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Luigi Pirandello
Scialle nero
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Il pipistrello
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Il
pipistrello
Tutto
bene
. La
commedia
, niente di
nuovo
, che potesse
irritare
o
frastornare
gli
spettatori
. E
congegnata
con
bell'
industria
d'
effetti
. Un gran
prelato
tra i
personaggi
, una
rossa
Eminenza
che
ospita
in
casa
una
cognata
vedova
e
povera
, di cui in
gioventù
, prima d'
avviarsi
per la
carriera
ecclesiastica
,
era
stato
innamorato
. Una
figliuola
della
vedova
, già in
età
da
marito
, che Sua
Eminenza
vorrebbe
sposare
a un
giovine
suo
protetto
,
cresciutogli
in
casa
fin
da
bambino
,
apparentemente
figlio
di un suo
vecchio
segretario
, ma in
realtà
... - insomma,
via
, un certo
antico
trascorso
di
gioventù
, che non si potrebbe
ora
rimproverare
a un gran
prelato
con quella
crudezza
che
necessariamente
deriverebbe
dalla
brevità
d'un
riassunto
, quando poi è per così
dire
il
fulcro
di tutto il
second'
atto
, in una
scena
di
grandissimo
effetto
con la
cognata
, al
bujo
, o
meglio
, al
chiaro
di
luna
che
inonda
la
veranda
, poiché Sua
Eminenza
, prima di
cominciar
la
confessione
,
ordina
al suo
fidato
servitore
Giuseppe
: "
Giuseppe
,
smorzate
i
lumi
". Tutto
bene
, tutto
bene
, insomma. Gli
attori
, tutti a
posto
; e
innamorati
a uno a uno della loro
parte
. Anche la
piccola
Gàstina
, sì.
Contentissima
,
contentissima
della
parte
della
nipote
orfana
e
povera
, che
naturalmente
non vuol
saperne
di
sposare
quel
protetto
di Sua
Eminenza
, e fa certe
scene
di
fiera
ribellione
, che alla
piccola
Gàstina
piacevano
tanto, perché se ne
riprometteva
un
subisso
d'
applausi
.
Per farla breve, più
contento
di così nell'
aspettazione
ansiosa
d'un
ottimo
successo
per la sua
nuova
commedia
l'
amico
Faustino
Perres
non poteva
essere
alla
vigilia
della
rappresentazione
.
Ma
c'
era
un
pipistrello
.
Un
maledetto
pipistrello
, che ogni
sera
, in quella
stagione
di
prosa
alla nostra
Arena
Nazionale
, o
entrava
dalle
aperture
del
tetto
a
padiglione
, o si
destava
a una
cert'
ora
dal
nido
che
doveva
aver
fatto
lassù
, tra le
imbracature
di
ferro
, le
cavicchie
e le
chiavarde
, e si
metteva
a
svolazzar
come
impazzito
non già per l'
enorme
vaso
dell'
Arena
sulla
testa
degli
spettatori
, poiché durante la
rappresentazione
i
lumi
nella
sala
erano
spenti
, ma
là
, dove la
luce
della
ribalta
, delle
bilance
e delle
quinte
, le
luci
della
scena
, lo
attiravano
: sul
palcoscenico
, proprio in
faccia
agli
attori
.
La
piccola
Gàstina
ne aveva un
pazzo
terrore
.
Era
stata tre
volte
per
svenire
, le
sere
precedenti
, nel
vederselo
ogni
volta
passar
rasente
al
volto
, sui
capelli
, davanti agli
occhi
, e l'
ultima
volta
-
Dio
che
ribrezzo
! -
fin
quasi a
sfiorarle
la
bocca
con quel
volo
di
membrana
vischiosa
che
stride
. Non s'
era
messa
a
gridare
per
miracolo
. La
tensione
dei
nervi
per
costringersi
a star
lì
ferma
a
rappresentare
la sua
parte
mentre
irresistibilmente
le veniva di
seguir
con gli
occhi
,
spaventata
, lo
svolazzio
di quella
bestia
schifosa
, per
guardarsene
, o, non
potendone
più, di
scappar
via
dal
palcoscenico
per
andare
a
chiudersi
nel suo
camerino
, la
esasperava
fino
a farle
dichiarare
ch'ella
ormai
, con quel
pipistrello
lì
, se non si
trovava
il
rimedio
d'
impedirgli
che venisse a
svolazzar
sul
palcoscenico
durante la
rappresentazione
, non
era
più
sicura
di sé, di quel che avrebbe
fatto
una di quelle
sere
.
Si ebbe la
prova
che il
pipistrello
non
entrava
da fuori, ma aveva proprio
eletto
domicilio
nelle
travature
del
tetto
dell'
Arena
, dal
fatto
che, la
sera
precedente
la prima
rappresentazione
della
commedia
nuova
di
Faustino
Perres
, tutte le
aperture
del
tetto
furono
tenute
chiuse
, e all'
ora
solita
si
vide
il
pipistrello
lanciarsi
come tutte le altre
sere
sul
palcoscenico
col suo
disperato
svolazzio
. Allora
Faustino
Perres
,
atterrito
per le
sorti
della sua
nuova
commedia
,
pregò
,
scongiurò
l'
impresario
e il
capocomico
di far
salire
sul
tetto
due, tre, quattro
operai
,
magari
a sue
spese
, per
scovare
il
nido
e
dar
la
caccia
a quella
insolentissima
bestia
; ma si
sentì
dare
del
matto
.
Segnatamente
il
capocomico
montò
su tutte le
furie
a una
simile
proposta
, perché
era
stufo
, ecco,
stufo
stufo
stufo
di quella
ridicola
paura
della
signorina
Gàstina
per i suoi
magnifici
capelli
.
- I
capelli
?
-
Sicuro
!
sicuro
! i
capelli
! Non ha ancora
capito
? Le hanno
dato
a
intendere
che, se per
caso
le
sbatte
in
capo
, il
pipistrello
ha nelle
ali
non
so
che
viscosità
, per cui non è più
possibile
distrigarlo
dai
capelli
, se non a
patto
di
tagliarli
. Ha
capito
? Non
teme
per altro! Invece d'
interessarsi
alla sua
parte
, d'
immedesimarsi
nel
personaggio
, almeno
fino
al
punto
di non
pensare
a
simili
sciocchezze
!
Sciocchezze
, i
capelli
d'una
donna
? i
magnifici
capelli
della
piccola
Gàstina
? Il
terrore
di
Faustino
Perres
alla
sfuriata
del
capocomico
si
centuplicò
. Oh
Dio
! oh
Dio
! se
veramente
la
piccola
Gàstina
temeva
per questo, la sua
commedia
era
perduta
!
Per far
dispetto
al
capocomico
, prima che
cominciasse
la
prova
generale
, la
piccola
Gàstina
, col
gomito
appoggiato
sul
ginocchio
d'una
gamba
accavalciata
sull'altra e il
pugno
sotto il
mento
,
seriamente
domandò
a
Faustino
Perres
, se la
battuta
di Sua
Eminenza
al
secondo
atto
: - "
Giuseppe
,
smorzate
i
lumi
" - non poteva
essere
ripetuta
, all'
occorrenza
, qualche altra
volta
durante la
rappresentazione
,
visto
e
considerato
che non
c'
è altro
mezzo
per fare
andar
via
un
pipistrello
, che
entri
di
sera
in una
stanza
, che
spegnere
il
lume
.
Faustino
Perres
si
sentì
gelare
.
- No, no,
dico
proprio sul
serio
! Perché,
scusate
,
Perres
: volete
dare
veramente
, con la vostra
commedia
, una
perfetta
illusione
di
realtà
?
-
Illusione
? No. Perché dice
illusione
,
signorina
? L'
arte
crea
veramente
una
realtà
.
- Ah, sta
bene
. E allora io vi
dico
che l'
arte
la
crea
, e il
pipistrello
la
distrugge
.
- Come! perché?
- Perché sì.,
Ponete
il
caso
che, nella
realtà
della
vita
, in una
stanza
dove si stia
svolgendo
di
sera
un
conflitto
familiare
, tra
marito
e
moglie
, tra una
madre
e una
figlia
, che
so
! o un
conflitto
d'
interessi
o d'altro,
entri
per
caso
un
pipistrello
.
Bene
: che si fa? Vi
assicuro
io, che per un
momento
il
conflitto
s'
interrompe
per
via
di quel
pipistrello
che è
entrato
; o si
spenge
il
lume
, o si
va
in un'altra
stanza
, o qualcuno anche
va
a
prendere
un
bastone
,
monta
su una
seggiola
e
cerca
di
colpirlo
per
abbatterlo
a
terra
; e gli altri allora,
credete
a me, si
scordano
lì
per
lì
del
conflitto
e
accorrono
tutti a
guardare
,
sorridenti
e con
schifo
, come quella
odiosissima
bestia
sia fatta.
- Già! Ma questo, nella
vita
ordinaria
! -
obiettò
, con un
sorriso
smorto
sulle
labbra
, il
povero
Faustino
Perres
. - Nella mia
opera
d'
arte
,
signorina
, il
pipistrello
, io, non ce l'ho
messo
.
- Voi non ce l'avete
messo
; ma se lui ci si
ficca
?
- Bisogna non farne
caso
!
- E vi
sembra
naturale
? V'
assicuro
io, io che
debbo
vivere
nella vostra
commedia
la
parte
di
Livia
, che questo non è
naturale
; perché
Livia
, lo
so
io, lo
so
io
meglio
di voi, che
paura
ha dei
pipistrelli
! La vostra
Livia
, -
badate
- non più io. Voi non ci avete
pensato
, perché non potevate
immaginare
il
caso
che un
pipistrello
entrasse
nella
stanza
, mentr'ella si
ribellava
fieramente
all'
imposizione
della
madre
e di Sua
Eminenza
. Ma questa
sera
, potete esser certo che il
pipistrello
entrerà
nella
camera
durante quella
scena
. E allora io vi
domando
, per la
realtà
stessa che voi volete
creare
, se vi
sembri
naturale
che ella, con la
paura
che ha dei
pipistrelli
, col
ribrezzo
che la fa
contorcere
e
gridare
al solo
pensiero
d'un
possibile
contatto
, se ne stia
lì
come se nulla
fosse
, con un
pipistrello
che le
svolazza
attorno
alla
faccia
, e
mostri
di non farne
caso
. Voi
scherzate
!
Livia
se ne
scappa
, ve lo
dico
io;
pianta
la
scena
e se ne
scappa
, o si
nasconde
sotto il
tavolino
,
gridando
come una
pazza
. Vi
consiglio
perciò di
riflettere
, se proprio non vi
convenga
meglio
di far
chiamare
Giuseppe
da Sua
Eminenza
e di fargli
ripetere
la
battuta
: - "
Giuseppe
,
smorzate
i
lumi
". - Oppure...
aspettate
! oppure... - ma sì!
meglio
! sarebbe la
liberazione
! - che gli
ordinasse
di
prendere
un
bastone
,
montare
su una
seggiola
, e...
- Già! sì! proprio!
interrompendo
la
scena
a
metà
, è
vero
? tra l'
ilarità
fragorosa
di tutto il
pubblico
.
- Ma sarebbe il
colmo
della
naturalezza
,
caro
mio!
Credetelo
. Anche per la vostra stessa
commedia
,
dato
che quel
pipistrello
c'
è e che in quella
scena
è
inutile
- vogliate o non vogliate - ci si
ficca
:
pipistrello
vero
! Se non ne
tenete
conto
,
parrà
finta
, per
forza
,
Livia
che non se ne
cura
, gli altri due che non ne fanno
caso
e
seguitano
a
recitar
la
commedia
come se lui non ci
fosse
. Non
capite
questo?
Faustino
Perres
si
lasciò
cader
le
braccia
,
disperatamente
.
- O
Dio
mio,
signorina
, -
disse
. - Se volete
scherzare
, è un
conto
...
- No no! Vi
ripeto
che sto
discutendo
con voi sul
serio
, sul
serio
, proprio sul
serio
! -
ribatté
la
Gàstina
.
- E allora io vi
rispondo
che siete
matta
, -
disse
il
Perres
alzandosi
. -
Dovrebbe
far
parte
della
realtà
che ho
creato
io, quel
pipistrello
, perché io potessi
tenerne
conto
e farne
tener
conto
ai
personaggi
della mia
commedia
;
dovrebbe
essere
un
pipistrello
finto
e non
vero
, insomma! Perché non può, così,
incidentalmente
, da un
momento
all'altro, un
elemento
della
realtà
casuale
introdursi
nella
realtà
creata
,
essenziale
, dell'
opera
d'
arte
.
- E se ci s'
introduce
?
- Ma non è
vero
! Non può! Non s'
introduce
mica
nella mia
commedia
, quel
pipistrello
, ma sul
palcoscenico
dove voi
recitate
.
-
Benissimo
! Dove io
recito
la vostra
commedia
. E allora sta tra due: o
lassù
è
viva
la vostra
commedia
; o è
vivo
il
pipistrello
. Il
pipistrello
, vi
assicuro
io che è
vivo
,
vivissimo
, comunque. Vi ho
dimostrato
che con lui così
vivo
lassù
non possono
sembrar
naturali
Livia
e gli altri due
personaggi
, che
dovrebbero
seguitar
la loro
scena
come se lui non ci
fosse
, mentre
c'
è.
Conclusione
: o
via
la vostra
commedia
, o
via
il
pipistrello
. Se
stimate
impossibile
eliminare
il
pipistrello
,
rimettetevi
in
Dio
,
caro
Perres
, quanto alle
sorti
della vostra
commedia
.
Ora
vi faccio
vedere
che la mia
parte
io la
so
e che la
recito
con tutto l'
impegno
, perché mi
piace
. Ma non
rispondo
dei miei
nervi
stasera
.
Ogni
scrittore
, quand'è un
vero
scrittore
, ancor che sia
mediocre
, per chi stia a
guardarlo
in un
momento
come quello in cui si
trovava
Faustino
Perres
la
sera
della prima
rappresentazione
, ha questo di
commovente
, o anche, se si vuole, di
ridicolo
: che si
lascia
prendere
, lui stesso prima di tutti, lui stesso qualche
volta
solo fra tutti, da ciò che ha
scritto
, e
piange
e
ride
e
atteggia
il
volto
, senza
saperlo
, delle
varie
smorfie
degli
attori
sulla
scena
, col
respiro
affrettato
e l'
animo
sospeso
e
pericolante
, che gli fa
alzare
or questa or quella
mano
in
atto
di
parare
o di
sostenere
.
Posso
assicurare
, io che lo
vidi
e gli
tenni
compagnia
, mentre se ne stava
nascosto
dietro le
quinte
tra i
pompieri
di
guardia
e i
servi
di
scena
, che
Faustino
Perres
per tutto il
primo
atto
e per
parte
del
secondo
non
pensò
affatto al
pipistrello
, tanto
era
preso
dal suo
lavoro
e
immedesimato
in esso. E non è a
dire
che non ci
pensava
perché il
pipistrello
non aveva ancor
fatto
la sua
consueta
comparsa
sul
palcoscenico
. No. Non ci
pensava
perché non poteva
pensarci
. Tanto
vero
, che quando, sulla
metà
del
second'
atto
, il
pipistrello
finalmente
comparve
, egli nemmeno se n'
accorse
; non
capì
nemmeno perché io col
gomito
lo
urtassi
e si
voltò
a
guardarmi
in
faccia
come un
insensato
:
- Che cosa?
Cominciò
a
pensarci
solo quando le
sorti
della
commedia
, non per
colpa
del
pipistrello
, non per l'
apprensione
degli
attori
a
causa
di esso, ma per
difetti
evidenti
della
commedia
stessa,
accennarono
di
volgere
a
male
. Già il
primo
atto
, per
dir
la
verità
, non aveva
riscosso
che pochi e
tepidi
applausi
.
- Oh
Dio
mio, eccolo,
guarda
... -
cominciò
a
dire
il
poverino
,
sudando
freddo
; e
alzava
una
spalla
,
tirava
indietro
o
piegava
di qua, di
là
il
capo
, come se il
pipistrello
svoltasse
attorno
a lui e volesse
scansarlo
; si
storceva
le
mani
; si
copriva
il
volto
. -
Dio
,
Dio
,
Dio
,
pare
impazzito
... Ah,
guarda
, a
momenti
in
faccia
alla
Rossi
!... Come si fa? come si fa?
Pensa
che proprio
ora
entra
in
iscena
la
Gàstina
!
-
Sta'
zitto
, per
carità
! - lo
esortai
,
scrollandolo
per le
braccia
e
cercando
di
strapparlo
di
là
.
Ma non ci
riuscii
. La
Gàstina
faceva la sua
entrata
dalle
quinte
dirimpetto
, e il
Perres
,
mirandola
, come
affascinato
,
tremava
tutto.
Il
pipistrello
girava
in
alto
,
attorno
al
lampadario
che
pendeva
dal
tetto
con otto
globi
di
luce
, e la
Gàstina
non
mostrava
d'
accorgersene
,
lusingata
certo dal gran
silenzio
d'
attesa
, con cui il
pubblico
aveva
accolto
il suo
apparire
sulla
scena
. E la
scena
proseguiva
in quel
silenzio
, ed
evidentemente
piaceva
.
Ah, se quel
pipistrello
non ci
fosse
stato
! Ma
c'
era
!
c'
era
! Non se n'
accorgeva
il
pubblico
, tutto
intento
allo
spettacolo
; ma eccolo
lì
, eccolo
lì
, come se, a farlo
apposta
, avesse
preso
di
mira
la
Gàstina
,
ora
, proprio lei che,
poverina
, faceva di tutto per
salvar
la
commedia
,
resistendo
al suo
terrore
di
punto
in
punto
crescente
per quella
persecuzione
ostinata
,
feroce
, della
schifosa
,
maledettissima
bestia
.
A un
tratto
Faustino
Perres
vide
l'
abisso
spalancarglisi
davanti agli
occhi
sulla
scena
, e si
recò
le
mani
al
volto
, a un
grido
improvviso
,
acutissimo
della
Gàstina
, che s'
abbandonava
tra le
braccia
di Sua
Eminenza
.
Fui
pronto
a
trascinarmelo
via
, mentre dalla
scena
gli
attori
si
trascinavano
a loro
volta
la
Gàstina
svenuta
.
Nessuno, nel
subbuglio
del
primo
momento
,
là
sul
palcoscenico
in
iscompiglio
, poté
pensare
a ciò che intanto
accadeva
nella
sala
del
teatro
. S'
udiva
come un gran
frastuono
lontano
, a cui nessuno
badava
.
Frastuono
? Ma no, che
frastuono
! Erano
applausi
. - Che? - Ma sì!
Applausi
!
applausi
!
Era
un
delirio
d'
applausi
! Tutto il
pubblico
,
levato
in
piedi
,
applaudiva
da quattro
minuti
freneticamente
, e voleva l'
autore
, gli
attori
al
proscenio
, per
decretare
un
trionfo
a quella
scena
dello
svenimento
, che aveva
preso
sul
serio
come se
fosse
nella
commedia
, e che aveva
visto
rappresentare
con così
prodigiosa
verità
.
Che fare? Il
capocomico
, su tutte le
furie
,
corse
a
prendere
per le
spalle
Faustino
Perres
, che
guardava
tutti,
tremando
d'
angosciosa
perplessità
, e lo
cacciò
con uno
spintone
fuori delle
quinte
, sul
palcoscenico
. Fu
accolto
da una
clamorosa
ovazione
, che
durò
più di due
minuti
. E altre sei o sette
volte
dovette
presentarsi
a
ringraziare
il
pubblico
che non si
stancava
d'
applaudire
, perché voleva alla
ribalta
anche la
Gàstina
.
- Fuori la
Gàstina
! Fuori la
Gàstina
!
Ma come far
presentare
la
Gàstina
, che nel suo
camerino
si
dibatteva
ancora in una
fierissima
convulsione
di
nervi
, tra la
costernazione
di quanti le stavano
attorno
a
soccorrerla
?
Il
capocomico
dovette
farsi al
proscenio
ad
annunziare
,
dolentissimo
, che l'
acclamata
attrice
non poteva
comparire
a
ringraziare
l'
eletto
pubblico
, perché quella
scena
,
vissuta
con tanta
intensità
, le aveva
cagionato
un
improvviso
malore
, per cui anche la
rappresentazione
della
commedia
, quella
sera
,
doveva
essere
purtroppo
interrotta
.
Si
domanda
a questo
punto
, se quel
dannato
pipistrello
poteva
rendere
a
Faustino
Perres
un
servizio
peggiore
di questo.
Sarebbe
stato
in certo qual modo un
conforto
per lui
attribuire
a esso la
caduta
della
commedia
; ma
dovergli
ora
il
trionfo
, un
trionfo
che non aveva altro
sostegno
che nel
pazzo
volo
di quelle sue
ali
schifose
!
Riavutosi
appena dal
primo
stordimento
, ancora più
morto
che
vivo
,
corse
incontro
al
capocomico
che lo aveva
spinto
con tanta
mala
grazia
sul
palcoscenico
a
ringraziare
il
pubblico
, e con le
mani
tra i
capelli
gli
gridò
:
- E
domani
sera
?
- Ma che
dovevo
dire
? che
dovevo
fare? - gli
urlò
furente
, in
risposta
, il
capocomico
. -
Dovevo
dire
al
pubblico
che
toccavano
al
pipistrello
quegli
applausi
, e non a lei?
Rimedii
piuttosto
,
rimedii
subito;
faccia
che
tocchino
a lei
domani
sera
!
- Già! Ma come? -
domandò
, con
strazio
,
smarrendosi
di
nuovo
, il
povero
Faustino
Perres
.
- Come! Come! Lo
domanda
a me, come?
- Ma se quello
svenimento
nella mia
commedia
non
c'
è e non
c'
entra
,
commendatore
!
- Bisogna che lei ce lo
faccia
entrare
,
caro
signore
, a ogni
costo
! Non ha
veduto
che po' po' di
successo
? Tutti i
giornali
domattina
ne
parleranno
. Non se ne potrà più fare a meno! Non
dubiti
, non
dubiti
che i miei
attori
sapranno
far per
finta
con la stessa
verità
ciò che questa
sera
hanno
fatto
senza
volerlo
.
- Già... ma, lei
capisce
, - si
provò
a fargli
osservare
il
Perres
, - è
andato
così
bene
, perché la
rappresentazione
,
lì
, dopo quello
svenimento
, è stata
interrotta
! Se
domani
sera
, invece,
deve
proseguire
...
- Ma è
appunto
questo, in
nome
di
Dio
, il
rimedio
che lei
deve
trovare
! -
tornò
a
urlargli
in
faccia
il
commendatore
.
Se non che, a questo
punto
:
- E come? e come? - venne a
dire
,
calcandosi
con
ambo
le
mani
sfavillanti
d'
anelli
il
berretto
di
pelo
sui
magnifici
capelli
, la
piccola
Gàstina
già
rinvenuta
. - Ma
davvero
non
capite
che qua
deve
dirlo
il
pipistrello
e non voi,
signori
miei?
- Lei la
finisca
col
pipistrello
! -
fremette
il
capocomico
,
facendolesi
a
petto
,
minaccioso
.
- Io, la
finisco
?
Deve
finirla
lei,
commendatore
! -
rispose
,
placida
e
sorridente
, la
Gàstina
,
sicurissima
di fargli così,
ora
, il maggior
dispetto
. - Perché,
guardi
,
commendatore
,
ragioniamo
: io potrei aver sotto
comando
uno
svenimento
finto
, al
secondo
atto
, se il
signor
Perres
,
seguendo
il suo
consiglio
, ce lo
mette
. Ma
dovreste
anche aver voi allora sotto
comando
il
pipistrello
vero
, che non mi
procuri
un altro
svenimento
, non
finto
ma
vero
al
primo
atto
. O al
terzo
, o
magari
nel
secondo
stesso, subito dopo quel
primo
finto
! Perché io vi
prego
di
credere
,
signori
miei, che sono
svenuta
davvero
,
sentendomelo
venire in
faccia
, qua, qua, sulla
guancia
! E
domani
sera
non
recito
, no, no, non
recito
,
commendatore
, perché né lei né altri può
obbligarmi
a
recitare
con un
pipistrello
che mi
sbatte
in
faccia
!
- Ah no,
sa
! Questo si
vedrà
! questo si
vedrà
! - le
rispose
,
crollando
il
capo
energicamente
, il
capocomico
.
Ma
Faustino
Perres
,
convinto
pienamente
che la
ragione
unica
degli
applausi
di quella
sera
era
stata l'
intrusione
improvvisa
e
violenta
di un
elemento
estraneo
,
casuale
, che invece di
mandare
a
gambe
all'
aria
, come avrebbe
dovuto
, la
finzione
dell'
arte
, s'
era
miracolosamente
inserito
in essa,
conferendole
lì
per
lì
, nell'
illusione
del
pubblico
, l'
evidenza
d'una
prodigiosa
verità
,
ritirò
la sua
commedia
, e non se ne
parlò
più.
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