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Luigi Pirandello
Una giornata
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Visita
Cento
volte
gli avrò
detto
di non
introdurmi
gente
in
casa
senza
preavviso
. Una
signora
,
bella
scusa
:
- T'ha
detto
Wheil
?
-
Vàil
,
sissignore
, così.
- La
signora
Wheil
è
morta
jeri
a
Firenze
.
- Dice che ha da
ricordarle
una cosa.
(
Ora
non
so
più se io abbia
sognato
o se sia
davvero
avvenuto
questo
scambio
di
parole
tra me e il mio
cameriere
.
Gente
in
casa
senza
preavviso
me n'ha
introdotta
tanta; ma che
ora
m'abbia
fatto
entrare
anche una
morta
non mi
par
credibile
. Tanto più che in
sogno
io poi l'ho
vista
, la
signora
Wheil
, ancora così
giovane
e
bella
. Dopo aver
letto
nel
giornale
, appena
svegliato
, la
notizia
della sua
morte
a
Firenze
,
ricordo
infatti d'aver
ripreso
a
dormire
, e l'ho
vista
in
sogno
tutta
confusa
e
sorridente
per la
disperazione
di non
saper
più come fare a
ripararsi
,
avvolta
com'
era
in una
nuvola
bianca
di
primavera
che s'
andava
a
mano
a
mano
diradando
fino
a
lasciar
trasparire
la
rosea
nudità
di tutto il
corpo
di lei, e proprio
là
dove più il
pudore
voleva ch'esso
rimanesse
nascosto
;
tirava
con la
mano
; ma come si fa a
tirare
un
vano
lembo
di
nuvola
?)
Il mio
studio
è tra i
giardini
. Cinque
grandi
finestre
, tre da una
parte
e due dall'altra; quelle, più
larghe
, ad
arco
; queste, a
usciale
, sul
lago
di
sole
d'un
magnifico
terrazzo
a
mezzogiorno
; e a tutt'e cinque, un
palpito
continuo
di
tende
azzurre
di
seta
. Ma l'
aria
dentro è
verde
per il
riflesso
degli
alberi
che vi
sorgono
davanti.
Con la
spalliera
volta
contro la
finestra
che sta nel
mezzo
è un gran
divano
di
stoffa
anch'essa
verde
ma
chiara
,
marina
; e tra tanto
verde
e tanto
azzurro
e tanta
aria
e tanta
luce
,
abbandonarvisi
, stavo per
dire
immergervisi
, è
veramente
una
delizia
.
Ho ancora in
mano
,
entrando
, il
giornale
che
reca
la
notizia
della
morte
della
signora
Wheil
,
jeri
, a
Firenze
. Non posso avere il
minimo
dubbio
d'
averla
letta
: è qua
stampata
; ma è anche qua
seduta
sul
divano
ad
aspettarmi
la
bella
signora
Anna
Wheil
, proprio lei. Può
darsi
che non sia
vera
, questo sì. Non me ne
stupirei
affatto,
avvezzo
come sono da
tempo
a
simili
apparizioni
. O se no,
c'
è poco da
scegliere
, sta tra due, non sarà
vera
la
notizia
della sua
morte
stampata
in questo
giornale
.
E' qua
vestita
come tre
anni
fa d'un
bianco
abito
estivo
d'
organdis
,
semplice
e quasi
infantile
, sebbene
ampiamente
aperto
sul
petto
. (Ecco la
nuvola
del
sogno
, ho
capito
). In
capo
, un gran
cappello
di
paglia
annodato
da
larghi
nastri
di
seta
nera
. E
tiene
gli
occhi
un po'
socchiusi
a
difesa
dalla
luce
abbagliante
dei due
finestroni
dirimpetto
; ma poi, è
strano
,
espone
invece a questa
luce
,
reclinando
il
capo
indietro
con
intenzione
, la
meravigliosa
dolcezza
della
gola
, come le
sorge
dal
caldo
trasognato
candore
del
petto
e
sù
dall'
attaccatura
del collo
fino
al
purissimo
arco
del
mento
.
Quest'
atteggiamento
senza
dubbio
voluto m'
apre
tutt'a un
tratto
la
mente
: ciò che la
bella
signora
Anna
Wheil
ha da
ricordarmi
è tutto
lì
, nella
dolcezza
di quella
gola
, nel
candore
di quel
petto
; e tutto in un
attimo
solo, ma quando un
attimo
si fa
eterno
e
abolisce
ogni cosa, anche la
morte
, come la
vita
, in una
sospensione
d'
ebbrezza
divina
, in cui dal
mistero
balzano
d'
improvviso
illuminate
e
precise
le
cose
essenziali
, una
volta
per sempre.
La
conosco
appena (
morta
,
dovrei
dire
: "la
conoscevo
appena", ma lei è qua
ora
come nell'
assoluto
d'un
eterno
presente
, e posso
dir
dunque: la
conosco
appena), l'ho
veduta
una
volta
sola
in una
riunione
festiva
nel
giardino
d'una
villa
di
comuni
amici
, a cui lei è venuta con quest'
abito
bianco
d'
organdis
.
In quel
giardino
, quella
mattina
, le
donne
più
giovani
e più
belle
avevano quell'
ardore
sfavillante
che
nasce
in ogni
donna
dalla
gioja
di
sentirsi
desiderata
. S'eran
lasciate
prendere
nel
ballo
e,
sorridendo
, ad
accendere
di più quel
desiderio
,
avevan
guardato
sulle
labbra
così d'
accosto
l'
uomo
da
sfidarlo
irresistibilmente
al
bacio
. Ma di
primavera
,
momenti
di
rapimento
, col
tepore
del
primo
sole
che
inebria
, quando nell'
aria
molle
è
pure
un
vago
fermento
di
sottili
profumi
e lo
splendore
del
verde
nuovo
, che
dilaga
nei
prati
,
brilla
con
vivacità
così
eccitante
in tutti gli
alberi
intorno;
strani
fili
di
suono
luminosi
avviluppano
;
improvvisi
scoppi
di
luce
stordiscono
;
lampi
di
fughe
,
felici
invasioni
di
vertigini
; e la
dolcezza
della
vita
non
par
più
vera
, tanto è fatta di tutto e di niente; né
vero
più, né da
tenerne
più
conto
,
ricordando
poi nell'
ombra
, quando quel
sole
è
spento
, tutto ciò che s'è
fatto
e s'è
detto
. Sì, m'ha
baciata
. Sì,
gliel
'ho
promesso
. Ma un
bacio
appena sui
capelli
,
ballando
. Una
promessa
così per
ridere
.
Dirò
che non l'ho
avvertito
. Gli
domanderò
se non è
matto
a
pretendere
ch'io
ora
mantenga
sul
serio
.
Si poteva esser certi che nulla di tutto questo
era
accaduto
alla
bella
signora
Anna
Wheil
, la cui
piacenza
sembrava
a tutti così
aliena
e
placida
che nessuna
bramosia
carnale
avrebbe
osato
sorgere
davanti a lei. Io però avrei
giurato
che per quel
rispetto
che tutti le
portavano
lei avesse negli
occhi
un
brillìo
di
riso
ambiguo
e
pungente
, non perché
sentisse
in
segreto
di non
meritarselo
, ma anzi al
contrario
perché nessuno
mostrava
di
desiderarla
come
donna
a
causa
di quel
rispetto
che pur le si
doveva
portare
.
Era
forse
invidia
o
gelosia
, o forse
sdegno
o
malinconica
ironia
; poteva anche
essere
tutte queste
cose
messe
insieme
.
Me ne potei
accorgere
in un
momento
, dopo
averla
seguita
a lungo con gli
occhi
nei
balli
e nei
giuochi
a cui anche lei aveva
preso
parte
; in
ultimo
anche nelle
corse
pazze
che, forse per
offrirsi
uno
sfogo
, aveva fatte sui
prati
coi
bambini
. La
padrona
di
casa
, con cui mi
trovavo
, mi volle
presentare
a lei mentre
era
ancor
china
a
rassettare
le
testoline
scapigliate
e le
vesti
in
disordine
a quei
bambini
. Nel
rizzarsi
d'
improvviso
per
rispondere
alla
presentazione
, la
signora
Anna
Wheil
non
pensò
di
rassettarsi
anche lei sul
petto
l'
ampia
scollatura
di quel suo
abito
d'
organdis
; sicché io non potei fare a meno d'
intravedere
del suo
seno
forse più di quanto
onestamente
avrei
dovuto
. Fu solo un
attimo
. Subito
portò
la
mano
per
ripararselo
. Ma dal modo con cui, in quell'
atto
che volle
parer
furtivo
, mi
guardò
,
compresi
che della mia
involontaria
e quasi
inevitabile
indiscrezione
non s'
era
per nulla
dispiaciuta
. Quel
brio
di
luce
che aveva negli
occhi
sfavillò
anzi
diversamente
da prima,
sfavillò
d'un
estro
quasi
folle
di
riconoscenza
, perché nei miei
occhi
rideva
senz'alcun
rispetto
una
gratitudine
così
pura
di quel che avevo
intravisto
che ogni
senso
di
concupiscenza
restava
escluso
e solo si
appalesava
lampante
il
pregio
supremo
che io
attribuivo
alla
gioja
che l'
amore
d'una
donna
come lei,
bella
tutta come lei, coi
tesori
d'una
divina
nudità
con così
pudica
fretta
ricoperta
, poteva
dare
a un
uomo
che avesse
saputo
meritarselo
.
Questo le
dissero
chiaramente
i miei
occhi
,
splendenti
ancora di quel
baleno
d'
ammirazione
; e questo fece subito che io
diventassi
per lei il solo
Uomo
,
veramente
uomo
, tra tutti quelli che erano in quel
giardino
; nello stesso
tempo
che lei m'
appariva
tra tutte le altre la
sola
Donna
,
veramente
donna
. E non ci potemmo più
separare
per tutto il
tempo
che
durò
quella
riunione
. Ma oltre questa
tacita
intesa
,
durata
un
attimo
, per sempre, non ci fu altro tra noi. Nessuno
scambio
di
parole
, fuori delle
comuni
e
usuali
, sulla
bellezza
di quel
giardino
, sulla
giocondità
di quella
festa
e la
graziosa
ospitalità
dei nostri
comuni
amici
. Ma, pur
parlando
così di
cose
aliene
o
casuali
, le
rimase
negli
occhi
,
felice
, quel
brillìo
di
riso
che
pareva
rampollasse
come un'
acqua
viva
dal
profondo
segreto
di quella nostra
intesa
e se ne
beasse
senza
badare
ai
sassi
e alle
erbe
tra cui
ora
scorreva
. E un
sasso
fu anche il
marito
in cui
c'
imbattemmo
poco dopo allo
svoltare
d'un
viale
.
Me lo
presentò
.
Alzai
un
istante
gli
occhi
a
guardarla
negli
occhi
. Un
battito
appena di
ciglia
velò
quel
brio
di
luce
, e solo con esso la
bella
signora
mi
confidò
che lui, quel
bravo
uomo
del
marito
, non s'
era
mai neppur
sognato
di
comprendere
ciò che avevo
compreso
io in un
attimo
solo; e che questo non
era
da
ridere
, no;
era
anzi la sua
mortale
afflizione
, perché una
donna
come lei certo non sarebbe stata mai d'altro
uomo
. Ma non
importava
.
Bastava
che uno almeno lo avesse
compreso
.
No, no, io non
dovevo
più, neppur senza
volerlo
,
seguitando
ora
ad
andare
e a
parlare
noi due
soli
, non
dovevo
più
posarle
gli
occhi
sul
seno
e
obbligar
la sua
mano
ad
accertarsi
di
furto
ch'io non potessi più
essere
indiscreto
; sarebbe
stato
ormai
peccaminoso
, per me
insistere
, e per lei
tornare
a
compiacersene
.
C'
eravamo già
intesi
.
Doveva
bastare
. Non si
trattava
più di noi due; non
era
più da
cercare
né di
sapere
e neppur d'
intravedere
com'
era
lei, ch'
era
tutta
bella
, sì, come lei
sola
si
conosceva
; ci sarebbe
stato
allora da
considerare
tant'
altre
cose
che
riguardavano
me: questa sopra tutto: che avrei
dovuto
avere per lei, a
dir
poco,
vent'
anni
di meno: una gran
malinconia
di
inutili
rimpianti
; no, no; una cosa
bella
, da
riempirci
della più
pura
gioja
tra tanto
splendore
di
sole
e tanto
riso
di
primavera
, s'
era
rivelata
a noi: questa cosa
essenziale
che è sulla
terra
, con tutto il
nudo
candore
delle sue
carni
, in
mezzo
al
verde
d'un
paradiso
terrestre
, il
corpo
della
donna
,
concesso
da
Dio
all'
uomo
come
premio
supremo
di tutte le sue
pene
, di tutte le sue
ansie
, di tutte le sue
fatiche
.
- Se
dovessimo
pensare
a te e a me...
Mi
voltai
. Come! Mi
dava
del tu? Ma la
bella
signora
Anna
Wheil
era
sparita
.
Me la
ritrovo
ora
qua accanto, in quest'
aria
verde
, in questa
luce
del mio
studio
,
vestita
come tre
anni
fa del suo
abito
bianco
d'
organdis
.
- Il mio
seno
, se
sapessi
! Ne sono
morta
. Me lo hanno
reciso
. Un
male
atroce
ne fece
scempio
due
volte
. La prima, un
anno
appena dopo che tu, di qua,
ricordi
? me lo
intravedesti
.
Ora
posso
allargare
con tutt'e due le
mani
la
scollatura
e
mostrartelo
tutto, com'
era
,
guardalo
!
guardalo
!
ora
che non sono più.
Guardo
; ma sul
divano
è solo il
bianco
del
giornale
aperto
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