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Luigi Pirandello
Scialle nero
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Scialle nero
II
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II
Dopo due
mesi
d'
orrenda
angoscia
, quella
confessione
del suo
stato
la
sollevò
,
insperatamente
. Le
parve
che il più,
ormai
,
fosse
fatto
.
Ora
, non avendo più
forza
di
lottare
, di
resistere
a quello
strazio
, si sarebbe
abbandonata
, così, alla
sorte
, qualunque
fosse
.
Il
fratello
, tra breve, sarebbe
entrato
e l'avrebbe
uccisa
? Ebbene: tanto
meglio
! Non aveva più
diritto
a nessuna
considerazione
, a nessun
compatimento
. Aveva
fatto
, sì, per lui e per quell'altro
ingrato
, più del suo
dovere
, ma in un
momento
poi aveva
perduto
il
frutto
di tutti i suoi
benefizi
.
Strizzò
gli
occhi
,
colta
di
nuovo
dal
ribrezzo
.
Nel
segreto
della propria
coscienza
, si
sentiva
pure
miseramente
responsabile
del suo
fallo
. Sì, lei, lei che per tanti
anni
aveva avuto la
forza
di
resistere
a gli
impulsi
della
gioventù
, lei che aveva sempre
accolto
in sé
sentimenti
puri
e
nobili
, lei che aveva
considerato
il proprio
sacrifizio
come un
dovere
: in un
momento
,
perduta
! Oh
miseria
!
miseria
!
L'
unica
ragione
che
sentiva
di
potere
addurre
in sua
discolpa
, che
valore
poteva avere davanti al
fratello
? Poteva
dirgli
: "
Guarda
,
Giorgio
, che sono forse
caduta
per te"? Eppure la
verità
era
forse questa.
Gli aveva
fatto
da
madre
, è
vero
? a quel
fratello
. Ebbene: in
premio
di tutti i
benefizi
lietamente
prodigati
, in
premio
del
sacrifizio
della propria
vita
, non le
era
stato
concesso
neanche il
piacere
di
scorgere
un
sorriso
, anche
lieve
, di
soddisfazione
su le
labbra
di lui e dell'
amico
.
Pareva
che avessero entrambi l'
anima
avvelenata
di
silenzio
e di
noja
,
oppressa
come da una
scimunita
angustia
.
Ottenuta
la
laurea
, s'eran subito
buttati
al
lavoro
, come due
bestie
; con tanto
impegno
, con tanto
accanimento
che in poco
tempo
erano
riusciti
a
bastare
a se stessi.
Ora
, questa
fretta
di
sdebitarsi
in qualche modo, come se a entrambi non ne
paresse
l'
ora
, l'aveva proprio
ferita
nel
cuore
. Quasi d'un
tratto
, così, s'
era
trovata
senza più
scopo
nella
vita
. Che le
restava
da fare,
ora
che i due
giovani
non avevano più
bisogno
di lei? E aveva
perduto
,
irrimediabilmente
, la
gioventù
.
Neanche coi
primi
guadagni
della
professione
era
tornato
il
sorriso
su le
labbra
del
fratello
.
Sentiva
forse ancora il
peso
del
sacrifizio
ch'ella aveva
fatto
per lui? si
sentiva
forse
vincolato
da questo
sacrifizio
per tutta la
vita
,
condannato
a
sacrificare
a sua
volta
la propria
gioventù
, la
libertà
dei proprii
sentimenti
alla
sorella
? E aveva voluto
parlargli
a
cuore
aperto
:
- Non
prenderti
nessun
pensiero
di me,
Giorgio
! Io voglio
soltanto
vederti
lieto
,
contento
...
capisci
?
Ma egli le aveva
troncato
subito in
bocca
le
parole
:
-
Zitta
,
zitta
! Che
dici
?
So
quel che
debbo
fare.
Ora
spetta
a me.
- Ma come? così? - avrebbe voluto
gridargli
, lei, che, senza
pensarci
due
volte
, s'
era
sacrificata
col
sorriso
sempre su le
labbra
e il
cuor
leggero
.
Conoscendo
la
chiusa
,
dura
ostinazione
di lui, non aveva
insistito
. Ma, intanto, non si
sentiva
di
durare
in quella
tristezza
soffocante
.
Egli
raddoppiava
di
giorno
in
giorno
i
guadagni
della
professione
; la
circondava
d'
agi
; aveva voluto che
smettesse
di
dar
lezioni
. In quell'
ozio
forzato
, che la
avviliva
, aveva allora
accolto
,
malauguratamente
, un
pensiero
che,
dapprincipio
, quasi l'aveva fatta
ridere
:
"Se
trovassi
marito
!".
Ma aveva già
trentanove
anni
, e poi con quel
corpo
... oh
via
! - avrebbe
dovuto
fabbricarselo
apposta
, un
marito
. Eppure, sarebbe
stato
l'
unico
mezzo
per
liberar
sé e il
fratello
da quell'
opprimente
debito
di
gratitudine
.
Quasi senza
volerlo
, s'
era
messa
allora a
curare
insolitamente
la
persona
,
assumendo
una
cert'
aria
di
nubile
che prima non s'
era
mai
data
.
Quei due o tre che un
tempo
l'avevano
chiesta
in
matrimonio
, avevano
ormai
moglie
e
figliuoli
. Prima, non se n'
era
mai
curata
;
ora
, a
ripensarci
, ne
provava
dispetto
;
provava
invidia
di tante sue
amiche
che erano
riuscite
a
procurarsi
uno
stato
.
Lei
sola
era
rimasta
così...
Ma forse
era
in
tempo
ancora: chi
sa
?
Doveva
proprio
chiudersi
così la sua
vita
sempre
attiva
? in quel
vuoto
?
doveva
spegnersi
così quella
fiamma
vigile
del suo
spirito
appassionato
? in quell'
ombra
?
E un
profondo
rammarico
l'aveva
invasa
,
inasprito
talvolta da certe
smanie
, che
alteravano
le sue
grazie
spontanee
, il
suono
delle sue
parole
, delle sue
risa
.
Era
divenuta
pungente
, quasi
aggressiva
nei
discorsi
. Si
rendeva
conto
lei stessa del
cangiamento
della propria
indole
;
provava
in certi
momenti
quasi
odio
per se stessa,
repulsione
per quel suo
corpo
vigoroso
,
ribrezzo
dei
desiderii
insospettati
in cui esso,
ora
, all'
improvviso
, le s'
accendeva
turbandola
profondamente
.
Il
fratello
, intanto, coi
risparmi
, aveva di
recente
acquistato
un
podere
e vi aveva
fatto
costruire
un
bel
villino
.
Spinta
da lui, vi
era
andata
dapprima
per un
mese
in
villeggiatura
; poi,
riflettendo
che il
fratello
aveva forse
acquistato
quel
podere
per
sbarazzarsi
di tanto in tanto di lei, aveva
deliberato
di
ritirarsi
colà
per sempre. Così, lo avrebbe
lasciato
libero
del tutto: non gli avrebbe più
dato
la
pena
della sua
compagnia
, della sua
vista
, e anche lei a poco a poco,
là
, si sarebbe
tolta
quella
strana
idea
dal
capo
, di
trovar
marito
all'
età
sua.
I
primi
giorni
eran
trascorsi
bene
, e aveva
creduto
che le sarebbe
stato
facile
seguitare
così.
Aveva già
preso
l'
abitudine
di
levarsi
ogni
giorno
all'
alba
e di fare una
lunga
passeggiata
per i
campi
,
fermandosi
di
tratto
in
tratto
,
incantata
,
ora
per
ascoltare
nell'
attonito
silenzio
dei
piani
, ove qualche
filo
d'
erba
vicino
abbrividiva
alla
frescura
dell'
aria
, il
canto
dei
galli
, che si
chiamavano
da un'
aja
all'altra;
ora
per
ammirare
qualche
masso
tigrato
di
gromme
verdi
, o il
velluto
del
lichene
sul
vecchio
tronco
stravolto
di qualche
olivo
saraceno
.
Ah,
lì
, così
vicina
alla
terra
, si sarebbe presto
rifatta
un'altr'
anima
, un altro modo di
pensare
e di
sentire
; sarebbe
divenuta
come quella
buona
moglie
del
mezzadro
che si
mostrava
così
lieta
di
tenerle
compagnia
e che già le aveva
insegnato
tante
cose
della
campagna
, tante
cose
pur così
semplici
della
vita
e che ne
rivelano
tuttavia un
nuovo
senso
profondo
,
insospettato
.
Il
mezzadro
, invece,
era
insoffribile
: si
vantava
d'aver
idee
larghe
, lui: aveva
girato
il
mondo
, lui;
era
stato
in
America
, otto
anni
a
Benossarie
; e non voleva che il suo
unico
figliuolo
,
Gerlando
,
fosse
un
vile
zappaterra
. Da
tredici
anni
, pertanto, lo
manteneva
alle
scuole
; voleva
dargli
"un po' di
lettera
",
diceva
, per poi
spedirlo
in
America
,
là
, nel gran
paese
, dove senza
dubbio
avrebbe
fatto
fortuna
.
Gerlando
aveva
diciannove
anni
e in
tredici
di
scuola
era
arrivato
appena alla
terza
tecnica
.
Era
un
ragazzone
rude
, tutto d'un
pezzo
. Quella
fissazione
del
padre
costituiva
per lui un
vero
martirio
.
Praticando
coi
compagni
di
scuola
, aveva
preso
, senza
volere
, una
cert'
aria
di
città
, che però lo
rendeva
più
goffo
.
A
forza
d'
acqua
, ogni
mattina
,
riusciva
a
rassettarsi
i
capelli
ispidi
, a
tirarvi
una
riga
da un
lato
; ma poi quei
capelli
,
rasciugati
, gli si
drizzavan
compatti
e
irsuti
di qua e di
là
, come se gli
schizzassero
dalla
cute
del
cranio
; anche le
sopracciglia
pareva
gli
schizzassero
poco più
giù
dalla
fronte
bassa
, e già dal
labbro
e dal
mento
cominciavano
a
schizzare
i
primi
peli
dei
baffi
e della
barba
, a
cespuglietti
.
Povero
Gerlando
! faceva
compassione
, così
grosso
, così
duro
, così
ispido
, con un
libro
aperto
davanti. Il
padre
doveva
sudare
una
camicia
, certe
mattine
, per
scuoterlo
dai
saporiti
sonni
profondi
, di
porcellone
satollo
e
pago
, e
avviarlo
ancora
intontito
e
barcollante
, con gli
occhi
imbambolati
, alla
vicina
città
; al suo
martirio
.
Venuta in
campagna
la
signorina
,
Gerlando
le aveva
fatto
rivolgere
dalla
madre
la
preghiera
di
persuadere
al
padre
che la
smettesse
di
tormentarlo
con questa
scuola
, con questa
scuola
, con questa
scuola
! Non ne poteva più!
E difatti
Eleonora
s'
era
provata
a
intercedere
; ma il
mezzadro
, - ah,
nonononò
-
ossequio
,
rispetto
, tutto il
rispetto
per la
signorina
; ma anche
preghiera
di non
immischiarsi
. Ed allora essa, un po' per
pietà
, un po' per
ridere
, un po' per
darsi
da fare, s'
era
messa
ad
ajutare
quel
povero
giovanotto
,
fin
dove poteva.
Lo faceva, ogni dopo
pranzo
, venir su coi
libri
e i
quaderni
della
scuola
. Egli
saliva
impacciato
e
vergognoso
, perché s'
accorgeva
che la
padrona
prendeva
a
goderselo
per la sua
balordaggine
, per la sua
durezza
di
mente
; ma che poteva farci? il
padre
voleva così. Per lo
studio
, eh, sì:
bestia
; non aveva
difficoltà
a
riconoscerlo
; ma se si
fosse
trattato
d'
atterrare
un
albero
, un
bue
, eh
perbacco
... - e
Gerlando
mostrava
le
braccia
nerborute
, con certi
occhi
teneri
e un
sorriso
di
denti
bianchi
e
forti
...
Improvvisamente
, da un
giorno
all'altro, ella aveva
troncato
quelle
lezioni
; non aveva più voluto
vederlo
; s'
era
fatto
portare
dalla
città
il
pianoforte
e per parecchi
giorni
s'
era
chiusa
nella
villa
a
sonare
, a
cantare
, a
leggere
,
smaniosamente
. Una
sera
, in
fine
, s'
era
accorta
che quel
ragazzone
,
privato
così d'un
tratto
dell'
ajuto
di lei, della
compagnia
ch'ella gli
concedeva
e degli
scherzi
che si
permetteva
con lui, s'
appostava
per
spiarla
, per
sentirla
cantare
o
sonare
: e,
cedendo
a una
cattiva
ispirazione
, aveva voluto
sorprenderlo
,
lasciando
d'un
tratto
il
pianoforte
e
scendendo
a
precipizio
la
scala
della
villa
.
- Che fai
lì
?
- Sto a
sentire
...
- Ti
piace
?
- Tanto, sì
signora
... Mi
sento
in
paradiso
.
A questa
dichiarazione
era
scoppiata
a
ridere
; ma, all'
improvviso
,
Gerlando
, come
sferzato
in
faccia
da quella
risata
, le
era
saltato
addosso
,
lì
, dietro la
villa
, nel
bujo
fitto
, oltre la
zona
di
luce
che veniva dal
balcone
aperto
lassù
.
Così
era
stato
.
Sopraffatta
a quel modo, non aveva
saputo
respingerlo
; s'
era
sentita
mancare
- non
sapeva
più come - sotto quell'
impeto
brutale
e s'
era
abbandonata
, sì,
cedendo
pur senza voler
concedere
.
Il
giorno
dopo, aveva
fatto
ritorno
in
città
.
E
ora
? come mai
Giorgio
non
entrava
a
svergognarla
? Forse il D'
Andrea
non gli aveva
detto
ancor nulla: forse
pensava
al modo di
salvarla
. Ma come?
Si
nascose
il
volto
tra le
mani
, quasi per non
vedere
il
vuoto
che le s'
apriva
davanti. Ma
era
pur dentro di lei quel
vuoto
. E non
c'
era
rimedio
. La
morte
sola
. Quando? come?
L'
uscio
, a un
tratto
, s'
aprì
, e
Giorgio
apparve
su la
soglia
scontraffatto
,
pallidissimo
, coi
capelli
scompigliati
e gli
occhi
ancora
rossi
di
pianto
. Il D'
Andrea
lo
teneva
per un
braccio
.
- Voglio
sapere
questo
soltanto
, -
disse
alla
sorella
, a
denti
stretti
, con
voce
fischiante
, quasi
scandendo
le
sillabe
: - Voglio
sapere
chi è
stato
.
Eleonora
, a
capo
chino
, con gli
occhi
chiusi
,
scosse
lentamente
il
capo
e
riprese
a
singhiozzare
.
- Me lo
dirai
, -
gridò
il
Bandi
,
appressandosi
,
trattenuto
dall'
amico
. - E chiunque sia, tu lo
sposerai
!
- Ma no,
Giorgio
! -
gemette
allora lei,
raffondando
vie
più il
capo
e
torcendosi
in
grembo
le
mani
. - No! non è
possibile
! non è
possibile
!
- È
ammogliato
? -
domandò
lui,
appressandosi
di più, coi
pugni
serrati
,
terribile
.
- No, - s'
affrettò
a
risponder
lei. - Ma non è
possibile
,
credi
!
- Chi è? -
riprese
il
Bandi
, tutto
fremente
,
stringendola
da presso. - Chi è? subito, il
nome
!
Sentendosi
addosso
la
furia
del
fratello
,
Eleonora
si
strinse
nelle
spalle
, si
provò
a
sollevare
appena il
capo
e
gemette
sotto gli
occhi
inferociti
di lui:
- Non posso
dirtelo
...
- Il
nome
, o t'
ammazzo
! -
ruggì
allora il
Bandi
,
levando
un
pugno
sul
capo
di lei.
Ma il D'
Andrea
s'
interpose
,
scostò
l'
amico
, poi gli
disse
severamente
:
- Tu
va'
. Lo
dirà
a me.
Va'
,
va'
...
E lo fece
uscire
, a
forza
, dalla
camera
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