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Pontificia Opera delle Vocazioni Ecclesiastiche Nuove vocaz. per una nuova Europa IntraText CT - Lettura del testo |
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b) L'amore più grande: dare la vita A che cosa chiama Gesù? A seguirlo per essere e agire come Lui. Più in particolare, a vivere la medesima Sua relazione nei confronti del Padre e degli uomini: ad accogliere la vita come dono dalle mani del Padre per "perdere" e riversare questo dono su coloro che il Padre gli ha affidati 32. C'è un tratto unificante nella identità di Gesù che costituisce il senso pieno dell'amore: la missione. Essa esprime l'oblatività, che raggiunge la sua epifania suprema sulla croce: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Gv 15, 13). Pertanto ogni discepolo è chiamato a ripetere e rivivere i sentimenti del Figlio, che trovano una sintesi nell'amore, motivazione decisiva di ogni chiamata. Ma soprattutto ogni discepolo è chiamato a rendere visibile la missione di Gesù, è chiamato per la missione: "Come il Padre ha mandato me, così anch'io mando voi" (Gv 20, 21). La struttura di ogni vocazione, anzi la sua maturità, sta nel continuare Gesù nel mondo, per fare, come Lui, della vita un dono. L'invio-missione è infatti la consegna della sera di Pasqua (Gv 20, 21) ed è l'ultima parola prima di salire al Padre (Mt 28, 16-20). |
32 Per questo, come ricorda una tesi del Congresso, "solo nel contatto vivo con Gesù Cristo Salvatore i giovani possono sviluppare la capacità di comunione, maturare la propria personalità e decidersi per Lui" (Proposizioni, 13). |
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