
a
deporre
il
carico
nel suo
appartamento
al
quarto
piano
; li
pagò
; quando la
scala
ritornò
quieta
,
prese
a
salire
adagio
adagio
.
La
madre
e la
figliuola
lo
attendevano
trepidanti
sul
pianerottolo
, col
lume
in
mano
. Alla
fine
lo
videro
apparire
, a
capo
chino
, con un
cappello
nuovo
,
verdastro
,
insaccato
in un
abito
nuovo
,
peloso
,
color
tabacco
,
comprato
certo
bell'
e
fatto
a
Napoli
in qualche
magazzino
popolare
. I
calzoni
lunghi
gli
strascicavano
oltre i
tacchi
delle
scarpe
pur
nuove
; la
giacca
gli
sgonfiava
da collo.
Né l'una né l'altra delle due
donne
ardì
di
muovere
una
domanda
. Quell'
abito
parlava
da sé.
Soltanto
la
figliuola
, nel
vederlo
diretto
alla sua
stanza
, prima che ne
richiudesse
l'
uscio
, gli
chiese
:
- Hai
cenato
,
papà
?
Crispucci
, dalla
soglia
,
voltò
la
faccia
, e con una
smorfia
nuova
di
riso
e una
nuova
voce
rispose
:
-
Wagon-restaurant
.
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