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Galileo Galilei
Due lezioni all'Accademia Fiorentina
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Seconda
Aviamo
nella
passata
lezione
, per quanto dalle nostre
forze
ci è
stato
conceduto
,
dichiarata
la
opinione
del
Manetti
circa '
l
sito
e
figura
dell'
Inferno
di
Dante
:
oggi
è la nostra
intenzione
esplicar
prima la
mente
di
Alessandro
Vellutello
circa la medesima
materia
, poi
addurre
quelle
ragioni
che ci
persuadano
, quella a questa esser da
preporsi
. E per più
brevemente
e
facilmente
conseguire
l'
intendimento
nostro quanto a la prima
parte
,
giudichiamo
commodo
ordine
essere
il
veder
prima in quali
cose
l'una
opinione
con l'altra
convenga
, di poi in quali da la medesima sia
differente
.
Concorda
il
Vellutello
co
'
l
Manetti
, prima, quanto al
sito
di esso
Inferno
,
ponendolo
ciascheduno sotto tal
parte
dell'
aggregato
, che per
colmo
ha
Ierusalem
;
talmente
che se dal
centro
universale
a
Ierusalem
si
tiri
una
linea
retta
, sarebbe l'
Inferno
ugualmente
da tutte le
parti
circa
detta
linea
distribuito
.
Non è
differente
ancora l'uno dall'altro nel
numero
ed
ordine
de i
gradi
, come né nella
divisione
di essi in
varii
cerchi
e
gironi
, nel modo che l'altr'
ieri
dichiarammo
.
E finalmente sono
concordi
nelle
grandezze
di
Malebolge
: ed in tutto questo
convengono
, perché così
essere
dal
Poeta
stesso
apertamente
si
cava
.
Sono poi
differenti
, prima, quanto all'
universal
grandezza
di tutto l'
Inferno
;
Secondo
(che dal
primo
necessariamente
ne
conséguita
), nelle
grandezze
e
distanze
de i
gradi
particolari
, eccetto però, come si è
detto
, nelle
larghezze
di
Malebolge
;
Terzo
, sono
discordi
nelle
grandezze
de i
giganti
e di
Lucifero
;
Quarto
, nella
figura
delle
giacce
;
Quinto
, nella
grandezza
e
sito
del
nobile
castello
che dal
Poeta
è
figurato
nel
Limbo
;
Sesto
, sono
differenti
nell'
assegnare
il
cammino
che
tennero
Dante
e
Virgilio
nel
descendere
al
centro
,
stimando
il
Manetti
che,
girando
per i
gradi
,
procedessero
talmente
che la
sinistra
fosse
verso il
mezzo
, il cui
contrario
ha
creduto
il
Vellutello
;
Settimo
,
disconvengono
nell'
assegnare
il
numero
de i
ponti
di
Malebolge
.
Differentissimi
dunque sono, prima, circa la
universal
grandezza
di tutto l'
Inferno
,
atteso
che il
Vellutello
lo
ponga
meno che la
millesima
parte
di quello che lo
pone
il
Manetti
: però che, volendo il
Vellutello
che la
profondità
del suo
Inferno
non sia più che la
decima
parte
del
semidiametro
della
terra
, se tale
Inferno
fosse
una
intera
sfera
, sarebbe una delle mille
parti
di tutto l'
aggregato
, come da gli
Elementi
d'
Euclide
facilmente
si
cava
; ma di tale
sfera
l'
Inferno
del
Vellutello
è meno che una delle 14
parti
, come l'
Inferno
del
Manetti
di tutto l'
aggregato
; adunque
seguita
che, come si è
detto
, il
Vellutello
figuri
l'
Inferno
suo non maggiore che una delle mille
parti
di quello che dal
Manetti
è
figurato
.
Ma come
raccolga
il
Vellutello
, la
profondità
del suo
Inferno
esser la
decima
parte
del
semidiametro
dell'
aggregato
, possiam
comprendere
recandoci
innanzi il
componimento
di tal sua
fabbrica
.
E prima,
doviamo
intendere
un
pozzo
, quale sì nella
sommità
come nella
profondità
abbia di
diametro
un
miglio
, e tanta ancora sia la sua
altezza
, nel cui
fondo
sia, a
guisa
di una
grandissima
macine
(e
siami
lecito
pigliar
tale
essempio
), il
giaccio
grosso
braccia
750
; e sia questa
giaccia
distinta
in 4
cerchi
, che l'uno
circondi
l'altro, e nel
mezzo
del
minore
sia un
pozzetto
, come ancora nelle
macine
si
vede
,
profondo
quanto è la
grossezza
del
giaccio
, ciò è
braccia
750
, nel
mezzo
della cui
profondità
viene ad
essere
il
centro
del
mondo
, ed in questo
pozzetto
stia
Lucifero
; e l'altro e maggior
pozzo
, poco fa
figurato
, sia quello intorno alla cui
sboccatura
da
mezza
la
persona
escan
fuori i
giganti
, e del quale
intende
il
Poeta
quando dice:
Però che come in su la
cerchia
tonda
Montereggion
di
torri
si
corona
,
Così la
proda
, che '
l
pozzo
circonda
,
Torreggiavan
di
mezza
la
persona
Gli
orribili
giganti
, cui
minaccia
Giove
dal
ciclo
ancora, quando
tona
.
Sarà dunque la
sboccatura
del
pozzo
de i
giganti
lontana
dal
centro
universale
un
miglio
1/4, ciò è un
miglio
, come si è
detto
, per la sua
profondità
, e
braccia
750
, che sono 1/4 di
miglio
, per la
grossezza
del
giaccio
e
profondità
del
pozzetto
in cui è
posto
Lucifero
.
Intorno alla
sboccatura
del
pozzo
de i
giganti
pone
il
Vellutello
la
valle
di
Malebolge
, con le medesime
misure
assegnateli
ancora dal
Manetti
;
talmente
che la maggiore ha di
semidiametro
miglia
17 1/2. Ma perché questa
valle
di
Malebolge
pende
verso il
mezzo
, come da quei
versi
di
Dante
è
manifesto
:
Ma perché
Malebolge
inver
la
porta
Del
bassissimo
pozzo
tutta
pende
,
Lo
sito
di ciascuna
valle
porta
Che l'una
costa
surge
e l'altra
scende
;
gli
dà
il
Vellutello
miglia
14 di
pendio
, onde la prima
bolgia
viene ad
essere
più
lontana
dal
centro
che l'altra
miglia
14.
Intorno alla più
alta
bolgia
surge
con
egual
semidiametro
, ciò è con
miglia
17 1/2, un altro
grandissimo
pozzo
,
chiamato
dal
Poeta
burrato
, la cui
altezza
è
posta
dal
Vellutello
dieci
volte
maggiore che '
l
pendio
di
Malebolge
, ciò è
miglia
140; né la
sommità
è da esso
figurata
più
larga
che '
l
fondo
.
Intorno alla
sommità
e
sboccatura
di questo
burrato
pone
volgersi
3
gironi
de i
violenti
, a ciascheduno de i quali
dà
miglia
5 5/6 di
larghezza
, tal che tutto il
cerchio
ha di
traversa
miglia
17 1/2: e perché tanto è ancora il
semidiametro
del
burrato
, sarà tutto il
semidiametro
del
cerchio
de i
violenti
miglia
35, e l'
intero
diametro
miglia
70.
Seguitano
poi sopra '
l
grado
de i
violenti
6 altri
gradi
, il
primo
de i quali
contiene
la
città
di
Dite
, i
fossi
attorno
ad essa, e la
palude
Stige
, ed è
lontano
da esso
grado
de i
violenti
miglia
70, quanto a
punto
è
figurato
il
diametro
del maggior
girone
; e la
salita
da essi
violenti
al
superior
cerchio
è tale, che tanto ha di
diametro
nel
fondo
, quanto nella
sommità
, salvo che in alcuni
luoghi
finge
il
Poeta
, per certo
accidente
, esser tal
ripa
rovinata
, per una delle quali
rovine
si
descende
. A questo
grado
, che
immediatamente
è sopra i
violenti
,
dà
il
Vellutello
miglia
18 di
traversa
, delle quali 1/2 ne
assegna
per il traverso della
città
, 1/2 per la
larghezza
de i
fossi
attorno
ad essa, e le
rimanenti
miglia
17 vuole che siano la
larghezza
della
palude
Stige
, che i
detti
fossi
circonda
; tal che il maggior
diametro
sarà
miglia
106.
Surge
poi intorno a la
palude
una
ripa
, ma non
va
salendo
come le altre
salite
de i
pozzi
che sin qui
aviamo
aute
, ma
sale
(per
usar
la sua propria
voce
) a
scarpa
, sì che dove nel suo più
basso
luogo
, ciò è al
piano
della
palude
, avea di
diametro
miglia
106, nella sua
superiore
sboccatura
ne ha 140; ed è la
salita
di questa
spiaggia
a
scarpa
tanto
repente
, che
salendo
di
linea
perpendicolare
miglia
14, si
allarga
miglia
17: e
simil
modo di
salire
si
osserva
in tutti gli altri
gradi
superiori
.
Sopra l'
estremità
di questa
salita
si
aggira
un
piano
, che di
traversa
ha 1/2
miglio
; e questo è il
cerchio
de i
prodigi
e de gli
avari
, il cui
diametro
viene ad esser
miglia
141, ciò è 140, come si è
detto
, per la
sboccatura
della
ripa
per la quale ad esso si
sale
, ed 1 per le due
larghezze
di 1/2
miglio
l'una, che ad esso si sono
assegnate
.
Da questo
cerchio
si
passa
a quello de i
golosi
per una così fatta
salita
a
scarpa
, la quale,
ascendendo
miglia
14 di
perpendicolo
, si
allarga
miglia
17, sì che dove tal
ripa
nel suo
basso
era
di
diametro
141, sarà nella sua
estrema
sboccatura
miglia
175; intorno a la quale esso
cerchio
de i
golosi
si
distende
con una
larghezza
di
mezzo
miglio
, tal che il suo maggior
diametro
viene ad esser
miglia
176.
Da questo
cerchio
con
simil
salita
si
perviene
a quello de i
lussuriosi
, che
pure
ha di
traversa
1/2
miglio
; e da questo con altra
simil
salita
si
ascende
al
primo
cerchio
, che è il
Limbo
, la cui
traversa
pone
il
Vellutello
, come delli altri
cerchi
, 1/2
miglio
, del quale 1/4 ne
assegna
alla
larghezza
per traverso del
nobile
castello
, che s'
immagina
esser
posto
intorno a la
sboccatura
, e l'altro 1/4 lo
dà
per
larghezza
d'un
verdeggiante
prato
che '
l
castello
circondi
. Intorno all'
estremità
del
prato
fa
surgere
una
ripa
, che nella
maniera
delle altre
ascendendo
a
scarpa
, si
alza
a
perpendicolo
14
miglia
,
allargandosi
, più che nel
fondo
non è,
miglia
17; tal che il
diametro
di questa
sboccatura
viene ad esser
miglia
280
, come,
facendone
il
conto
,
facilmente
si
raccoglie
. E tanta ancora
trova
il
Vellutello
essere
la
profondità
dell'
Inferno
,
misurando
dalla
sboccatura
del
Limbo
a
perpendicolo
sino a
Malebolge
:
atteso
che ei
ponga
la
profondità
del
burrato
esser
miglia
140, la
distanza
da i
violenti
alla
città
di
Dite
70, che fanno
miglia
210
, alle quali
aggiungendo
cinque
salite
per le
distanze
de i
cerchi
rimanenti
, di 14
miglia
l'una, fanno a
punto
la
somma
di
miglia
280
.
Finge
poi, l'
orlo
ed
estremità
del
Limbo
esser da una
pianura
circondata
, la cui
larghezza
per traverso sia
miglia
17 1/2, delle quali la
metà
ne
assegna
al
fiume
Acheronte
, l'altra
metà
alla
grotta
de gli
sciagurati
.
Questa è
brevemente
l'
esplicazione
dell'
opinione
del
Vellutello
, la quale ancora dal
profilo
del suo
disegno
forse
meglio
si
comprenderà
; e questa è l'
invenzione
che tanto è
piaciuta
ad esso
Vellutello
, che l'ha
fatto
ridersi
del
Manetti
ed
insieme
di tutta l'
Accademia
Fiorentina
,
affermando
, l'
Inferno
di esso
Manetti
esser più
tosto
una
fantasia
ed un
trovato
suo e degli altri
Accademici
, che cosa che
punto
sia
conforme
all'
intendimento
di
Dante
: il che quanto sia
vero
, è
ormai
tempo
che
cominciamo
a
considerare
.
E prima, se
considereremo
l'uno e l'altro
disegno
senza aver
riguardo
a
luogo
alcuno di
Dante
o ad alcuna
ragione
che ci
persuada
più questo che quello aver del
verisimile
ed esser
credibile
che così sia
stato
figurato
dal
Poeta
, ma solamente
contempleremo
la
disposizione
del tutto e de le
parti
, ed in
somma
, per così
dirla
, l'
architettura
dell'uno e dell'altro,
vedremo
, al
parer
mio, quanto al tutto, aver più
disegno
assai quel del
Manetti
, ed esser
composto
di
parti
tra di loro più
simili
.
Parimente
ancora
par
cosa
incredibile
, l'
Inferno
dovere
esser così
piccolo
, che non sia quanto una delle
trentamila
parti
della
terra
, come noi,
facendone
diligente
calcolo
,
troviamo
dovere
essere
, se si ha da
credere
l'
opinione
del
Vellutello
: e con tutto che lo
figuri
così
piccolo
, di esso nulla
dimeno
piccolissima
parte
ne
assegna
per
luogo
dove siano
castigati
i
peccatori
,
dando
a i 4
primi
cerchi
solamente 1/2
miglio
di
larghezza
per ciascuno.
Ma
lasciamo
stare l'
architettura
, e
veggiamo
se tal
fabbrica
può
reggersi
, che, al
parer
mio,
troveremo
non
potere
; perché,
ponendo
esso che il
burrato
si
alzi
su con le
sponde
equidistanti
tra di loro, si
troveranno
le
parti
superiori
prive
di
sostegno
che le
regga
, il che essendo,
indubitatamente
rovineranno
: perciò che essendo che le
cose
gravi
,
cadendo
,
vanno
per una
linea
che
dirittamente
al
centro
le
conduce
, se in essa
linea
non
trovano
chi le
impedisca
e
sostenga
,
rovinano
e
caggiono
; ma se, per
essempio
, noi
tiriamo
dalla
città
di
Dite
linee
sino al
centro
, queste non
troveranno
impedimento
alcuno, onde essa
città
, avendo la
scesa
libera
e non
impedita
,
trovandosi
sotto
priva
di chi la
regga
,
indubitatamente
rovinerà
; ed il
simile
farà ancora il
grado
de i
violenti
,
sendo
fondato
sopra
mura
i cui
perpendicoli
da quelli che
vanno
dirittamente
al
centro
si
discostano
; e
rovinando
questi,
rovineranno
ancora tutti gli altri
gradi
superiori
, che sopra questi si
appoggiano
.
Ma ci è ancora un altro
inconveniente
: che non solamente è
impossibile
, se vogliamo
sfuggir
la
rovina
di tutto l'
Inferno
, che le
parti
superiori
manchino
di
sostegno
, ma è ancora ciò contro l'istesso
Poeta
, il quale,
conoscendo
quanto
fosse
necessario
, per
reggimento
di sì gran
fabrica
, che le
superior
parti
fossero dalle
inferiori
sostentate
,
scrisse
, essendo nel
fondo
del
burrato
al
pozzo
de i
giganti
:
S'io avessi le
rime
ed
aspre
e
chiocce
,
Come si
converrebbe
al
triste
buco
Sopra '
l
qual
puntan
tutte l'altre
rocce
.
Se dunque sopra questa
buca
puntano
e si
sostengono
le altre
rocce
, è
necessario
che le
mura
che le
deono
sostenere
non siano fuori del
perpendicolo
che
tende
al
centro
. Questo
inconveniente
non è nell'
architettura
del
Manetti
,
atteso
che
ponga
tutte le
ripe
e le
mura
diritte
verso '
l
centro
, come nel
disegno
si
vede
.
Quanto poi a i
cerchi
superiori
,
dico
de i
gradi
sopra la
città
, potrebbe alcuno nell'
architettura
del
Vellutello
trovarvi
qualche
commodità
, e cosa che di prima
vista
ci
paresse
esser
verisimile
; e questo è il
porre
le
scese
da l'uno all'altro non a
perpendicolo
, come fa il
Manetti
, ma a
scarpa
e come le
chine
de i
monti
,
secondo
che le
figura
il
Vellutello
, e per le quali
scender
si possa dell'uno nell'altro
grado
,
massime
che il
Manetti
del modo che
tenessero
per
descendere
non ne fa
menzione
.
Ma voglio che questa
istessa
ragione
sia per
confutazione
di esso
Vellutello
. Perciò che, se le
scese
dall'un
grado
all'altro sono, come esso dice, a
guisa
de le
chine
de i
monti
, per
consequenza
da qual si
voglia
parte
si potrà da l'uno nell'altro
grado
descendere
; ma noi
troviamo
, ciò esser
contrario
a quel che vuol
Dante
,
ponendo
che le
scese
fossero solamente in alcuni
luoghi
particolari
ed in un
luogo
solo per
cerchio
, come nel
fine
del
6°
si
vede
, dove dice:
Noi
aggirammo
a
torno
quella
strada
,
Parlando
più assai ch'io non
ridico
;
Venimmo al
punto
dove si
digrada
:
Quivi
trovammo
Pluto
, il gran
nimico
;
e nel
principio
del
7°
, dove
Virgilio
di
Satan
dice a
Dante
:
............................ Non ti
noccia
La tua
paura
, ché, poter che gli abbia,
Non ti
torrà
lo
scender
questa
roccia
.
Adunque, se le
scese
sono in alcuni
luoghi
particolari
, a
guardia
delle quali
pone
ancora
Dante
a ciascuna un
demonio
, da gli altri
luoghi
di
necessità
non si potrà
scendere
; e questo allora sarà quando le
scese
saranno a
perpendicolo
, come vuole il
Manetti
, e non come le
chine
de i
monti
,
secondo
il
parere
del
Vellutello
. E questo
credo
io ancora esser così,
acciò
che i
dannati
dei
gradi
più
bassi
, dove sono maggiori
tormenti
, come ci
insegnò
'
l
Poeta
nel
principio
del
5°
canto
:
Così
discesi
del
cerchio
primaio
Giù
nel
secondo
, che
men
luogo
cinghia
,
E tanto più
dolor
, che
punge
a
guaio
;
acciò
che,
dico
, essi
dannati
inferiori
non
possino
scappare
e
fuggirsi
a i
gradi
più
alti
, in
minor
tormenti
: e questo
par
che abbia voluto
intender
Dante
ponendo
a ciascun
luogo
, dove dall'un
grado
all'altro si
sale
, a
guardia
un
demonio
.
Non può dunque
essere
,
considerato
quanto al tutto, l'
Inferno
di
Dante
di tale
architettura
, né di sì
piccola
grandezza
, come dal
Vellutello
è
stato
finto
; il che, oltre alle
ragioni
addotte
,
proviamo
ancora per l'istesso
Dante
,
dico
quanto alla
grandezza
. Che se l'
Inferno
non è più
profondo
che la
decima
parte
del
semidiametro
della
terra
, come esso vuole, avendo
Virgilio
condotto
Dante
al
primo
cerchio
, a che
proposito
gli dice,
sollecitandolo
ad
affrettare
il
passo
:
Andiam
, che la
via
lunga
ne
sospinge
.
Così si
mise
e così mi
fé
entrare
Nel
primo
cerchio
che l'
abisso
cinge
?
Se dunque
Virgilio
chiama
la
via
, che aveano a fare,
lunga
, non può
intendere
che la sia
lunga
se non
rispetto
a quella che pur allora aveano
camminata
; il che se è così, non sarà il
viaggio
fatto
9
volte
maggiore di quello che a fare aveano, e per
consequenza
l'
Inferno
, per il quale aveano a
calare
al
centro
, non sarà così
piccolo
come vuole il
Vellutello
.
Qui ci potrebbe
essere
opposto
che né l'
Inferno
si
deve
credere
esser così
grande
come il
Manetti
lo
pone
; essendo che, sì come alcuni hanno
sospettato
, non
par
possibile
che la
volta
che l'
Inferno
ricuopre
,
rimanendo
sì
sottile
quant'è di
necessità
se l'
Inferno
tanto si
alza
, si possa
reggere
, e non
precipiti
e
profondi
in esso
Inferno
; e
massime
, oltre al
rimanere
non più
grossa
dell'
ottava
parte
del
semidiametro
, che sono
miglia
405
incirca
, essendovi ancora da
levarne
per lo
spazio
della
grotta
degli
sciagurati
, ed
essendoci
molte gran
profondità
di
mari
.
Al che
facilmente
si
risponde
, che tal
grossezza
è
suffizientissima
: perciò che,
presa
una
volta
piccola
,
fabricata
con quella
ragione
, se
arà
di
arco
30
braccia
, gli
rimarranno
per la
grossezza
braccia
4 in circa, la quale non solo è
bastante
, ma quando a 30
braccia
di
arco
se gli desse un
sol
braccio
, e forse 1/2, non che 4,
basteria
a
sostenersi
; onde,
sapendo
noi che pochissime
miglia
, anzi che meno di un
sol
miglio
, si
profondano
i
mari
, se
creder
doviamo
a i più
periti
marinari
, e potendo
assegnare
quante
miglia
ci
pare
per la
grotta
de gli
sciagurati
, non essendogli
data
dal
Poeta
determinata
misura
, quando ancora
ponessimo
tra questa e la
profondità
de i
mari
importare
100
miglia
, nulla di meno
rimarrà
detta
volta
grossissima
, e più assai che non è
necessario
per
sostenersi
.
Parmi
che queste
ragioni
possino
persuaderci
, quanto all'
universale
descrizione
aver assai più del
verisimile
l'
Inferno
del
Manetti
che quello del
Vellutello
, ed il medesimo
troveremo
ancora
esaminando
distintamente
le sue
parti
, e prima il
castello
posto
nel
Limbo
: del quale
difficil
cosa mi
pare
potersi
immaginare
come,
girando
,
secondo
che vuole esso
Vellutello
,
miglia
770
, ed essendo
circondato
da 7
ordini
di
alte
mura
,
occupi
in tutto per
larghezza
1/4 di
miglio
; ché, non che altro, il
fabricare
sopra un
giro
, che non sia più
largo
che 1/4 di
miglio
, 7
circuiti
di
mura
, le quali pur
devriano
esser
grossissime
,
dovendo
, come si è
detto
, esser di
circuito
770
miglia
, mi
pare
un
trattar
dell'
impossibile
, o al meno di cosa
sproporzionatissima
, e molto più
dovendoci
ancor
restare
lo
spazio
per li
abitanti
. Ci è in oltre un'altra
sconvenienza
: che
ponendo
il
castello
così
grande
,
pone
poi la
città
così
piccola
che a
pena
ha la
quarta
parte
di
circuito
. Per le quali
ragioni
chi non
crederà
, il
castello
dovere
esser
piccolo
, come dal
Manetti
è
figurato
, e non
altramente
girare
intorno all'
estremità
del
Limbo
, ma nella
traversa
di esso
Limbo
esser
situato
?
Di 4 altre
differenze
che tra '
l
Manetti
e '
l
Vellutello
nascono
, non
trovo
in
Dante
luoghi
che
costringhin
, più a questa che a quella
opinione
esser da
credersi
; ma sono
bene
ragioni
assai
probabili
in
favor
del
Manetti
.
E prima, de i dieci
ordini
di
ponti
con i quali il
Vellutello
attraversa
Malebolge
, non è in
Dante
luogo
onde tal
numero
cavar
si possa; ché se
bene
né anche
afferma
il
Poeta
che un solo
fosse
, nulla
dimeno
,
bastando
un
ordine
solo, non
so
a che
proposito
multiplicarli
senza
necessità
. In oltre, se 10
ordini
fossero, troppo gran
maraviglia
sarebbe come tutt'a 10 si fossero
accordati
a
rovinar
sopra la
sesta
bolgia
,
massime
essendo, come
afferma
il
Poeta
,
seguita
tal
rovina
a
caso
, per certo
accidente
.
Che
Lucifero
poi
fosse
alto
3000
braccia
, e non
2000
, come vuole il
Manetti
, non
traendo
questa
nuova
opinione
del
Vellutello
origine
da altro che dal voler
misurare
la
Pina
prima che
fosse
rotta
e dal voler
por
i
giganti
alti
9
teste
, non ci
par
da
credere
così di
leggiero
; anzi è cosa
credibile
che
Dante
, se pur la
misurò
,
misurasse
la
Pina
come a suo
tempo
era
, e che ei
credesse
i
giganti
essere
di
commune
e non di
rara
sveltezza
, quale sarebbe a fargli
alti
9
teste
.
Parimente
, che le
diacce
fossero come
macine
, e non come
sfere
, non è né
ragione
né
autorità
che a
creder
ci
persuada
; anzi, essendo dal
Poeta
stesso
chiamate
sfere
, come nell'
ultimo
canto
:
Tu hai i
piedi
in su
picciola
sfera
,
Che l'altra
faccia
fa della
Giudecca
,
non è
privo
di
temerità
il voler
dire
che
avesser
forma
di
macine
, quasi che a un
ingegno
qual
era
quel di
Dante
fossero
mancate
parole
da
esprimere
il suo
concetto
.
Restaci
da
vedere
finalmente del
cammino
auto
per i
cerchi
, ciò è se fu su la
destra
, come
afferma
il
Vellutello
, o pur su la
sinistra
mano
, come vuole il
Manetti
: nel che
doviamo
pur
credere
ad esso
Manetti
, avendo in suo
favore
molte
autorità
del
Poeta
, che ci
dichiarano
che
camminando
teneva
la
sinistra
verso il
mezzo
e
vano
de i
cerchi
, ed essendosi il
Vellutello
mosso
a
creder
il
contrario
solamente per alcuni
versi
del
Poeta
, i quali ancora, e
meglio
, si possono
esporre
in
favor
del
Manetti
; e son questi nel
14°
:
Ed egli a me: Tu
sai
che '
l
luogo
è
tondo
,
E tutto che tu sia venuto molto
Pur a
sinistra
giù
calando
al
fondo
...
De i quali
versi
se
congiugneremo
quelle
parole
Pur a
sinistra
con le
superiori
,
dicendo
E tutto che tu sia venuto molto pur a
sinistra
, facendo la
posa
a
mezzo
l'
ultimo
verso, faranno per l'
opinione
del
Vellutello
; ma se faremo la
posa
nel
fine
del
secondo
verso,
congiungendo
le
parole
Pur a
sinistra
con le
sequenti
, in questo modo Pur a
sinistra
giù
calando
al
fondo
,
favoriranno
l'
opinione
del
Manetti
.
Ora
, in una
esposizione
incerta
, chi non
stimerà
esser
meglio
fare la
posa
nel
fine
, che nel
mezzo
del verso? Ma
lasciando
i
luoghi
dubbiosi
,
veggiamo
i
chiari
e
manifesti
, che alla
mente
del
Manetti
si
accostano
.
Scrive
Dante
nel
fine
del
9°
canto
, di poi che furono
entrati
dentro la
città
:
E poi ch'a la
man
destra
si fu
volto
,
Passammo
tra i
martiri
e tra gli
spaldi
;
e nel
fine
del
10°
:
Appresso
volse
a
man
sinistra
il
piede
:
Lasciammo
il
muro
e
gimmo
in
ver
lo
mezzo
.
I quali
luoghi
essendo tanto
chiari
come
veramente
sono,
costrinsero
il
Vellutello
a
dire
che, se ben dentro a la
città
andarono
su la
destra
, non di meno ne gli altri
cerchi
camminarono
su la
sinistra
; il che
par
cosa molto
leggiera
.
Ma perché o
procedessero
su la
destra
o su la
sinistra
, non molto
importa
al
principale
intendimento
nostro, che è
stato
di
dichiarare
il
sito
e
figura
dell'
Inferno
di
Dante
, ed
insieme
difendere
l'
ingegnoso
Manetti
dalle
false
calunnie
ingiustamente
sopra tal
materia
ricevute
, e
massime
perché non lui solo ma tutta la
dottissima
Academia
Fiorentina
pungevano
, alla quale per molte
cagioni
obligatissimo
mi
sento
; avendo, per quanto la
bassezza
del mio
ingegno
mi
concedeva
,
dimostrato
quanto più
sottile
sia l'
invenzione
del
Manetti
,
porrò
fine
al mio
ragionamento
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