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Luigi Pirandello
Scialle nero
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Risposta
Ti sei
sfogato
bene
,
amico
mio!
Veramente
è da
rimpiangere
che tu, facendo
violenza
alla tua
nativa
disposizione
, non abbia potuto
dedicarti
alle
Muse
. Quanto
calore
nelle tue
espressioni
, e con quale
trasparente
evidenza
, in pochi
tocchi
, fai
balzar
vivi
innanzi agli
occhi
luoghi
,
fatti
e
persone
!
Sei
addolorato
, sei
indignato
,
povero
Marino
mio; e non vorrei che questa mia
risposta
ti
accrescesse
il
dolore
e l'
indignazione
. Ma tu vuoi che io ti
esponga
francamente
quel che
penso
del tuo
caso
. Lo farò per
contentarti
, pur essendo
sicuro
che non ti
contenterò
.
Seguo
il mio
metodo
, se
permetti
. Prima,
riassumo
in breve i
fatti
, poi ti
espongo
, con la
franchezza
che
desideri
, il mio
parere
.
Dunque, con
ordine
.
I.
Persone
,
connotati
e
condizioni
.
a) La
signorina
Anita
. -
Ventisei
anni
(ne
dimostra
appena
venti
;
va
bene
; ma sono intanto
ventisei
e
sonati
).
Bruna
;
occhi
notturni
:
Negli
occhi
suoi la
notte
si
raccoglie
.
profonda
...
Labbra
di
corallo
; e
va
bene
.
Ma il
naso
,
amico
mio? Tu non mi
parli
del
naso
. Alle
brune
, innanzi tutto,
guardare
il
naso
; e
segnatamente
le
pinne
del
naso
.
Io sono
sicuro
che la
signorina
Anita
l'ha un po' in su. Non
dico
brutto
;
diciamo
anzi
nasino
; ma in su. E con due
pinne
piuttosto
carnosette
, che le si
dilatano
molto, quando
serra
i
denti
, quando
fissa
gli
occhi
nel
vuoto
e
trae
per le
nari
un lungo lungo
sospiro
silenzioso
.
Hai
notato
come gli
occhi
le si
velano
e le
cangiano
di
colore
, quando
trae
qualcuno di questi
sospiri
silenziosi
?
Ha molto
sofferto
la
signorina
Anita
, perché molto
intelligente
.
Era
agiata
, quando il
padre
era
vivo
;
ora
,
morto
il
padre
, è
povera
. E
ventisei
anni
.
Nasino
ritto
e
occhi
notturni
.
Andiamo
avanti.
b
) Il mio
amico
Marino
. -
Ventiquattro
anni
, due di meno della
signorina
Anita
, che forse perciò ne
dimostra
appena
venti
.
Povero
anche lui;
orfano
di
padre
anche lui.
Cose
tristi
, ma
care
quando si hanno in
comune
con una
persona
cara
.
Identità
, che
pajono
predestinazioni
!
Ma l'
amico
Marino
,
orfano
e
povero
com'è, ha la
mamma
e una
sorella
da
mantenere
.
Orfana
e
povera
, la
signorina
Anita
ha anche lei la
mamma
, ma non la
mantiene
.
Pensa
al
mantenimento
il
commendator
Ballesi
.
Il mio
amico
Marino
odia
,
naturalmente
, questo
commendatore
Ballesi
.
Testa
accesa
,
cuore
ardente
.
Facilissima
loquela
,
colorita
,
affascinante
, come lo
sguardo
dei
begli
occhi
cerulei
.
Diciamo
che il mio
amico
Marino
è il
giorno
e che la
signorina
Anita
è la
notte
. Quello ha il
biondo
del
sole
nei
capelli
e il
cielo
azzurro
negli
occhi
; questa, negli
occhi
, due
stelle
, e nei
capelli
la
notte
. Mi
pare
che,
parlando
con un
poeta
, non potrei
esprimermi
meglio
di così.
Proseguiamo
.
Costretto
dalla
necessità
a esser
saggio
, l'
amico
Marino
non può
commettere
la
follia
, finché
durano
le
presenti
condizioni
(e
dureranno
per un
pezzo
!), di
assumersi
il
fardello
di un'altra
donna
; e
deve
lasciar
quella che meno gli
peserebbe
.
Forse questo
terzo
peso
gli
farebbe
sentir
più
lievi
quegli altri due, ch'egli non può, né
oserebbe
mai
togliersi
d'
addosso
.
Ma
c'
è chi
pensa
che in tre sulle
spalle
di uno non si può star
comodamente
e di buon
accordo
. E anch'egli,
saggio
per
forza
,
deve
riconoscerlo
.
c
) Il
commentator
Ballesi
. -
Vecchio
amico
della
buon'
anima
. S'
intende
, del
babbo
d'
Anita
.
Sessantasei
anni
.
Piccoletto
,
fino
fino
;
gambette
come due
dita
, ma
armate
da
tacchettini
imperiosi
.
Testa
grossa
,
grossi
baffi
spioventi
, sotto i quali
sparisce
non solo la
bocca
, ma anche il
mento
,
dato
che si possa
dire
che il
commendator
Ballesi
abbia
davvero
un
mento
.
Folte
ciglia
sempre
aggrottate
, e un
dito
spesso
nel
naso
. Quel
dito
pensa
.
Pensano
anche i
peli
delle sue
sopracciglia
. E come un
cannoncino
carico
di
pensieri
, il
commendator
Ballesi
. Le
sorti
finanziarie
della
nuova
Italia
sono ne' suoi
piccoli
pugni
ferrigni
.
Ora
, non si
sa
come né perché, tutt'a un
tratto
il
commendator
Ballesi
ha
creduto
di
dover
cangiare
l'
amor
paterno
per la
signorina
Anita
in un
amore
d'altro
genere
. E l'ha
chiesta
in
isposa
.
La
signorina
Anita
ha
strappato
parecchi
fazzoletti
, con le
mani
e coi
denti
. Più che
sdegno
, ha
provato
onta
,
ribrezzo
,
orrore
. La
mamma
ha
pianto
. Perché ha
pianto
la
mamma
? Per la
gioja
, ha
detto
. Ma di
gioja
,
ammesso
che si
pianga
, si
piange
poco, e poi si
ride
. La
mamma
della
signorina
Anita
ha
pianto
molto e non
ride
più.
Honni
soit
qui
mal
y
pense
.
E veniamo all'
ultimo
personaggio
.
d)
Nicolino
Respi
. -
Trent'
anni
,
solido
,
atletico
,
nuotatore
e
cavalcatore
famoso
,
canottiere
,
spadaccino
; e poi
impudente
,
ignorante
come un
pollo
d'
India
,
biscazziere
,
donnajolo
...
Di'
su,
di'
su,
amico
mio: te le
passo
tutte.
Conosco
Nicolino
Respi
e
condivido
i tuoi
apprezzamenti
e la tua
indignazione
. Ma non
credere
, con questo, che gli
dia
torto
.
Do
dunque
torto
a te? No. Alla
signorina
Anita
? Neppure. Oh
Dio
,
lasciami
dire
,
lasciami
seguire
il mio
metodo
.
Credi
,
amico
mio, che il tuo
caso
è
vecchissimo
. Di
nuovo
, di
originale
, qui, non
c'
è altro che il mio
metodo
, e la
spiegazione
che ti
darò
.
Proseguiamo
per
ordine
.
II. Il
luogo
e il
fatto
.
La
spiaggia
d'
Anzio
, d'
estate
, in una
notte
di
luna
.
Me n'hai
fatto
una tale
descrizione
, che non m'
arrischio
a
descriverla
anch'io.
Soltanto
, troppe
stelle
,
caro
. Con la
luna
quasi in
quintadecima
, se ne
vedono
poche. Ma un
poeta
può anche non
badare
a queste
cose
, che son di
fatto
. Un
poeta
può
veder
le
stelle
anche quando non si
vedono
, e
viceversa
poi non
vedere
tant'
altre
cose
, che tutti gli altri
vedono
.
Il
commendator
Ballesi
ha
preso
in
affitto
un
villino
su la
spiaggia
, e la
signorina
Anita
è con la
mamma
ai
bagni
.
Occupato
a
Roma
, il
Commendatore
va
e viene.
Nicolino
Respi
è
fisso
ad
Anzio
, per i
bagni
e per la
bisca
; e
dà
ogni
mattina
, in
acqua
, e ogni
sera
al
tappeto
verde
,
spettacolo
delle sue
bravure
.
La
signorina
Anita
ha
bisogno
di
smorzare
la
fiamma
dello
sdegno
, e s'
indugia
perciò molto nel
bagno
. Non può
competere
certamente con
Nicolino
Respi
, ma tuttavia, da
brava
nuotatrice
, una
mattina
s'
allontana
, in
gara
con lui, dalla
spiaggia
.
Vanno
e
vanno
. Tutti i
bagnanti
seguono
ansiosi
dalla
spiaggia
quella
gara
, prima a
occhio
nudo
, poi coi
binocoli
.
La
mamma
, a un certo
punto
, non vuole più
guardare
;
comincia
a
smaniare
, a
trepidare
. Oh
Dio
, come farà
adesso
la
figliuola
a
ritornare
a
nuoto
da così
lontano
? Certo la
lena
non le
basterà
... Oh
Dio
, oh
Dio
! Dov'è?
Dio
, com'è
lontana
... non si
vede
più... Bisogna
mandare
subito un
ajuto
, per
carità
! una
lancia
, una
lancia
! qualcuno subito in
ajuto
!
E tanto fa e tanto dice, che alla
fine
due
bravi
giovanotti
balzano
eroicamente
su una
lancia
, e
via
a quattro
remi
.
Santa
ispirazione
! Perché la
signorina
Anita
, poco dopo che i
giovani
sono
partiti
, è
colta
da un
crampo
a una
gamba
, e
dà
un
grido
;
Nicolino
Respi
accorre
con due
bracciate
e la
sorregge
; ma la
signorina
Anita
è per
svenire
e gli s'
aggrappa
al collo
disperatamente
;
Nicolino
si
vede
perduto
; sta per
affogare
con lei; nella
rabbia
, per farsi
lasciare
, le
dà
un
morso
feroce
al collo. Allora la
signorina
Anita
s'
abbandona
inerte
; egli può
sostenerla
; le
forze
stanno per
mancargli
quando la
lancia
sopravviene
. Il
salvataggio
è
compiuto
.
Ma la
signorina
Anita
deve
curarsi
per più d'una
settimana
del
morso
al collo di
Nicolino
Respi
.
Sono
impressioni
che
rimangono
.
Marino
mio!
Per parecchi
giorni
la
signorina
Anita
, appena
muove
il collo, non può
negare
che
Nicolino
Respi
morde
bene
. E quel
morso
non può
dispiacerle
, perché
deve
a esso la sua
salvezza
.
Tutto questo è,
veramente
,
antefatto
.
Eppure no, forse. È e non è. Perché tutto sta dove e come si
tagliano
i
fatti
.
Quando tu,
Marino
mio, nella
magnifica
sera
di
luna
arrivasti
ad
Anzio
con la
morte
nel
cuore
, per avere un
ultimo
abboccamento
con la
signorina
Anita
già
ufficialmente
fidanzata
al
commendator
Ballesi
, ella aveva ancora nel collo l'
impressione
dei
denti
di
Nicolino
Respi
.
Per tua stessa
confessione
, ella ti
seguì
docile
lungo la
spiaggia
, si
perdette
con te nella
lontananza
delle
sabbie
deserte
,
fino
al
grande
scoglio
inarenato
,
laggiù
laggiù
. Tutti e due, sotto la
luna
, a
braccetto
,
inebriati
dalla
brezza
marina
,
storditi
dal
sommesso
perpetuo
fragorio
delle
spume
d'
argento
.
Che le
dicesti
? Lo
so
, tutto il tuo
amore
e tutto il tuo
tormento
; e le
proponesti
di
ribellarsi
all'
infame
imposizione
di quel
vecchio
odioso
e di
accettare
la tua
povertà
.
Ma ella,
amico
mio,
infiammata
,
sconvolta
,
straziata
dalle tue
parole
, non poteva
accettare
la tua
povertà
; voleva sì, invece,
accettare
il tuo
amore
e
vendicarsi
con esso
anticipatamente
, quella
sera
stessa, dell'
infame
imposizione
del
vecchio
, che sopra di lei, così, da
usurajo
, voleva
pagarsi
dei
lunghi
benefizi
.
Tu,
onestamente
,
nobilmente
, le hai
impedito
questa
vendetta
.
Amico
mio, ti
credo
: sarai
scappato
via
come un
pazzo
. Ma alla
signorina
Anita
,
rimasta
sola
lì
, su la
sabbia
, all'
ombra
dello
scoglio
, non
sembrasti
un
pazzo
, te l'
assicuro
io, in quella
fuga
scomposta
lungo la
spiaggia
, sotto la
luna
.
Sembrasti
uno
sciocco
e un
villano
.
E
purtroppo
,
povero
Marino
, su quello
scoglio
, quella
sera
, a
godersi
zitto
zitto
, in
grazia
delle
tasche
vuote
, il
bel
chiaro
di
luna
, e poi anche lo
spettacolo
della tua
fuga
,
c'
era
Nicolino
Respi
, quello del
morso
e del
salvataggio
.
Gli
bastarono
tre
parole
e una
risata
, di
lassù
:
- Che
sciocco
, è
vero
,
signorina
?
E
saltò
giù
.
Tu avesti, poco dopo, la
soddisfazione
di
sorprendere
,
insieme
col
commendator
Ballesi
,
arrivato
tardi
da
Roma
in
automobile
,
Nicolino
Respi
, sotto la
luna
, a
braccetto
con la
signorina
Anita
.
Tu, nell'
andata
, e lui nel
ritorno
. Più
dolce
l'
andata
o il
ritorno
?
Ed ecco,
amico
mio, che viene
adesso
il
punto
originale
.
III.
Spiegazione
.
Tu
credi
,
caro
Marino
, d'aver
sofferto
un'
atroce
disillusione
, perché hai
veduto
all'
improvviso
la
signorina
Anita
orribilmente
diversa
da quella che
conoscevi
tu, da quella ch'
era
per te. Sei ben certo,
adesso
, che la
signorina
Anita
era
un'altra.
Benissimo
. Un'altra, la
signorina
Anita
è di certo. Non solo; ma anche tante e tante altre,
amico
mio, quanti e quanti altri son quelli che la
conoscono
e che lei
conosce
. Il tuo
errore
fondamentale
,
sai
dove
consiste
? Nel
credere
che, pur essendo un'altra per come tu
credi
, e tante altre per come
credo
io, la
signorina
Anita
non sia anche,
tuttora
, quella che
conoscevi
tu.
La
signorina
Anita
è quella, e un'altra, e anche tante altre, perché vorrai
ammettere
che quella che è per me non sia quella che è per te, quella che è per sua
madre
, quella che è per il
commendator
Ballesi
, e per tutti gli altri che la
conoscono
, ciascuno a suo modo.
Ora
,
guarda
. Ciascuno, per come la
conosce
, le
dà
- è
vero
? - una
realtà
. Tante
realtà
, dunque,
amico
mio, che fanno "
realmente
", e non per modo di
dire
, la
signorina
Anita
una per te, una per me, una per la
madre
, una per il
commendator
Ballesi
, e
via
dicendo
; pur avendo l'
illusione
ciascuno di noi che la
vera
signorina
Anita
sia quella
sola
che
conosciamo
noi; e anche lei, anzi lei soprattutto, l'
illusione
d'esser una, sempre la stessa, per tutti.
Sai
da che
nasce
questa
illusione
,
amico
mio? Dal
fatto
che
crediamo
in
buona
fede
d'esser tutti, ogni
volta
, in ogni nostro
atto
; mentre
purtroppo
non è così. Ce ne
accorgiamo
quando, per un
caso
disgraziatissimo
, all'
improvviso
restiamo
agganciati
e
sospesi
a un
atto
solo tra i tanti che
commettiamo
; ci
accorgiamo
bene
, voglio
dire
, di non esser tutti in quell'
atto
, e che un'
atroce
ingiustizia
sarebbe
giudicarci
da quello solo,
tenerci
agganciati
e
sospesi
a esso, alla
gogna
, per l'
intera
esistenza
, come se questa
fosse
tutta
assommata
in quell'
atto
solo.
Ora
questa
ingiustizia
appunto
stai
commettendo
tu,
amico
mio, contro la
signorina
Anita
,
L'hai
sorpresa
in una
realtà
diversa
da quella che le
davi
tu, e vuoi
credere
adesso
, che la sua
vera
realtà
non sia quella
bella
che tu le
davi
prima, ma questa
brutta
in cui l'hai
sorpresa
insieme
col
commendator
Ballesi
di
ritorno
dallo
scoglio
con
Nicolino
Respi
.
Non per nulla,
amico
mio,
guarda
, tu non mi hai
parlato
del
nasino
all'
insù
della
signorina
Anita
!
Quel
nasino
non ti
apparteneva
. Quel
nasino
non
era
della tua
Anita
. Erano tuoi gli
occhi
notturni
, il
cuore
appassionato
, la
raffinata
intelligenza
di lei. Non quel
nasino
ardito
dalle
pinne
piuttosto
carnosette
.
Quel
nasino
fremeva
ancora al
ricordo
del
morso
di
Nicolino
Respi
. Quel
nasino
voleva
vendicarsi
dell'
odiosa
imposizione
del
vecchio
commendator
Ballesi
. Tu non gli hai
permesso
di fare con te la sua
vendetta
, e allora essa l'ha fatta con
Nicolino
.
Chi
sa
come
piangono
adesso
quegli
occhi
notturni
, e come
sanguina
quel
cuore
appassionato
, e come si
rivolta
quella
raffinata
intelligenza
: voglio
dire
tutto quello che di lei
appartiene
a te.
Ah,
credi
,
Marino
, fu assai più
dolce
per lei l'
andata
con te allo
scoglio
, che il
ritorno
da esso con
Nicolino
Respi
.
Bisogna che tu te ne
persuada
e ti
disponga
a
imitare
il
Commendatore
, il quale -
vedrai
-
perdonerà
e
sposerà
la
signorina
Anita
.
Ma non
pretendere
che ella sia una e tutta per te. Sarà una e tutta per te
sincerissimamente
; e un'altra per il
commendator
Ballesi
, non meno
sinceramente
. Perché non
c'
è una
sola
signorina
o
signora
Anita
,
amico
mio.
Non sarà
bello
, ma è così.
E
procura
che
Nicolino
Respi
,
mostrando
i
denti
, non
vada
a far
visita
a quel
nasino
all'
insù
.
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