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Luigi Pirandello
Una giornata
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La tartaruga
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La
tartaruga
Parrà
strano
, ma anche in
America
c'
è chi
crede
che le
tartarughe
portino
fortuna
. Da che sia
nata
una tale
credenza
, non si
sa
. E' certo però che loro, le
tartarughe
, non
mostrano
d'averne il
minimo
sospetto
.
Mister
Myshkow
ha un
amico
che ne è
convintissimo
.
Giuoca
in
borsa
e ogni
mattina
, prima d'
andare
a
giocare
,
mette
la sua
tartaruga
davanti a uno
scalino
: se la
tartaruga
accenna
di voler
salire
, è
sicuro
che i
titoli
che lui vuol
giocare
,
saliranno
; se
ritira
la
testa
e le
zampe
,
resteranno
fermi
; se si
volta
e fa per
andarsene
, lui
giuoca
senz'altro al
ribasso
. E non ha mai
sbagliato
.
Detto
questo,
entra
in un
negozio
dove si
vendono
tartarughe
; ne
compra
una e la
mette
in
mano
a
Mister
Myshkow
:
-
Approfittàtene
.
Mister
Myshkow
è molto
sensibile
:
portandosi
in
casa
la
tartaruga
(
ih
! ah!)
freme
in tutta l'
elastica
personcina
pienotta
e
sanguigna
per
brividi
, che son forse di
piacere
, ma anche di
ribrezzo
un po'. Non si
cura
se gli altri per
via
si
voltino
a
guardarlo
con quella
tartaruga
in
mano
; lui
freme
al
pensiero
che quella che
pare
una
pietra
inerte
e
fredda
, non è una
pietra
no, è
abitata
dentro da una
misteriosa
bestiola
che da un
momento
all'altro può
cacciar
fuori, sulla sua
mano
, quattro
zampini
biechi
rasposi
e una
testina
di
vecchia
monaca
rugosa
.
Speriamo
che non lo
faccia
. Forse
Mister
Myshkow
la
getterebbe
a
terra
,
raccapricciando
da
capo
a
piedi
.
In
casa
, non si può
dire
che i suoi due
figli
,
Helen
e
John
, facciano una gran
festa
alla
tartaruga
, appena lui la
posa
come un
ciottolo
sul
tappeto
del
salotto
.
Non è
credibile
quanto
vecchi
appajano
gli
occhi
dei due
figli
di
Mister
Myshkow
a
confronto
con quelli
bambinissimi
del
padre
.
I due
ragazzi
, su quella
tartaruga
posata
come un
ciottolo
sul
tappeto
, fanno
cadere
il
peso
insopportabile
dei loro quattro
occhi
di
piombo
. Poi
guardano
il
padre
con una così
ferma
convinzione
che non potrà
dar
loro una
spiegazione
plausibile
della cosa
inaudita
che ha
osato
fare,
posare
una
tartaruga
sul
tappeto
del
salotto
, che il
povero
Mister
Myshkow
si
sente
subito
appassire
;
apre
le
mani
;
apre
le
labbra
a un
sorriso
vano
e dice che, dopo tutto, quella non è altro che un'
innocua
tartaruga
con cui, volendo, si può anche
giocare
.
Da quel
brav
'
uomo
ch'è sempre
stato
, un po'
ragazzone
, vuol
darne
la
prova
: si
butta
carponi
sul
tappeto
e
cautamente
, con
garbo
, si
prova
a
spinger
di dietro la
tartaruga
per
persuaderla
così a
cacciar
fuori gli
zampini
e la
testa
e farla
muovere
. Ma sì,
Dio
mio, non
foss'
altro, per
rendersi
conto
della
bella
gaja
casa
tutta
vetri
e
specchi
, dove lui l'ha
portata
. Non s'
aspetta
che suo
figlio
John
trovi
d'
improvviso
e senza tante
cerimonie
un più
spiccio
espediente
per fare
uscir
la
tartaruga
da quello
stato
di
pietra
in cui s'
ostina
a
restare
. Con la
punta
del
piede
John
la
rovescia
sulla
scaglia
, e subito allora si
vede
la
bestiolina
armeggiar
con gli
zampini
e
spinger
col
capo
penosamente
per
tentar
di
rimettersi
nella sua
posizione
naturale
.
Helen
, a quella
vista
, senza
punto
alterare
i suoi
occhi
da
vecchia
,
sghignazza
come una
carrucola
di
pozzo
arrugginita
per la
caduta
precipitosa
d'un
secchio
impazzito
.
Non
c'
è, come si
vede
, da
parte
dei
ragazzi
alcun
rispetto
della
fortuna
che le
tartarughe
sogliono
portare
.
C'
è al
contrario
la più
lampante
dimostrazione
che tutti e due la
sopporteranno
solo a
patto
ch'essa si
presti
a esser
considerata
da loro come uno
stupidissimo
giocattolo
da
trattare
così, con la
punta
del
piede
. Il che a
Mister
Myshkow
dispiace
moltissimo.
Guarda
la
tartaruga
,
rimessa
subito a
posto
da lui e
ritornata
al suo
stato
di
pietra
;
guarda
gli
occhi
dei suoi
ragazzi
, e
avverte
di
colpo
una
misteriosa
relazione
che lo
turba
profondamente
tra la
vecchiaja
di quegli
occhi
e la
secolare
inerzia
di
pietra
di quella
bestia
sul
tappeto
. E'
preso
di
sgomento
per la sua
inguaribile
giovanilità
, in un
mondo
che
accusa
con
relazioni
così
lontane
e
inopinate
la propria
decrepitezza
: lo
sgomenta
che lui, senza
saperlo
, sia forse
rimasto
ad
aspettare
qualcosa che non
arriverà
mai più,
dato
che
ormai
sulla
terra
i
bambini
nascono
centenari
come le
tartarughe
.
Torna
ad
aprire
le
labbra
al suo
vano
sorriso
, più
smorto
che mai, e non ha il
coraggio
di
confessare
per qual
ragione
il suo
amico
gli ha
regalato
quella
tartaruga
.
Ha una
rara
ignoranza
di
vita
Mister
Myshkow
. La
vita
per lui non è mai nulla di
preciso
, né ha alcun
peso
di
cose
sapute
. Gli può
accadere
benissimo
qualche
mattina
,
vedendosi
nudo
con una
gamba
alzata
per
entrare
nella
vasca
da
bagno
, di
restare
stranamente
impressionato
del suo stesso
corpo
, come se, in
quarantadue
anni
che lo ha, non l'abbia mai
veduto
e se lo
scopra
adesso
per la prima
volta
. Un
corpo
,
Dio
mio, non
presentabile
, così
nudo
, senza una
grande
vergogna
, neppure ai suoi propri
occhi
.
Preferisce
ignorarselo
. Ma fa un gran
caso
tuttavia del
fatto
che non ha mai
pensato
che con questo
corpo
, così com'è in tante
parti
che nessuno di
solito
vede
,
nascoste
sotto gli
abiti
e la
calzatura
, per
quarantadue
anni
lui s'è
aggirato
nella
vita
. Non gli
par
credibile
che tutta la sua
vita
lui l'abbia
vissuta
in quel suo
corpo
. No, no. Chi
sa
dove, chi
sa
dove, senz'
accorgersene
. Forse ha sempre
sorvolato
, di cosa in cosa, tra le tante che gli sono
occorse
fin
dall'
infanzia
, quando certamente il suo
corpo
non
era
questo, e chi
sa
come
era
. E'
davvero
una
pena
e uno
sgomento
non
riuscire
a
spiegarsi
perché il proprio
corpo
debba
essere
necessariamente
quello che è, e non un altro
diverso
.
Meglio
non
pensarci
. E nel
bagno
,
torna
a
sorridere
del suo
vano
sorriso
,
ignorando
di
trovarsi
già da un
pezzo
nella
vasca
. Ah, quelle
luminose
tendine
di
mussola
insaldate
ai
vetri
della
grande
finestra
, e di su quelle
bacchette
d'
ottone
quel
lieve
grazioso
dondolìo
nell'
aria
primaverile
delle
cime
degli
alti
alberi
del
parco
.
Ora
lui si sta
asciugando
quel
corpo
veramente
brutto
; ma
deve
, pur non di meno,
convenire
che la
vita
è
bella
, e tutta da
godere
anche in quel suo
corpaccio
che intanto, chi
sa
come, è potuto
entrare
nella più
segreta
intimità
con una
donna
talmente
impenetrabile
qual è
Mistress
Myshkow
, sua
moglie
.
Da nove
anni
ch'è
ammogliato
, lui è come
avvolto
e
sospeso
nel
mistero
di quella sua
unione
inverosimile
con
Mistress
Myshkow
.
Non ha mai
osato
farsi avanti, senza
restare
incerto
, dopo ogni
passo
, se potesse
darne
un altro; e così alla
fine
ha
provato
sempre come un
formicolìo
d'
apprensione
in tutto il
corpo
e di
sbigottimento
nell'
anima
nel
trovarsi
arrivato
già parecchio
lontano
per tutti quei
passi
sospesi
che gli han
lasciato
fare.
Doveva
sì o no
inferire
che dunque
doveva
farli? Così, un
bel
giorno
, quasi senz'esserne certo, s'
era
trovato
marito
di
Mistress
Myshkow
.
Lei è ancora, dopo nove
anni
, così
distaccata
e
isolata
da tutto, dalla propria
bellezza
di
statuetta
di
porcellana
e così
chiusa
e
smaltata
in un modo d'
essere
così
impenetrabilmente
suo, che proprio
pare
impossibile
che abbia
trovato
il modo d'
unirsi
in
matrimonio
con un
uomo
così di
carne
e
sanguigno
come lui. Si
capisce
invece
benissimo
come dalla loro
unione
siano potuti
nascere
quei due
figli
imbozzacchiti
. Forse, se
Mister
Myshkow
avesse potuto
portarli
in
grembo
lui, invece della
moglie
, non sarebbero
nati
così; ma
dovette
portarli
in
grembo
lei, per nove
mesi
ciascuno, e allora,
concepiti
probabilmente
interi
fin
dal
principio
e
costretti
a
rimanere
chiusi
per tanto
tempo
in un
ventre
di
majolica
, come
confetti
in una
scatola
, ecco, s'erano così
tremendamente
invecchiati
prima ancora che
nascessero
.
Per tutti i nove
anni
di
matrimonio
lui
naturalmente
è
vissuto
in
apprensione
continua
che
Mistress
Myshkow
trovasse
in qualche sua
parola
impensata
o
gesto
inopinato
il
pretesto
di
domandare
il
divorzio
. Il
primo
giorno
di
matrimonio
era
stato
per lui il più
terribile
perché, come si può
facilmente
immaginare
,
c'
era
arrivato
non ben
sicuro
che
Mistress
Myshkow
sapesse
che cosa lui
dovesse
fare per potersi
dire
effettivamente
suo
marito
. Ma poi non gli aveva
lasciato
intendere
in alcun modo che si
ricordasse
della
confidenza
che lui s'
era
presa
. Proprio come se nulla ci avesse mai
messo
di suo, perché lui se la potesse
prendere
, e lei poi
ricordare
. Eppure una prima
figliuola
,
Helen
,
era
nata
; e poi
era
nato
un
secondo
figliuolo
,
John
. Mai niente. Senza
dar
segno
di nulla, se n'
era
andata
tutt'e due le
volte
alla
clinica
e, dopo un
mese
e
mezzo
,
era
rientrata
in
casa
, la prima
volta
con una
bambina
e la
seconda
con un
bambino
, l'uno più
vecchio
dell'altra. Cosa da far
cadere
le
braccia
.
Divieto
assoluto
, tutt'e due le
volte
, d'
andarle
a far
visita
alla
clinica
. Cosicché lui, non essendosi potuto
accorgere
né la prima né la
seconda
volta
che lei
fosse
incinta
e non
sapendo
poi nulla né delle
doglie
del
parto
né della
nascita
, s'
era
trovati
in
casa
quei due
figli
come due
cagnolini
comperati
in
viaggio
, senza nessuna
vera
certezza
che fossero
nati
da lei e che fossero suoi.
Ma non ne ha il
minimo
dubbio
Mister
Myshkow
, tanto che
crede
d'avere
ormai
in quei due
figli
una
prova
antichissima
e per ben due
volte
collaudata
che
Mistress
Myshkow
trova
nella
convivenza
con lui un
compenso
adeguato
ai
dolori
che il
mettere
al
mondo
due
figliuoli
deve
costare
.
Non
riesce
perciò a
rinvenire
dallo
stupore
allorché sua
moglie
,
rientrando
in
casa
quel
giorno
da una
visita
alla
madre
scesa
in
albergo
e
prossima
a
ripartire
per l'
Inghilterra
, e
trovandolo
ancora in
ginocchio
sul
tappeto
del
salotto
davanti a quella
tartaruga
, tra la
derisione
sguajatamente
fredda
di quei due
figli
, non gli dice nulla, o
meglio
gli dice tutto
voltando
senz'altro le
spalle
e
ritornando
immediatamente
da sua
madre
all'
albergo
, da cui dopo circa un'
ora
gli
manda
un
biglietto
, nel quale
perentoriamente
è
scritto
che, o
via
da
casa
quella
tartaruga
, o
via
lei: se ne
partirà
, fra tre
giorni
con la
madre
per l'
Inghilterra
.
Appena può
rimettersi
a
pensare
,
Mister
Myshkow
comprende
subito che quella
tartaruga
non può esser altro che un
pretesto
. Così poco
serio
,
via
. Così
facile
a
levar
di
mezzo
! Eppure, proprio per questo, forse più
inovviabile
che se la
moglie
gli abbia
posto
per
condizione
di
cangiar
di
corpo
, e almeno di
levarsi
dalla
faccia
il
naso
per
sostituirlo
con un altro di suo maggiore
gradimento
.
Ma non vuole che
manchi
per lui.
Risponde
alla
moglie
che
ritorni
pure
a
casa
: lui
andrà
a
metter
fuori in qualche
posto
la
tartaruga
. Non ci
tiene
affatto ad
averla
in
casa
. L'ha
presa
perché gli hanno
detto
che
porta
fortuna
; ma,
agiato
com'è, e con una
moglie
come lei, e con due
figli
come i loro, che
bisogno
ne ha lui? che altra
fortuna
avrebbe da
desiderare
?
Va
fuori, di
nuovo
con la
tartaruga
in
mano
, per
lasciarla
in qualche
posto
che alla
povera
bestiola
scontrosa
possa
convenire
più che la sua
casa
. S'è
fatto
sera
e lui se ne
avvede
soltanto
ora
e se ne
meraviglia
. Pur
abituato
com'è alla
vista
fantasmagorica
di quella sua
enorme
città
, ha sempre
occhi
nuovi
per
lasciarsene
stupire
e anche
immalinconire
un po', se
pensa
che a tutte quelle
prodigiose
costruzioni
è
negato
di
imporsi
come
durevoli
monumenti
e stan
lì
come
colossali
e
provvisorie
apparenze
di un'
immensa
fiera
, con quegl'
immobili
sprazzi
di
variopinte
luminarie
che
danno
a lungo
andare
una
tristezza
infinita
, e
tant'
altre
cose
ugualmente
precarie
e
mutevoli
.
Camminando
, si
dimentica
d'avere in
mano
la
tartaruga
, ma poi se ne
sovviene
e
riflette
che avrebbe
fatto
meglio
a
lasciarla
nel
parco
vicino alla sua
casa
; invece s'è
diretto
verso il
negozio
dov'essa è stata
comperata
, alla
49ma
Strada
.
Seguita
ad
andare
, pur essendo certo che a quell'
ora
troverà
chiuso
il
negozio
. Ma si
direbbe
che tanto la sua
tristezza
quanto la sua
stanchezza
hanno proprio
bisogno
di
andare
a
sbatter
la
faccia
contro una
porta
chiusa
.
Arrivato
, sta un po' a
guardare
la
porta
del
negozio
chiusa
effettivamente
, e poi si
guarda
in
mano
la
tartaruga
. Che farne?
Lasciarla
lì
davanti?
Sente
passare
un
tassì
e lo
prende
. Ne
scenderà
a un certo
punto
,
lasciandovi
dentro la
tartaruga
.
Peccato
che la
bestiola
, così ancora
rintanata
nel suo
guscio
, non
dia
a
vedere
d'avere molta
fantasia
. Sarebbe
piacevole
immaginare
una
tartaruga
in
viaggio
di
notte
per le
strade
di
New
York
.
No no.
Mister
Myshkow
se ne
pente
, come d'una
crudeltà
.
Scende
dal
tassì
. E'
ormai
vicina
la
Park
Avenue
, con l'
interminabile
fila
delle
ajuole
nel
mezzo
, dalle
ringhierine
a
canestro
.
Pensa
di
lasciare
la
tartaruga
in una di quelle
ajuole
; ma appena ve la
posa
, ecco che gli
salta
addosso
un
poliziotto
che è di
guardia
al
traffico
nel
crocicchio
della
50ma
Strada
, sotto una delle
gigantesche
torri
del
Wardolf
Astoria
. Quel
poliziotto
vuol
sapere
che cosa ha
posato
in quell'
ajuola
. Una
bomba
? Non proprio una
bomba
, no. E
Mister
Myshkow
gli
sorride
per
dargli
a
vedere
che non ne sarebbe
capace
.
Semplicemente
una
tartaruga
. Quello allora gl'
impone
di
ritirarla
subito.
Proibito
introdurre
bestie
nelle
ajuole
. Ma quella? Quella è
piuttosto
una
pietra
che una
bestia
, vuol fargli
osservare
Mister
Myshkow
; non
crede
che possa
disturbare
; e poi lui, per
gravi
motivi
di
famiglia
, ha
bisogno
assolutamente
di
disfarsene
. Il
poliziotto
crede
che
voglia
prenderlo
in
giro
e si fa
brutto
. Subito allora
Mister
Myshkow
ritira
dall'
ajuola
la
tartaruga
che non s'è
mossa
.
- M'hanno
detto
che
porta
fortuna
, -
soggiunge
sorridente
. - Non
vorreste
prenderla
voi? Ve la
offro
.
Quello si
scrolla
furiosamente
e con
impero
gli
accenna
di
levarglisi
dai
piedi
.
Ed ecco
ora
di
nuovo
Mister
Myshkow
con quella
tartaruga
in
mano
, in
grande
imbarazzo
. Oh
Dio
, potrebbe
lasciarla
dovunque
, anche in
mezzo
alla
strada
, appena fuori della
vista
di quel
poliziotto
che l'ha
guardato
così
male
,
evidentemente
perché non ha
creduto
ai
gravi
motivi
di
famiglia
. Tutt'a un
tratto
, si
ferma
al
baleno
di un'
idea
. Sì, è senza
dubbio
un
pretesto
, per la
moglie
, quella
tartaruga
, e
levato
di
mezzo
questo, lei ne
troverà
subito un altro; ma
difficilmente
potrà
trovarne
uno più
ridicolo
di questo e che più di questo possa
darle
torto
davanti al
giudice
e a tutti quanti. Sarebbe
sciocco
, dunque, non
valersene
.
Lì
per
lì
decide
di
rientrare
in
casa
con la
tartaruga
.
Trova
la
moglie
nel
salotto
. Senza
dirle
nulla si
china
e le
posa
davanti sul
tappeto
la
tartaruga
,
là
, come un
ciottolo
.
La
moglie
balza
in
piedi
,
corre
in
camera
, gli si
ripresenta
col
cappellino
in
capo
.
-
Dirò
al
giudice
che alla
compagnia
di vostra
moglie
preferite
quella della vostra
tartaruga
.
E se ne
va
.
Come se la
bestiola
dal
tappeto
l'abbia
intesa
,
sfodera
di
scatto
i quattro
zampini
, la
coda
e la
testa
e
dondolando
, quasi
ballando
, si
muove
per il
salotto
.
Mister
Myshkow
non può fare a meno di
rallegrarsene
, ma
timidamente
;
batte
le
mani
piano
piano
, e gli
pare
,
guardandola
, di
dover
riconoscere
, ma senza esserne proprio
convinto
:
- La
fortuna
! La
fortuna
!
Precedente
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