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Luigi Pirandello
La giara
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La morta e la viva
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La
morta
e la
viva
La
tartana
, che
padron
Nino
Mo
dal
nome
della prima
moglie
aveva
chiamata
"
Filippa
",
entrava
nel
piccolo
molo
di
Porto
Empedocle
tra il
fiammeggiar
d'uno di quei
magnifici
tramonti
del
Mediterraneo
che fanno
tremolare
e
palpitare
l'
infinita
distesa
delle
acque
come in un
delirio
di
luci
e di
colori
.
Razzano
i
vetri
delle
case
variopinte
;
brilla
la
marna
dell'
altipiano
a cui il
grosso
borgo
è
addossato
;
risplende
come
oro
lo
zolfo
accatastato
su la
lunga
spiaggia
; e solo
contrasta
l'
ombra
dell'
antico
castello
a
mare
,
quadrato
e
fosco
, in
capo
al
molo
.
Virando
per
imboccare
la
via
tra le due
scogliere
che, quasi
braccia
protettrici
,
chiudono
in
mezzo
il
piccolo
Molo
Vecchio
,
sede
della
capitaneria
, la
ciurma
s'
era
accorta
che tutta la
banchina
, dal
castello
alla
bianca
torretta
del
faro
,
era
gremita
di
popolo
, che
gridava
e
agitava
in
aria
berretti
e
fazzoletti
.
Né
padron
Nino
né alcuno della
ciurma
poteva mai
supporre
che tutto quel
popolo
fosse
adunato
lì
per l'
arrivo
della "
Filippa
", quantunque proprio a loro
paressero
rivolti
le
grida
e quel
continuo
furioso
sventolio
di
fazzoletti
e di
berretti
.
Supposero
che qualche
flottiglia
di
torpediniere
si
fosse
ormeggiata
nel
piccolo
molo
e che
ora
stesse per
levar
le
ancore
salutata
festosamente
dalla
popolazione
, per cui
era
una gran
novità
la
vista
d'una
regia
nave
da
guerra
.
Padron
Nino
Mo
per
prudenza
diede
ordine
s'
allentasse
subito la
vela
, si
calasse
anzi
addirittura
, in
attesa
della
barca
che
doveva
rimorchiare
la "
Filippa
" all'
ormeggio
nel
molo
.
Calata
la
vela
, mentre la
tartana
non più
spinta
seguitava
a
filare
lentamente
,
rompendo
appena le
acque
che,
lì
chiuse
entro le due
scogliere
,
parevano
d'un
lago
di
madreperla
, i tre
mozzi
,
incuriositi
, s'
arrampicarono
come
scojattoli
uno alle
sartie
, uno all'
albero
fino
al
calcese
, uno all'
antenna
.
Ed ecco, a gran
furia
di
remi
, la
barca
che
doveva
rimorchiarli
,
seguita
da
tant'
altri
calchi
neri
, che per poco non
affondavano
dalla troppa
gente
che vi
era
salita
e che vi stava in
piedi
,
gridando
e
accennando
scompostamente
con le
braccia
.
Dunque proprio per loro? tanto
popolo
? tutto quel
fermento
? e perché? Forse una
falsa
notizia
di
naufragio
?
E la
ciurma
si
tendeva
dalla
prua
,
curiosa
,
ansiosa
verso quelle
barche
accorrenti
, per
cogliere
il
senso
di quelle
grida
. Ma
distintamente
si
coglieva
soltanto
il
nome
della
tartana
:
- "
Filippa
!
Filippa
!".
Padron
Nino
Mo
se ne stava in
disparte
, lui solo senza
curiosità
, col
berretto
di
pelo
calcato
fin
su gli
occhi
, dei quali
teneva
sempre
chiuso
il
manco
. Quando lo
apriva
,
era
strabo
. A un certo
punto
si
tolse
di
bocca
la
pipetta
di
radica
,
sputò
e,
passandosi
il
dorso
della
mano
sugl
'
ispidi
peli
dei
baffetti
di
rame
e della
rada
barbetta
a
punta
, si
voltò
brusco
al
mozzo
che s'
era
arrampicato
sulle
sartie
, gli
gridò
che
scendesse
e
andasse
a
poppa
a
sonare
la
campanella
dell'"
Angelus
".
Aveva
navigato
tutta la
vita
,
profondamente
compreso
dell'
infinita
potenza
di
Dio
, da
rispettare
sempre, in tutte le
vicende
, con
imperturbabile
rassegnazione
; e non poteva
soffrire
lo
schiamazzo
degli
uomini
.
Al
suono
della
campanella
di
bordo
si
tolse
la
berretta
e
scoprì
la
pelle
bianchissima
del
cranio
velata
d'una
peluria
rossigna
vaporosa
, quasi di un'
ombra
di
capelli
. Si
segnò
e stava per
mettersi
a
recitare
la
preghiera
, allorché la
ciurma
gli si
precipitò
addosso
con
visi
furia
risa
gridi
da
matti
:
-
Zi
'
Nì
!
Zi
'
Nì
! la
gnà
Filippa
! vostra
moglie
! la
gnà
Filippa
!
viva
! è
tornata
!
Padron
Nino
restò
dapprima
come
perduto
tra quelli che così lo
assaltavano
e
cercò
,
spaventato
, negli
occhi
degli altri quasi l'
assicurazione
che poteva
credere
a quella
notizia
senza
impazzire
. Il
volto
gli si
scompose
passando
in un
attimo
dallo
stupore
all'
incredulità
, dall'
angoscia
rabbiosa
alla
gioja
. Poi,
feroce
, quasi di
fronte
a una
sopraffazione
,
scostò
tutti, ne
abbrancò
uno per il
petto
e lo
squassò
con
violenza
,
gridando
: - Che
dite
? che
dite
? -. E con le
braccia
levate
, quasi volesse
parare
una
minaccia
, s'
avventò
alla
prua
verso quelli delle
barche
che lo
accolsero
con un
turbine
di
grida
e
pressanti
inviti
delle
braccia
; si
trasse
indietro
, non
reggendo
alla
conferma
della
nuova
(o alla
voglia
di
precipitarsi
giù
?) e si
volse
di
nuovo
verso la
ciurma
come per
chiedere
soccorso
o
essere
trattenuto
.
Viva
? come,
viva
?
tornata
? da dove? quando? Non potendo
parlare
,
indicava
la
paratia
, che ne
tirassero
subito l'
alzaja
, sì sì; e come il
canapo
fu
preso
a
calare
per il
rimorchio
,
gridò
: -
Reggete
! - lo
afferrò
con le due
mani
,
scavalcò
, e come una
scimmia
a
forza
di
braccia
scese
lungo l'
alzaja
, si
buttò
tra i
rimorchiatori
che lo
aspettavano
con le
braccia
protese
.
La
ciurma
della
tartana
restò
delusa
, in
orgasmo
,
vedendo
allontanare
la
barca
con
padron
Nino
e, per non
perdere
lo
spettacolo
,
cominciò
a
gridare
come
indemoniata
a quelli dell'altre
barchette
accorse
, perché
raccogliessero
il
canapo
e
rimorchiassero
loro almeno la
tartana
al
molo
. Nessuno si
voltò
a
dar
retta
a quelle
grida
. Tutti i
calchi
arrancarono
dietro la
barca
del
rimorchio
, ove in gran
confusione
padron
Nino
Mo
veniva intanto
ragguagliato
su quel
miracoloso
ritorno
della
moglie
rediviva
, che tre
anni
addietro
, nel
recarsi
a
Tunisi
a
visitare
la
madre
moribonda
, tutti
ritenevano
fosse
perita
nel
naufragio
del
vaporetto
insieme
con gli altri
passeggeri
; - e invece, no, no, non
era
perita
- un
giorno
e una
notte
era
stata in
acqua
-
affidata
a una
tavola
- poi
salvata
,
raccolta
da un
piroscafo
russo
che si
recava
in
America
- ma
pazza
- dal
terrore
- e due
anni
e otto
mesi
era
stata
pazza
in
America
- a
New
York
, in un
manicomio
- poi
guarita
aveva
ottenuto
il
rimpatrio
dal
Consolato
, e da tre
giorni
era
in
paese
,
arrivata
da
Genova
.
Padron
Nino
Mo
, a queste
notizie
che gli
grandinavano
da tutte le
parti
,
stordito
,
batteva
di
continuo
le
palpebre
su i
piccoli
occhi
strabi
; a
tratti
la
palpebra
manca
gli
restava
chiusa
, come
tirata
; e tutto il
volto
gli
fremeva
,
convulso
, quasi
pinzato
da
spilli
.
Il
grido
di uno dei
calchi
e le
risa
sguajate
da cui questo
grido
fu
accolto
: - "Due
mogli
,
zi
'
Nì
,
allegramente
!" - lo
riscossero
dallo
sbalordimento
e gli fecero
guardare
con
rabbioso
dispetto
tutti quegli
uomini
,
vermucci
di
terra
ch'egli ogni
volta
vedeva
sparire
come niente, appena s'
allontanava
un po' dalle
coste
nelle
immensità
del
mare
e del
cielo
: eccoli
là
,
accorsi
in
folla
al suo
arrivo
,
assiepati
là
,
impazienti
e
vociferanti
nel
molo
, per
godersi
lo
spettacolo
d'un
uomo
che veniva a
trovare
a
terra
due
mogli
;
spettacolo
tanto più da
ridere
per essi, quanto più
grave
e
doloroso
era
per lui l'
impaccio
. Perché quelle due
mogli
erano tra loro
sorelle
, due
sorelle
inseparabili
, anzi tra loro quasi
madre
e
figlia
, avendo sempre la maggiore,
Filippa
,
fatto
da
madre
a
Rosa
, che anche lui,
sposando
, aveva
dovuto
accogliere
in
casa
come una
figliola
; finché,
scomparsa
Filippa
,
dovendo
seguitare
a
vivere
insieme
con lei e
considerando
che nessun'altra
donna
avrebbe potuto far
meglio
da
madre
al
piccino
che quella gli aveva
lasciato
ancor quasi in
fasce
, l'aveva
sposata
,
onestamente
. E
ora
? e
ora
?
Filippa
era
venuta a
trovare
Rosa
maritata
con lui e
incinta
,
incinta
da quattro
mesi
! Ah, sì,
c'
era
da
ridere
veramente
: un
uomo
, così, tra due
mogli
, tra due
sorelle
, tra due
madri
. Eccole, eccole
là
su la
banchina
! ecco
Filippa
! eccola
là
!
viva
! con un
braccio
gli fa
cenni
, come per
dargli
coraggio
; con l'altro, si
regge
sul
petto
Rosa
, la
povera
incinta
che
trema
tutta e
piange
e si
strugge
dalla
pena
e dalla
vergogna
, tra gli
urli
, le
risa
, i
battimani
, lo
sventolio
dei
berretti
di tutta quella
folla
in
attesa
.
Padron
Nino
Mo
si
scrollò
tutto,
rabbiosamente
;
desiderò
che la
barca
sprofondasse
e gli
sparisse
dagli
occhi
quello
spettacolo
crudele
;
pensò
per un
momento
di
saltare
addosso
ai
rematori
e
costringerli
a
remare
indietro
, per
ritornare
alla
tartana
, per
fuggirsene
via
lontano
,
lontano
, per sempre; ma
sentì
in
pari
tempo
di non poter
ribellarsi
a quella
violenza
orrenda
che lo
trascinava
, degli
uomini
e del
caso
;
avvertì
come uno
scoppio
interno
, un
intronamento
, per cui le
orecchie
presero
a
rombargli
e gli s'
offuscò
la
vista
. Si
ritrovò
, poco dopo, tra le
braccia
sul
petto
della
moglie
rediviva
, che lo
superava
di tutta la
testa
,
donnone
ossuto
, dalla
faccia
nera
e
fiera
,
maschile
nei
gesti
, nella
voce
, nel
passo
. Ma quand'essa,
scioltolo
dall'
abbraccio
,
lì
, davanti a tutto il
popolo
acclamante
, lo
spinse
ad
abbracciare
anche
Rosa
, quella
poveretta
che
apriva
come due
laghi
di
lagrime
i
grandi
occhi
chiari
nel
viso
diafano
, egli, alla
vista
di tanto
squallore
, di tanta
disperazione
, di tanta
vergogna
, si
ribellò
, si
chinò
con un
singhiozzo
nella
gola
a
tôrsi
in
braccio
il
bambino
di tre
anni
e s'
avviò
di
furia
,
gridando
:
- A
casa
! A
casa
!
Le due
donne
lo
seguirono
, e tutto il
popolo
si
mosse
dietro, avanti, intorno,
schiamazzando
,
Filippa
con un
braccio
su le
spalle
di
Rosa
, la
teneva
come sotto l'
ala
, la
sorreggeva
, la
proteggeva
, e si
voltava
a
tener
testa
ai
lazzi
, ai
motteggi
, ai
commenti
della
folla
, e di
tratto
in
tratto
si
chinava
verso la
sorella
e le
gridava
:
- Non
piangere
,
scioccona
! Il
pianto
ti fa
male
! Su, su,
dritta
,
buona
! Che
piangi
? Se
Dio
ha voluto così...
C'
è
rimedio
a tutto! Su,
zitta
! A tutto, a tutto
c'
è
rimedio
!
Dio
ci
ajuterà
...
Lo
gridava
anche alla
folla
, e
soggiungeva
,
rivolta
a questo e a quello:
- Non abbiate
paura
! né
scandalo
, né
guerra
, né
invidia
, né
gelosia
! Quello che
Dio
vorrà! Siamo
gente
di
Dio
.
Giunti
al
Castello
, che già le
fiamme
del
crepuscolo
s'erano
offuscate
e il
cielo
, prima di
porpora
,
era
divenuto
quasi
fumolento
, molti della
folla
si
sbandarono
,
imboccarono
la
larga
strada
del
borgo
già coi
fanali
accesi
; ma i più vollero
accompagnarli
fino
a
casa
, dietro al
Castello
, alle "
Balàte
", dove quella
strada
svolta
e s'
allunga
ancora con poche
casupole
di
marinai
su un'altra
insenatura
di
spiaggia
morta
. Qua tutti s'
arrestarono
davanti all'
uscio
di
padron
Nino
Mo
ad
aspettare
che cosa quei tre,
ora
,
decidessero
di fare. Quasi
fosse
un
problema
, quello, da
risolvere
così, su due
piedi
!
La
casa
era
a
terreno
e
prendeva
luce
soltanto
dalla
porta
. Tutta quella
folla
di
curiosi
,
assiepata
lì
davanti,
addensava
l'
ombra
già
cupa
e
toglieva
il
respiro
. Ma né
padron
Nino
Mo
, né la
moglie
gravida
avevano
fiato
di
ribellarsi
: l'
oppressione
di quella
folla
era
per essi l'
oppressione
stessa delle
anime
loro,
lì
presente
e
tangibile
; e non
pensavano
che, almeno quella, si potesse
rimuovere
. Ci
pensò
Filippa
, dopo avere
acceso
il
lume
sulla
tavola
già
apparecchiata
in
mezzo
alla
stanza
per la
cena
: si fece alla
porta
,
gridò
:
-
Signori
miei, ancora? che volete? Avete
veduto
, avete
riso
; non vi
basta
?
Lasciateci
pensare
adesso
agli
affari
nostri!
Casa
, ne avete?
Così
investita
, la
gente
si
ritrasse
parte
di qua,
parte
di
là
dalla
porta
,
lanciando
gli
ultimi
lazzi
; ma pur molti
rimasero
a
spiare
da
lontano
, nell'
ombra
della
spiaggia
.
La
curiosità
era
tanto più
viva
, in quanto che a tutti eran
noti
l'
onestà
fino
allo
scrupolo
, il
timore
di
Dio
, gli
esemplari
costumi
di
padron
Nino
Mo
e di quelle due
sorelle
.
Ed ecco, ne
davano
una
prova
quella
sera
stessa,
lasciando
aperta
per tutta la
notte
la
porta
della loro
casupola
. Nell'
ombra
di quella
triste
spiaggia
morta
, che
protendeva
qua e
là
nell'
acqua
stracca
,
crassa
, quasi
oleosa
, certi
gruppi
di
scogli
neri
,
corrosi
dalle
maree
, certi
lastroni
viscidi
,
algosi
,
ritti
,
abbattuti
, tra cui qualche
rara
ondata
si
cacciava
sbattendo
,
rimbalzando
e subito s'
ingorgava
con
profondi
risucchi
, per tutta la
notte
da quella
porta
si
projettò
il
giallo
riverbero
del
lume
. E quelli che s'
attardarono
a
spiare
dall'
ombra
,
passando
ora
l'uno
ora
l'altro davanti alla
porta
e
gettando
un
rapido
sguardo
obliquo
nell'
interno
della
casupola
, poterono
veder
dapprima
i tre,
seduti
a
tavola
col
piccino
, a
cenare
; poi, le due
donne
,
inginocchiate
a
terra
,
curve
su le
seggiole
, e
padron
Nino
,
seduto
, con la
fronte
su un
pugno
appoggiato
a uno
spigolo
della
tavola
già
sparecchiata
,
intenti
a
recitare
il
rosario
; in
fine
, il
piccino
solo, il
figlio
della prima
moglie
,
coricato
sul
letto
matrimoniale
in
fondo
alla
camera
, e la
seconda
moglie
, la
gravida
,
seduta
a
piè
del
letto
,
vestita
, col
capo
appoggiato
alle
materasse
, con gli
occhi
chiusi
; mentre gli altri due,
padron
Nino
e la
gnà
Filippa
,
conversavano
tra loro a
bassa
voce
,
pacatamente
, ai due
capi
della
tavola
; finché non vennero a
sedere
su l'
uscio
, a
seguitare
la
conversazione
in un
mormorio
sommesso
, a cui
pareva
rispondesse
il
lento
e
lieve
sciabordio
delle
acque
sulla
spiaggia
, sotto le
stelle
, nel
bujo
della
notte
già
alta
.
Il
giorno
appresso,
padron
Nino
e la
gnà
Filippa
, senza
dar
confidenza
a nessuno,
andarono
in
cerca
d'una
cameretta
d'
affitto
; la
trovarono
quasi in
capo
al
paese
, nella
via
che
conduce
al
cimitero
,
aereo
su l'
altipiano
, con la
campagna
dietro e il
mare
davanti. Vi fecero
trasportare
un
lettuccio
, un
tavolino
, due
seggiole
, e quando fu la
sera
vi
accompagnarono
Rosa
, la
seconda
moglie
, col
piccino
; le fecero
chiudere
subito la
porta
, e tutt'e due
insieme
,
taciturni
, se ne
ritornarono
alla
casa
delle "
Balàte
".
Si
levò
allora per tutto il
paese
un
coro
di
commiserazioni
per quella
poveretta
così
sacrificata
,
messa
così da
parte
, senz'altro,
buttata
fuori,
sola
, in quello
stato
! ma
pensate
, in quello
stato
! con che
cuore
? e che
colpa
aveva, la
poveretta
? Sì, così voleva la
legge
... ma che
legge
era
quella?
Legge
turca
! No, no,
perdio
, non
era
giusto
! non
era
giusto
!
E tanti e tanti il
giorno
appresso,
risoluti
,
cercarono
di far
comprendere
quell'
acerba
disapprovazione
di tutto il
paese
a
padron
Nino
uscito
, più che mai
cupo
, a
badare
al
nuovo
carico
della
tartana
per la
prossima
partenza
.
Ma
padron
Nino
, senza
fermarsi
, senza
voltarsi
, con la
berretta
a
barca
di
pelo
calcata
fin
su gli
occhi
, uno
chiuso
e l'altro no, e la
pipetta
di
radica
tra i
denti
,
troncò
in
bocca
a tutti
domande
e
recriminazioni
,
scattando
:
-
Lasciatemi
stare!
Affari
miei!
Né maggiore
soddisfazione
volle
dare
a coloro che egli
chiamava
"
principali
",
commercianti
,
magazzinieri
,
sensali
di
noleggio
.
Soltanto
, con questi, fu meno
ispido
e
reciso
.
- Ognuno con la sua
coscienza
,
signore
, -
rispose
. -
Cose
di
famiglia
, non
c'
entra
nessuno.
Dio
solo, e
basta
.
E due
giorni
dopo,
rimbarcandosi
, neanche alla
ciurma
della sua
tartana
volle
dir
nulla.
Durante la sua
assenza
dal
paese
, però, le due
sorelle
tornarono
insieme
nella
casa
delle "
Balàte
", e
insieme
,
quiete
,
rassegnate
e
amorose
,
attesero
alle
faccende
domestiche
e al
bambino
. Alle
vicine
, a tutti i
curiosi
che venivano a
interrogarle
, per tutta
risposta
aprivano
le
braccia
,
alzavano
gli
occhi
al
cielo
e con un
mesto
sorriso
rispondevano
:
- Come vuole
Dio
,
comare
.
- Come vuole
Dio
,
compare
.
Insieme
tutt'e due, col
piccino
per
mano
, quando fu il
giorno
dell'
arrivo
della
tartana
, si
recarono
al
molo
. Questa
volta
, su la
banchina
,
c'
erano pochi
curiosi
.
Padron
Nino
,
saltando
a
terra
,
porse
la
mano
all'una e all'altra,
silenzioso
, si
chinò
a
baciare
il
bambino
, se lo
tolse
in
braccio
e s'
avviò
avanti come l'altra
volta
,
seguito
dalle due
donne
. Se non che,
giunti
davanti alla
porta
, questa
volta
, nella
casa
delle "
Balàte
"
rimase
con
padron
Nino
Rosa
, la
seconda
moglie
; e
Filippa
col
piccino
se n'
andò
quietamente
alla
cameretta
sulla
via
del
cimitero
.
E allora tutto il
paese
, che prima aveva tanto
commiserato
il
sacrifizio
della
seconda
moglie
,
vedendo
ora
che non
c'
era
sacrifizio
per nessuna delle due, s'
indignò
, s'
irritò
fieramente
della
pacata
e
semplice
ragionevolezza
di quella
soluzione
; e molti
gridarono
allo
scandalo
.
Veramente
,
dapprima
, tutti
rimasero
come
storditi
, poi
scoppiarono
in una gran
risata
. L'
irritazione
, l'
indignazione
sorsero
dopo, e proprio perché tutti in
fondo
si
videro
costretti
a
riconoscere
che, non
essendoci
stato
inganno
né
colpa
da nessuna
parte
, né da
pretendere
perciò la
condanna
o il
sacrifizio
dell'una o dell'altra
moglie
-
mogli
tutt'e due davanti a
Dio
e davanti alla
legge
- la
risoluzione
di quei tre
poveretti
fosse
la
migliore
che si potesse
prendere
.
Irritò
sopratutto
la
pace
, l'
accordo
, la
rassegnazione
delle due
sorelle
divote
, senz'
ombra
d'
invidia
né di
gelosia
tra loro.
Comprendevano
che
Rosa
, la
sorella
minore
, non poteva aver
gelosia
dell'altra, a cui
doveva
tutto, a cui - senza
volerlo
, è
vero
- aveva
preso
il
marito
.
Gelosia
tutt'al più avrebbe potuto aver
Filippa
di lei; ma no,
comprendevano
che neanche
Filippa
poteva averne,
sapendo
che
Rosa
aveva
agito
senz'
inganno
e non aveva
colpa
. E dunque?
C'
era
poi per tutt'e due la
santità
del
matrimonio
,
inviolabile
; la
devozione
per l'
uomo
che
lavorava
, per il
padre
. Egli
era
sempre in
viaggio
;
sbarcava
per due o tre
giorni
soltanto
al
mese
; ebbene, poiché
Dio
aveva
permesso
il
ritorno
dell'una, poiché
Dio
aveva voluto così, una alla
volta
, in
pace
e senz'
invidia
, avrebbero
atteso
al loro
uomo
, che
ritornava
stanco
dal
mare
.
Tutte
buone
ragioni
, sì, e
oneste
e
quiete
; ma
appunto
perché così
buone
e
quiete
e
oneste
,
irritarono
.
E
padron
Nino
Mo
, il
giorno
dopo il suo
secondo
arrivo
, fu
chiamato
dal
pretore
per
sentirsi
ammonire
severamente
che la
bigamia
non
era
permessa
dalla
legge
.
Aveva
parlato
poco prima con un
forense
,
padron
Nino
Mo
, e si
presentò
al
pretore
al
solito
suo,
serio
placido
e
duro
; gli
rispose
che, nel suo
caso
, non si poteva
parlare
di
bigamia
perché la prima
moglie
figurava
ancora in
atti
e avrebbe
seguitato
a
figurare
sempre come
morta
, sicché dunque davanti alla
legge
egli non aveva che una
sola
moglie
, la
seconda
.
- Sopra la
legge
degli
uomini
, poi, -
concluse
, -
signor
pretore
,
c'
è quella di
Dio
, a cui mi sono sempre
attenuto
,
obbediente
.
L'
imbroglio
avvenne
all'
ufficio
dello
stato
civile
, ove d'allora in poi,
puntuale
, ogni cinque
mesi
,
padron
Nino
Mo
si
recò
a
denunziare
la
nascita
d'un
figliuolo
. - "Questo è della
morta
." - "Questo è della
viva
."
La prima
volta
, alla
denunzia
del
figliuolo
, di cui la
seconda
moglie
era
incinta
all'
arrivo
di
Filippa
, non essendosi questa
rifatta
viva
davanti alla
legge
, tutto
andò
liscio
, e il
figliuolo
poté
regolarmente
essere
registrato
come
legittimo
. Ma come
registrare
il
secondo
, di
lì
a cinque
mesi
,
nato
da
Filippa
che
figurava
ancora come
morta
? O
illegittimo
il
primo
,
nato
dal
matrimonio
putativo
, o
illegittimo
il
secondo
. Non
c'
era
via
di
mezzo
.
Padron
Nino
Mo
si
portò
una
mano
alla
nuca
e si fece
saltar
sul
naso
la
berretta
;
prese
a
grattarsi
la
testa
; poi
disse
all'
ufficiale
di
stato
civile
:
- E...
scusi
, non potrebbe
registrarlo
come
legittimo
, della
seconda
?
L'
ufficiale
sgranò
tanto d'
occhi
:
- Ma come? Della
seconda
? Se cinque
mesi
fa...
- Ha
ragione
, ha
ragione
, -
troncò
padron
Nino
,
tornando
a
grattarsi
la
testa
. - Come si
rimedia
allora?
- Come si
rimedia
? -
sbuffò
l'
ufficiale
. - Lo
domandate
a me, come si
rimedia
? Ma voi che siete,
sultano
?
pascià
?
bey
? che siete?
Dovreste
aver
giudizio
,
perdio
, e non venire a
imbrogliarmi
le
carte
, qua!
Padron
Nino
Mo
si
trasse
un po'
indietro
e s'
appuntò
gl'
indici
delle due
mani
sul
petto
:
- Io? -
esclamò
. - E che ci ho da fare io, se
Dio
permette
così?
Sentendo
nominar
Dio
, l'
ufficiale
montò
su tutte le
furie
.
-
Dio
...
Dio
...
Dio
... sempre
Dio
! Uno
muore
; è
Dio
! Non
muore
; è
Dio
!
Nasce
un
figlio
; è
Dio
! State con due
mogli
; è
Dio
! e
finitela
con questo
Dio
! Che il
diavolo
vi
porti
, venite a ogni nove
mesi
almeno;
salvate
la
decenza
,
gabbate
la
legge
; e ve li
schiaffo
tutti qua
legittimi
uno dopo l'altro!
Padron
Nino
Mo
ascoltò
impassibile
la
sfuriata
. Poi
disse
:
- Non
dipende
da me. Lei
faccia
come
crede
. Io ho
fatto
l'
obbligo
Mio.
Bacio
le
mani
.
E
tornò
puntuale
, ogni cinque
mesi
, a fare l'
obbligo
suo,
sicurissimo
che
Dio
gli
comandava
così.
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