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Galileo Galilei
Lettere
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XIX. AD ANDREA CIOLI IN LIVORNO (Roma, 19 febbraio 1633)
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XIX. AD
ANDREA
CIOLI
IN
LIVORNO
(
Roma
, 19
febbraio
1633
)
Ill
.
mo
Sig.
re
e
Pad
.ne Col.
mo
De gl'
accidenti
occorsimi
ne i 25
giorni
del mio
viaggio
so
che
V.
S.
Ill
.ma ne
averà
inteso
dal S.
Geri
Bocchineri
al quale in più
lettere
ne ho
dato
conto
; però non ne
replico
altri.
Giunto
qui in
Roma
, fui
ricevuto
dall'Ecc.
mo
S.
Ambasciatore
con quella
benignità
che non si può
descrivere
, dove con la medesima
vo
continuando
di
trattenermi
. Circa lo
stato
delle
cose
mie non posso
dir
nulla; salvo che per
coniettura
pare
a me, e anco al S.
Ambasciatore
e suoi
ministri
di
casa
, che la
travagliosa
procella
sia, o almeno si
mostri
tranquillata
assai onde non sia da
sbigottirsi
del tutto per qualche
inevitabil
naufragio
, e
disperar
di esser per
condursi
in
porto
, e
massime
mentre,
conforme
al mio
dottore
, tra l'onde
alterate
Scorrendo
me ne
vo
con
umil
vele
.
Io mi
trattengo
perpetuamente
in
casa
,
parendo
che non
convenga
in questo
tempo
andar
vagando
e a
mostra
per la
città
. Sin
ora
non mi è
stato
imposto
o
detto
nulla ex
offitio
; anzi uno di quei
SS.
ri
della
Congregazione
è
stato
due
volte
da me con molta
umanità
dandomi
destramente
occasione
di
dir
qualche cosa in
dichiarazione
e
confermazione
della mia
sincerissima
e
ossequentissima
mente
, stata sempre tale verso S.
ta
Chiesa
e suoi
ministri
e tutto da esso con
attenzione
, e, per quanto ho potuto
comprendere
, con
approbazione
,
ascoltato
: e se la sua
visita
è stata (come
ragionevolmente
par
che sia
credibile
) con
consenso
e forse con
ordine
della
Sa
.a
Congregazione
, questo
pare
un
principio
di
trattamento
molto
mansueto
e
benigno
, e del tutto
dissimile
alle
comminate
corde
,
catene
e
carceri
etc. Il
sentire
anco da molti e in
parte
avere io stesso
veduto
, che non
manchino
di quelli, e de i
potenti
l'
affetto
de i quali verso di me e i miei
affari
non si
mostri
se non ben
disposto
, mi è di
consolazione
: e perché io
stimo
assai più
facile
il
confermar
questi nella
buona
intenzione
che il
rimuovere
altri dalla
sinistra
, però io
stimerei
(e
cosi
è
parere
anco al S.
Ambasciatore
) che
fusser
buone
due
lettere
del
Ser
.
mo
Padrone
alli
Em.
mi
SS.
i
Card.
li
Scaglia
e
Bentivoglio
; sopra di che io
supplico
il
favore
di
V.
S.
Ill
.ma, tutta
volta
che ella
concorra
nell'istesso
senso
.
Di
Roma
, li 19 di
Feb
.
1633
.
Di
V.
S.
Ill
.ma
Dev
.
mo
e
Obblig.
mo
Ser
.
re
Galileo
Galilei
.
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