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Galileo Galilei
Sistemi Tolemaico e Copernicano

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Note

1 Il moto annuo della Terra costringe i copernicani ad asserire [anche] la rotazione diurna; altrimenti sarebbe rivolto continuamente verso il Sole lo stesso emisfero della Terra, e l'altro sarebbe sempre in ombra.
2 Che questa rotazione della Terra sia impossibile, lo dimostriamo come segue.
3 Poste queste premesse ne consegue necessariamente che, muovendosi la Terra di moto circolare, tutte le cose dall'aria ad essa, ecc. Se poi immaginiamo che queste palle siano di ugual peso, grandezza, gravità, e le lasciamo cadere dal concavo lunare, ammesso che il moto di discesa abbia la stessa velocità del moto di rotazione (cosa che in realtà non è, perché la palla A ecc.) arriveranno al suolo (per fare una grossa concessione agli avversari) in almeno sei giorni: nel qual tempo sei volte intorno alla Terra, ecc.
4 Se dall'esterno, è Dio stesso che lo produce con un miracolo continuo? O forse un angelo? O l'aria? E questa è invero la spiegazione di molti. Ma contro queste argomentazioni...
5 Insorgono questioni seconde difficilissime, anzi inestricabili.
6 Quel principio interno è accidente o sostanza: se è accidente, qual è? Poiché finora sembra non si conosca nessuna qualità che muova in cerchio di moto locale.
7 La quale, anche se esistesse, come potrebbe trovarsi in cose tanto contrarie? Nel fuoco come nell'acqua? Nell'aria come nella terra? Nei viventi come negli esseri inanimati?
8 Se sostieni la seconda ipotesi (ossia se asserisci che tale principio è una sostanza), allora esso è o materia o composto di materia e forma; ma a quest'ipotesi si oppongono di nuovo tante diverse nature, quali sono gli uccelli, le lumache, i sassi, le frecce, le nevi, i fumi, le grandini, i pesci, ecc., cose che tutte, benché differenti per specie e per genere, sarebbero mosse circolarmente dalla loro natura, essendo per le loro nature, diversissime.
9 Se la Terra, per volontà di Dio, fosse in quiete, le altre cose ruoterebbero o no? Se no, è falso che ruotino per natura; se sí, si tornerebbe alle questioni prime; e invero sarebbe ben strano che, anche volendolo, il gabbiano non potesse trattenersi sopra un pesciolino, l'allodola sopra il suo nido, e il corvo sopra una lumaca o sopra un sasso.
10 Inoltre, come avviene che cose tanto diverse si muovano soltanto da occidente a oriente, parallele all'equatore? E che si muovano sempre, senza mai fermarsi?
11 Perché tanto più velocemente quanto piú sono alte, e tanto piú lentamente quanto piú sono basse?
12 Perché le cose piú prossime all'equinoziale si muovono in un cerchio maggiore, e quelle piú lontane in un cerchio minore?
13 Perché una stessa palla sotto l'equinoziale si rivolgerebbe intorno al centro della terra in un cerchio massimo, con velocità incredibile, e sotto il polo invece ruoterebbe intorno al proprio centro, con rotazione nulla, e con lentezza massima?
14 Perché una stessa cosa, ad esempio una palla di piombo, se avrà ruotato una volta intorno alla Terra descrivendo un cerchio massimo, non continuerà a rivolgersi ovunque, intorno ad essa, secondo un cerchio massimo, ma, portata fuori dell'equinoziale, si muoverà in cerchi minori?
15 Se il moto circolare è naturale ai corpi gravi e ai leggeri, come si potrà definire quello in linea retta? Se infatti lo si definirà naturale, come potrà esser tale anche il moto circolare, differendo in specie dal retto? Se lo si definirà violento, come accade che un razzo, volando verso l'alto, muova il capo scintillante in su invece che in giro?
16 Perché il centro di una sfera in caduta libera all'equatore descrive una spira nel suo piano, mentre alle altre latitudini descrive una spira in una superficie conica? Perché cadendo al polo discende nell'asse (terrestre) descrivendo circolarmente una linea su una superficie cilindrica?
17 Se tutta la terra, insieme con l'acqua, fosse annientata, dalle nubi non cadrebbero grandine o pioggia, ma per natura si muoverebbero soltanto in cerchio; né alcun fuoco o corpo igneo salirebbe, poiché probabilmente a loro giudizio in alto non c'è fuoco.
18 Alle quali conclusioni si oppongono tuttavia l'esperienza e la ragione.
19 Una pietra posta nel centro, o salirà per congiungersi alla Terra in qualche punto, oppure no: in questo secondo caso è falso che le parti, per il semplice fatto di esserne separate, si muovano verso il tutto; quanto al primo caso vi si oppone ogni ragione ed esperienza, e in tal caso i gravi non riposerebbero nel loro centro di gravità. Analogamente, se una pietra lasciata libera cadrà nel centro, si separerà del tutto, contro Copernico; che rimanga sospesa, è contrario ad ogni esperienza; vediamo infatti archi interi crollare.
20 Non si avvede di fare il cerchio annuo minore o l'orbe della Terra molto maggiore del giusto.
21 E in primo luogo, se si accetta l'opinione del Copernico, pare si metta in grave pericolo, se pure non si distrugge del tutto, il criterio della filosofia naturale.
22 Insieme con la Terra si muove l'aria che la circonda, e tuttavia noi non sentiremmo il suo moto, benché piú veloce e piú rapido di qualunque impetuosissimo vento, ma anzi lo considereremmo una somma calma, se non vi si aggiungesse un altro moto. Quando mai si potrebbe dire che i sensi s'ingannano, se questo non è un inganno dei sensi?
23 Inoltre noi stessi siamo portati in giro dalla circolazione della Terra, ecc.
24 Secondo quest'opinione è necessario che noi diffidiamo dei nostri sensi, in quanto del tutto fallaci o ottusi nel giudicare le cose sensibili, anche quelle a noi piú prossime; che verità possiamo dunque sperare da una facoltà cosí soggetta a errore?
25 È piú difficile accrescere l'accidente oltre la norma del soggetto, che aumentare il soggetto senza l'accidente: è dunque piú verosimile quel che fa Copernico, accrescendo l'orbe delle stelle fisse senza conferirgli il moto, che quel che fa Tolomeo, che accresce con velocità immensa il moto delle fisse.
26 Nel punto del regresso intercorre quiete.
27 Al lido ora mi vidi, placido essendo il mare di venti
28 Copernico [trasportò] la Terra, insieme con la Luna e tutto questo mondo elementare...



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