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Galileo Galilei
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XX. A GERI BOCCHINERI IN FIRENZE (Roma, 23 aprile 1633)
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XX
. A
GERI
BOCCHINERI
IN
FIRENZE
(
Roma
, 23
aprile
1633
)
Molto
Ill
.
re
Sig.
re
Osser
.
mo
Scrivo
del
letto
dove mi
trovo
da 16
ore
in qua,
ritenuto
da
dolori
eccessivi
in una
coscia
; li quali per la
pratica
che ne ho,
doveranno
in altrettanto
tempo
svanire
. Mi sono poco fa venuti a
visitare
il
Commissario
e il
Fiscale
, a che son quelli che mi
disaminano
; e mi hanno
dato
parola
e
ferma
intenzione
di
spedirmi
subito che io
levi
del
letto
,
replicandomi
più
volte
che io stia di
buono
animo
e
allegramente
. Io
fo
più
capitale
di questa
promessa
che di quante
speranze
mi sono state
date
per il
passato
, le quali si è
visto
per
esperienza
essere
state
fondate
più su le
conietture
che sopra la
scienza
. Che la mia
innocenza
e
sincerità
sia per
essere
conosciuta
, io l'ho sempre
sperato
, e
ora
più che mai.
Scrivo
con
incomodo
, però
finisco
.
All'
mo
S.
Bali
un
reverentissimo
baciamani
: a sé stessa e suoi
fratelli
il
simile
.
Desidero
che le mie
monache
vegghino
questa, e
Vincenzio
ancora.
Roma
, 23 di
Aprile
1633
.
Di
V.
S. molto I.
Par.
te e
Serv.
re
Obblig.
mo
G.
G.
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