Indice
:
Generale
-
Opera
|
Parole
:
Alfabetica
-
Frequenza
-
Rovesciate
-
Lunghezza
-
Statistiche
|
Aiuto
|
Biblioteca IntraText
Luigi Pirandello
Donna Mimma
IntraText CT - Lettura del testo
Paura d'esser felice
Precedente
-
Successivo
Clicca qui per nascondere i link alle concordanze
Paura
d'esser
felice
Prima che
Fabio
Feroni
, non più
assistito
dal
senno
antico
, si
fosse
indotto
a
prender
moglie
, per
lunghi
anni
, mentre gli altri
cercavano
un po' di
svago
dalle
consuete
fatiche
o in qualche
passeggiata
o nei
caffè
, da
uomo
solitario
com'
era
allora, aveva
trovato
il suo
spasso
nel
terrazzino
della
vecchia
casa
di
scapolo
, ove, tra tanti
vasi
di
fiori
, eran pur
mosche
assai e
ragni
e
formiche
e altri
insetti
, della cui
vita
s'
interessava
con
amore
e
curiosità
.
Soprattutto si
spassava
assistendo
agli
sforzi
sconnessi
d'una
vecchia
tartaruga
, la quale da parecchi
anni
s'
ostinava
,
testarda
e
dura
, a
salire
il
primo
dei tre
gradini
per cui da quel
terrazzo
si
andava
alla
saletta
da
pranzo
.
"Chi
sa
", aveva
pensato
più
volte
il
Feroni
, "chi
sa
quali
delizie
s'
immagina
di
trovare
in quella
saletta
, se da
tant'
anni
dura
questa sua
ostinazione
."
Riuscita
con
sommo
stento
a
superare
l'
alzata
dello
scalino
, quando già
poneva
su l'
orlo
della
pedata
le
zampette
sbieche
e
raspava
disperatamente
per
tirarsi
su, tutt'a un
tratto
perdeva
l'
equilibrio
,
ricadeva
giù
riversa
su la
scaglia
rocciosa
.
Più d'una
volta
il
Feroni
, pur
sicuro
che essa, se alla
fine
avesse
superato
il
primo
, poi il
secondo
, poi il
terzo
scalino
,
fatto
un
giro
nella
saletta
da
pranzo
, avrebbe voluto
ritornare
giù
al
battuto
del
terrazzo
, l'aveva
presa
e
delicatamente
posata
sul
primo
scalino
,
premiando
così la
vana
ostinazione
di tanti
anni
.
Ma aveva con
maraviglia
sperimentato
che la
tartaruga
, o per
paura
o per
diffidenza
, non aveva voluto mai
profittare
di quell'
ajuto
inatteso
e,
ritratte
la
testa
e le
zampe
dentro la
scaglia
, se n'
era
per un gran
pezzo
rimasta
lì
come
pietra
, e poi,
pian
piano
voltandosi
, s'
era
rifatta
all'
orlo
dello
scalino
,
dando
segni
non
dubbii
di
volerne
discendere
.
E allora egli l'aveva
rimessa
giù
; ed ecco poco dopo la
tartaruga
riprender
l'
eterna
fatica
di
salir
da sé quel
primo
scalino
.
- Che
bestia
! - aveva
esclamato
il
Feroni
, la prima
volta
.
Ma poi,
riflettendoci
meglio
, s'
era
accorto
d'aver
detto
bestia
a una
bestia
, come si dice
bestia
a un
uomo
.
Infatti, le aveva
detto
bestia
, non già perché in tanti e tanti
anni
di
prova
essa ancora non aveva
saputo
farsi
capace
che, essendo troppo
alta
l'
alzata
di quello
scalino
, per
forza
, nell'
aderirvi
tutta
verticalmente
, avrebbe
dovuto
a un
punto
perder
l'
equilibrio
e
cader
riversa
; ma perché,
ajutata
da lui, aveva
rifiutato
l'
ajuto
.
Che
seguiva
però da questa
riflessione
? Che,
dicendo
in questo
senso
bestia
a un
uomo
, si viene a fare alle
bestie
una
gravissima
ingiuria
, perché si viene a
scambiare
per
stupidità
quella che invece è
probità
in loro o
prudenza
istintiva
.
Bestia
, si dice a un
uomo
che non
accetta
l'
ajuto
, perché non
par
lecito
pregiare
in un
uomo
quella che nelle
bestie
è
probità
.
Tutto questo in
generale
.
Il
Feroni
poi aveva
ragioni
sue
particolari
di
recarsi
a
dispetto
quella
probità
, o
prudenza
che
fosse
, della
vecchia
tartaruga
, e per un po' si
compiaceva
delle
ridicole
e
disperate
spinte
ch'essa
tirava
nel
vuoto
così
riversa
, e alla
fine
,
stanco
di
vederla
soffrire
, le
soleva
allungare
un
solennissimo
calcio
.
Mai, mai nessuno che avesse voluto
dare
a lui una
mano
in tutti i suoi
sforzi
per
salire
.
E tuttavia, neppure di questo si sarebbe in
fondo
doluto
molto
Fabio
Feroni
,
conoscendo
le
aspre
difficoltà
dell'
esistenza
e l'
egoismo
che ne
deriva
agli
uomini
, se nella
vita
non gli
fosse
toccato
di fare un'altra ben più
triste
esperienza
, per la quale gli
pareva
d'aver quasi
acquistato
un
diritto
, se non proprio all'
aiuto
, almeno alla
commiserazione
altrui.
E l'
esperienza
era
questa: che, ad
onta
di tutte le sue
diligenze
, sempre, com'egli
era
proprio
lì
lì
per
raggiunger
lo
scopo
a cui per tanto
tempo
aveva
teso
con tutte le
forze
dell'
anima
,
accorto
,
paziente
e
tenace
, sempre il
caso
con lo
scatto
improvviso
d'un
saltamartino
, s'
era
divertito
a
buttarlo
riverso
a
pancia
all'
aria
- proprio come quella
tartaruga
lì
.
Giuoco
feroce
. Una
ventata
, un
buffetto
, una
scrollatina
, sul più
bello
, e
giù
tutto.
Né
era
da
dire
che le sue
cadute
improvvise
meritassero
scarsa
commiserazione
per la
modestia
delle sue
aspirazioni
. Prima di tutto, non sempre, come in questi
ultimi
tempi
, erano state
modeste
le sue
aspirazioni
. Ma poi... - sì, certo, quanto più dall'
alto
, tanto più
dolorose
, le
cadute
- ma quella d'una
formica
da uno
sterpo
alto
due
palmi
non
vale
agli
effetti
quella d'un
uomo
da un
campanile
? Oltre che la
modestia
delle
aspirazioni
, se mai, avrebbe
dovuto
far
giudicare
più
crudele
quel
giochetto
della
sorte
.
Bel
gusto
, difatti,
prendersela
con una
formica
, cioè con un
poveretto
che da
anni
e
anni
stenta
e s'
industria
in tutti i
modi
a
tirar
su e ad
avviare
tra
ripieghi
e
ripari
un
piccolo
espediente
per
migliorare
d'un poco la propria
condizione
;
sorprenderlo
a un
tratto
e
frustrare
in un
attimo
tutti i
sottili
accorgimenti
, la
lunga
pena
d'una
speranza
pian
pianino
condotta
quasi per un
filo
sempre più
tenue
a
ridursi
a
effetto
!
Non
sperare
più, non più
illudersi
, non
desiderare
più nulla;
andare
innanzi così, in una
totale
remissione
,
abbandonato
alla
discrezione
della
sorte
- l'
unica
sarebbe stata questa: lo
capiva
bene
Fabio
Feroni
. Ma,
ahimè
,
speranze
e
desiderii
e
illusioni
gli
rinascevano
, quasi a
dispetto
,
irresistibilmente
: erano i
germi
che la
vita
stessa
gettava
e che
cadevano
anche nel suo
terreno
, il quale, per quanto
indurito
dal
gelo
dell'
esperienza
, non poteva non
accoglierli
,
impedire
che
mettessero
una pur
debole
radice
e
sorgessero
pallidi
, con
timidità
sconsolata
nell'
aria
cupa
e
diaccia
della sua
sconfidenza
.
Tutt'al più, poteva
fingere
di non
accorgersene
; o anche
dire
a se stesso che non
era
mica
vero
ch'egli
sperava
questo,
desiderava
quest'altro; o che si faceva la più
piccola
illusione
che quella
speranza
o quel
desiderio
potessero mai
ridursi
a
effetto
.
Tirava
via
, proprio come se non
sperasse
né
desiderasse
più nulla, proprio come se non s'
illudesse
più per niente; ma pur
guardando
, quasi con la
coda
dell'
occhio
, la
speranza
, il
desiderio
, l'
illusione
soppiatta
, e
seguendoli
serio
serio
, quasi di
nascosto
da se stesso.
Quando poi il
caso
, all'
improvviso
,
immancabilmente
,
dava
a essi il
solito
sgambetto
, egli n'aveva sì un
soprassalto
, ma
fingeva
che
fosse
una
scrollatina
di
spalle
e
rideva
agro
e
annegava
il
dolore
nella
soddisfazione
sapor
d'
acqua
di
mare
di non aver
punto
sperato
,
punto
desiderato
, di non essersi
illuso
per
nientissimo
affatto; e che perciò quel
demoniaccio
del
caso
questa
volta
, eh no, questa
volta
non
gliel
'aveva fatta
davvero
!
- Ma si
capisce
! Ma si
capisce
! -
diceva
in questi
momenti
agli
amici
, ai
conoscenti
, suoi
compagni
d'
ufficio
,
là
nella
biblioteca
ov
'
era
impiegato
.
Gli
amici
lo
guardavano
senza
comprender
bene
che cosa si
dovesse
capire
.
- Ma non
vedete
? è
caduto
il
Ministero
! -
soggiungeva
il
Feroni
. - E si
capisce
!
Pareva
che lui solo
capisse
le
cose
più
assurde
e
inverosimili
, da che non
sperando
più, per così
dire
,
direttamente
, ma
coltivando
per
passatempo
speranze
immaginarie
,
speranze
che avrebbe potuto avere e non aveva,
illusioni
che avrebbe potuto farsi e non si faceva, s'
era
messo
a
scoprire
le più
strambe
relazioni
di
cause
e d'
effetti
per ogni
minimo
che; e
oggi
era
la
caduta
del
Ministero
, e
domani
la venuta dello
Scià
di
Persia
a
Roma
, e
doman
l'altro l'
interruzione
della
corrente
elettrica
che aveva
lasciato
al
bujo
per
mezz'
ora
la
città
.
Insomma,
Fabio
Feroni
s'
era
ormai
fissato
in ciò che egli
chiamava
lo
scatto
del
saltamartino
; e, così
fissato
,
era
caduto
in
preda
naturalmente
alle più
stravaganti
superstizioni
, che,
distornandolo
sempre più dalle sue
antiche
,
riposate
meditazioni
filosofiche
, gli
avevan
fatto
commettere
più d'una
vera
e propria
stranezza
e
leggerezze
senza
fine
.
Prese
moglie
, un
bel
giorno
,
lì
per
lì
, come si
beve
un
uovo
, per non
dar
tempo
al
caso
di
mandargli
tutto a
gambe
all'
aria
.
Veramente
, egli
guardava
da un
pezzo
(al
solito
, con la
coda
dell'
occhio
) quella
signorina
Molesi
, che stava presso la
biblioteca
:
Dreetta
Molesi
, che più gli
pareva
bella
e
piena
di
grazia
e più
diceva
a tutti ch'
era
brutta
e
smorfiosa
.
Alla
sposina
che, avendo una gran
fretta
anche lei, si
lamentava
della troppa
fretta
di lui,
disse
che aveva già tutto
pronto
da
tempo
: la
casa
, così e così, che ella però non
doveva
chiedere
di
visitare
avanti, perché gliela
riserbava
come una
bella
sorpresa
per il
giorno
delle
nozze
; e non volle
dire
neppure in che
via
fosse
,
temendo
che di
nascosto
o con la
madre
o col
fratello
andasse
a
visitarla
,
tentata
dalle
minuziose
descrizioni
ch'egli le aveva
fatto
di tutti i
comodi
ch'essa
offriva
e della
vista
che si
godeva
dalle
finestre
, e dei
mobili
che aveva
acquistati
e
disposti
amorosamente
nelle
varie
camerette
.
Discusse
a lungo con lei sul
viaggio
di
nozze
: a
Firenze
? a
Venezia
? Ma quando fu sul
punto
,
partì
per
Napoli
, certo d'aver così
gabbato
il
caso
: d'averlo cioè
spedito
a
Firenze
e a
Venezia
da un
albergo
all'altro per
guastargli
le
gioje
della
luna
di
miele
, mentr'egli se le sarebbe
godute
,
quieto
e
riparato
, a
Napoli
.
Tanto
Dreetta
quanto i
parenti
rimasero
storditi
di questa
improvvisa
risoluzione
di
partire
per
Napoli
, quantunque già un poco
avvezzi
a
simili
repentini
cambiamenti
in lui sia d'
umore
sia di
propositi
. Non s'
immaginavano
che una ben più
grande
sorpresa
li
aspettava
al
ritorno
dal
viaggio
di
nozze
.
Dov'
era
la
casetta
, il
nido
già
apparecchiato
da
tempo
e
descritto
con tanta
minuzia
? Dov'
era
? Nel
sogno
che
Fabio
Feroni
destinava
, come tutti gli altri, al
caso
perché si
spassasse
a
distruggerglielo
a sua
posta
con qualcuna delle sue
improvvise
prodezze
.
Là
, in due
camerette
ammobigliate
,
scelte
lì
per
lì
in
treno
,
ritornando
da
Napoli
, tra le tante
disponibili
negli
annunzi
d'
affitti
di un
giornale
, si
vide
condotta
Dreetta
appena
giunta
a
Roma
.
L'
ira
, l'
indignazione
questa
volta
ruppero
tutti i
freni
finora
imposti
dalla
buona
creanza
e dalla poca
confidenza
.
Dreetta
e i
parenti
gridarono
all'
inganno
, anzi
peggio
, all'
impostura
. Perché
mentire
così? far
vedere
una
casa
apparecchiata
di tutto
punto
,
piena
di tutti i
comodi
, perché?
Fabio
Feroni
, che s'
aspettava
quello
scoppio
,
attese
paziente
che le
prime
furie
svaporassero
,
sorridendo
contento
di quel suo
martirio
, e
cercandosi
con le
dita
nelle
narici
qualche
peluzzo
da
tirare
.
Dreetta
piangeva
? i
parenti
lo
ingiuriavano
?
Era
bene
,
era
bene
che
fosse
così, per tutta la
gioja
ch'egli aveva or
ora
goduta
a
Napoli
, per tutto l'
amore
che gli
riempiva
l'
anima
.
Era
bene
che
fosse
così.
Perché
piangeva
Dreetta
? Per una
casa
che non
c'
era
? Eh
via
, poco
male
! ci sarebbe stata!
E
spiegò
ai
parenti
perché non avesse
apparecchiato
avanti la
casetta
e perché avesse
mentito
;
spiegò
che la sua
menzogna
, del
resto
,
appariva
tale un po' anche per
colpa
loro, cioè delle troppe
domande
che gli avevano
rivolte
quand'egli sul
principio
aveva
dichiarato
d'aver tutto
pronto
da
tempo
e di voler fare alla
sposina
una
bella
sorpresa
. Aveva
pronto
il
denaro
, ed eccolo
lì
;
venti
mila
lire
,
risparmiate
e
raccolte
in tanti
anni
e con tanti
stenti
; e la
sorpresa
che
preparava
a
Dreetta
era
questa: di
darle
in
mano
quel
denaro
, perché
pensasse
lei, lei
soltanto
, a
metter
su il
nido
di suo
gusto
, come una
necessità
e non come un
sogno
. Ma, per
carità
! non
seguisse
ella in nulla e per nulla la
descrizione
immaginaria
che lui gliene aveva fatta un
tempo
; tutto
diverso
doveva
essere
;
scegliesse
lei con l'
ajuto
della
mamma
e del
fratello
; egli non voleva
saperne
nulla; perché, se
minimamente
avesse
approvato
questa o quella
scelta
e se ne
fosse
compiaciuto
,
addio
ogni cosa! E volle
infine
prevenirli
che se
speravano
ch'egli delle loro
compere
e dell'
assetto
della
casa
e di tutto quanto si
dichiarasse
contento
, se lo
levassero
pure
dal
capo
, perché
fin
d'
ora
, a ogni modo, se ne
dichiarava
scontento
,
scontentissimo
.
Fosse
per questo,
fosse
per la
cordialità
dei
padroni
di
casa
,
buoni
vecchi
all'
antica
,
marito
e
moglie
con una
figliuola
nubile
,
Dreetta
non s'
affrettò
più di
comporsi
il
nido
.
Rimasero
d'
accordo
coi
padroni
di
casa
, che avrebbero
sloggiato
alla
nascita
del
primo
figliuolo
.
Intanto i
primi
mesi
di
matrimonio
furono un
fiume
di
pianto
nascosto
per
Dreetta
, la quale, volendo
vivere
a modo del
marito
, ancora non s'
era
accorta
ch'egli
diceva
tutto il
contrario
di quello che
desiderava
.
Fabio
Feroni
in
fondo
desiderava
tutto ciò che avrebbe potuto far
contenta
la
sposina
; ma
sapendo
che, se avesse
manifestato
e
seguito
quei
desiderii
, il
caso
li avrebbe subito
rovesciati
, per
prevenirlo
,
manifestava
e
seguiva
i
desiderii
contrarii
: e la
sposina
viveva
infelice
. Quand'ella
infine
se n'
accorse
e
cominciò
a fare a suo modo, cioè tutt'al
contrario
di quel che
diceva
lui, la
gratitudine
, l'
affetto
, l'
ammirazione
di
Fabio
Feroni
per lei
raggiunsero
il
colmo
. Ma il
pover
'
uomo
si
guardò
bene
dall'
esprimerli
; si
sentì
felice
anche lui, e
cominciò
a
tremarne
.
Così
pieno
di
gioja
, come fare a
nasconderla
? a
dichiararsi
scontento
?
E
guardando
la sua
piccola
Dreetta
già
incinta
, gli
occhi
gli s'
invetravano
di
lagrime
;
lagrime
di
tenerezza
e di
riconoscenza
.
Negli
ultimi
mesi
la
moglie
, col
fratello
e la
mamma
si
diede
attorno
, per
metter
su la
casetta
. La
trepidazione
di
Fabio
Feroni
divenne
in quei
giorni
più che mai
angosciosa
.
Sudava
freddo
a tutte le
espressioni
di
giubilo
della
sposina
,
soddisfatta
della
compera
di questo o di quel
mobile
.
- Vieni a
vedere
... vieni a
vedere
... - gli
diceva
Dreetta
.
Con tutte e due le
mani
egli avrebbe voluto
turarle
la
bocca
. La
gioja
era
troppa; quella
era
anzi la
felicità
, la
vera
felicità
raggiunta
. Non
era
possibile
che non
accadesse
da un
momento
all'altro una
disgrazia
. E
Fabio
Feroni
si
mise
a
guardare
attorno
e avanti e
indietro
con
rapidi
sguardi
obliqui
per
scoprire
e
prevenir
l'
insidia
del
caso
, l'
insidia
che poteva
annidarsi
anche in un
granellino
di
polvere
; e si
buttava
con le
mani
a
terra
,
gattone
, per
impedire
il
passo
alla
moglie
se
scorgeva
sul
pavimento
qualche
buccia
su cui il
piedino
di lei avrebbe potuto
smucciare
. Ecco, forse l'
insidia
era
là
, in quella
buccia
! O forse... ma sì!, in quella
gabbia
lì
, del
canarino
... Già una
volta
Dreetta
era
montata
su un
sediolino
, col
rischio
di
cadere
, per
rimetter
la
canapuccia
nel
vasetto
.
Via
quel
canarino
! E alle
proteste
, al
pianto
di
Dreetta
, egli, tutt'
arruffato
,
ispido
, come un
gatto
fustigato
:
- Per
carità
, - s'
era
messo
a
gridare
, - ti
prego
,
lasciami
fare!
lasciami
fare!
E gli
occhi
sbarrati
gli
andavano
di
continuo
in qua e in
là
, con una
mobilità
e una
lucentezza
che
incutevano
paura
.
Finché una
notte
ella non lo
sorprese
in
camicia
con una
candela
in
mano
, che
andava
cercando
l'
insidia
del
caso
entro le
tazzine
da
caffè
capovolte
e
allineate
sul
palchetto
della
credenza
nella
sala
da
pranzo
.
-
Fabio
, che fai?
E lui,
ponendosi
un
dito
su la
bocca
:
-
Ssss
...
zitta
! Lo
scovo
! Ti
giuro
che questa
volta
lo
scovo
... Non me la fa!
Tutt'a un
tratto
, o
fosse
un
topo
, o un
soffio
d'
aria
, o uno
scarafaggio
sui
piedi
nudi
, il
fatto
è che
Fabio
Feroni
diede
un
urlo
, un
balzo
, un
salto
da
montone
, e s'
afferrò
con le due
mani
il
ventre
gridando
che lo aveva
lì
,
lì
, il
saltamartino
,
lì
dentro,
lì
dentro lo
stomaco
! E
dalli
a
springare
, a
springare
in
camicia
per tutta la
casa
, poi
giù
per le
scale
e poi fuori, per la
via
deserta
, nella
notte
,
urlando
,
ridendo
, mentre
Dreetta
scarmigliata
gridava
ajuto
dalla
finestra
.
Precedente
-
Successivo
Indice
:
Generale
-
Opera
|
Parole
:
Alfabetica
-
Frequenza
-
Rovesciate
-
Lunghezza
-
Statistiche
|
Aiuto
|
Biblioteca IntraText
IntraText®
(V89)
Copyright
1996-2007 EuloTech SRL