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Pontificia Opera delle Vocazioni Ecclesiastiche
Nuove vocaz. per una nuova Europa

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  • Parte Quarta - Pedagogia delle vocazioni
    • Educare
      • d) Educare a in-vocare
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d) Educare a in-vocare

Se la lettura della vita è operazione spirituale, essa porta necessariamente la persona non solo a riconoscere il suo bisogno di rivelazione, ma a celebrarlo, con la preghiera di invocazione. Educare vuol dire e-vocare la verità dell'io. Tale evocazione nasce esattamente dall'in-vocazione orante, da una preghiera che è più preghiera di fiducia che di domanda, preghiera come sorpresa e gratitudine; ma anche come lotta e tensione, come "scavo" sofferto delle proprie ambizioni per accogliere attese, domande, desideri dell'Altro: del Padre che nel Figlio può dire a colui che cerca la via da seguire.
Ma allora la preghiera diventa il luogo del discernimento vocazionale, dell'educazione all'ascolto del Dio che chiama, perché qualsiasi vocazione ha origine negli spazi d'una preghiera invocante, paziente e fiduciosa; sorretta non dalla pretesa d'una risposta immediata, ma dalla certezza o dalla speranza che l' invocazione non può non esser accolta, e farà scoprire a suo tempo, a colui che invoca, la sua vocazione.
Nell'episodio di Emmaus tutto questo è rivelato con un'espressione essenziale, forse la più bella preghiera mai pregata da cuore umano: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino" (Lc 24, 29). È la supplica di chi sa che senza il Signore si fa subito notte nella vita, senza la Sua parola c'è l'oscurità dell'incomprensione o della confusione d'identità; la vita appare senza senso e senza vocazione. È l'invocazione di chi ancora non ha scoperto, forse, la sua strada, ma intuisce che stando con Lui ritrova se stesso, perché Lui solo ha "parole di vita eterna" (Gv 6, 67-68).
Questo tipo di preghiera in-vocante non s'apprende spontaneamente, ma ha bisogno d'un lungo apprendistato; e non s'impara da soli, ma con l'aiuto di chi ha imparato ad ascoltare i silenzi di Dio. Né chiunque può insegnare tale preghiera, ma solo chi è fedele alla sua vocazione.
E allora, se la preghiera è la via naturale della ricerca vocazionale, oggi come ieri o più di ieri, sono necessari educatori vocazionali che preghino, che insegnino a pregare, che educhino alla in-vocazione.




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