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Antonio A. Borelli
Fatima Messaggio di tragedia o di speranza?

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Prefazione

Ecco la ottava edizione in Italia d'un opuscolo già diffuso nel mondo intero, che racconta le apparizioni e rivelazioni della Santissima Vergine a Fatima, Portogallo, tra il maggio e l'ottobre del 1917.

La Madre di Dio parlò a tre pastorelli - Lucia, Giacinta e Francesco - e, tramite loro, al mondo intero. Ella li ha incaricati essenzialmente di comunicare all'umanità la sua profonda afflizione dinanzi all'empietà ed alla corruzione degli uomini. Se questi non si emenderanno, aggiunse la Santa Vergine, seguirà un terribile castigo.

L'umanità peccatrice è oggi immersa in una spaventosa crisi dai molti aspetti - crisi morale, sociale, religiosa... Per uscirne, la Santa Vergine ha mostrato molto chiaramente un'alternativa: la conversione o il castigo.

Anzitutto e soprattutto, Ella ha parlato del castigo nell'altra vita, castigo eterno, supremo, definitivo: la condanna all'inferno dei peccatori che muoiono senza pentirsi. La Madre di Dio non ha temuto di mostrare l'infemo ai tre veggenti che allora non avevano che dieci, nove e sette anni... Questo aspetto del messaggio di Fatima costituisce il primo segreto, o più esattamente la prima parte di un solo ed identico messaggio.

La seconda parte - o il secondo segreto - riguarda l'alternativa di fronte a cui è posta l'umanità su questa terra. Se gli uomini "non cesseranno di offendere Dio", Egli "punirà il mondo per i suoi crimini, mediante la guerra, la fame e le persecuzioni contro la Chiesa ed il Santo Padre" (apparizione del 13 luglio1917). La guerra è quindi presentata come un castigo per i peccati degli uomini... a meno che essi non si convertano. E la Santa Vergine precisa: "Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato".

Ma la Santa Vergine è ancora più precisa sulla punizione che annunzia. Infatti, la Russia è indicata come il detonatore di queste guerre: "(la Russia) diffonderà i suoi errori nel mondo, propagando guerre e persecuzioni contro la Chiesa". Se i misfatti del comunismo sono gli errori che la Russia deve diffondere nel mondo, come intendere questa profezia dopo il crollo dell'URSS?

Per rispondere a questo interrogativo, vi sono almeno tre dati concreti da considerare.

Primo: il ritorno dei comunisti mediante le elezioni un po'  dappertutto nell'ex blocco sovietico, apre la via ad un'eventuale ripresa delle sanguinose attività del comunismo - già responsabile di decince di milioni di morti nel mondo - e nessuno può escludere una possibile "fuga in avanti" dei comunisti più radicali, fino a scatenare una guerra micidiale.

Secondo: ottimisticamente l'Occidente, e specialmente i suoi mass-media, fingono di dimenticare ciò che dice la dottrina comunista: secondo tutti i suoi teorici da Marx ad Engels, la meta dei comunisti è una società totalmente autogestita che prevede la scomparsa dello Stato e del Partito. Il caos preoccupante, ma apparentemente voluto, nel quale sprofonda giorno dopo giorno la Russia, non è un tentativo di realizzare alla fine l'utopia comunista?

Terzo: come non vedere che la dottrina comunista, lungi dall'essere morta, continua a penetrare molto profondamente in Occidente, e segnatamente anche in Italia, senza per questo aver bisogno di ricorrere alle armi? E' la rivoluzione culturale che distrugge sistematicamente la tradizione cristiana, base della nostra società, muovendo fra l'altro una guerra aperta contro la morale per distruggere la famiglia dalle fondamenta; è, infine, l'ugualitarismo, che livella e cerca di sopprimere persino il principio stesso della proprietà, principio tuttavia così essenziale da essere protetto da due comandamenti del decalogo...

Riassumendo, il mondo è ancora più sprofondato nel peccato che al momento delle apparizioni del 1917; ed il comunismo, mai a corto di metamorfosi, non ha rinunciato alla conquista del mondo. Che cosa si deve concludere?

Per evitare, nella misura del possibile, i castighi annunziato dalla Santa Vergine ed accelerare il sorgere dell'aurora benedetta del trionfo del Cuore Immacolato di Maria - che è stato promesso - noi dobbiamo far ricorso ai mezzi indicati: una più fervida devozione verso la Madre di Dio, la preghiera e in particolare la recita del rosario, la penitenza, la pratica dei comandamenti della Legge di Dio. Soltanto così verrà risolta la terribile crisi mondiale e saranno raggiunte le condizioni per una pace vera e durevole. Questa sarà la pace di Cristo nel regno di Cristo e più particolarmente la pace di Maria nel regno di Maria.

 

* * *

Può darsi che queste considerazioni sollevino in certi spiriti un moto di scetticismo, perfino di disprezzo. Gli uomini privi di fede ed i loro fratelli, quelli di poca fede, sorrideranno davanti a ciò che apparirà loro come una semplificazione sconcertante ed anche infantile dei problemi della società attuale. Cercare la soluzione nel candido messaggio annunziato al mondo per mezzo di tre pastorelli analfabeti, sembrerà loro ridicolo. O, addirittura demenziale.

Noi non neghiamo la complessità dei problemi contemporanei. Pensiamo al contrario che questa complessità sia tale che essi divengano umanamente insolubili. E non resistiamo al desiderio di mostrare agli eventuali scettici le insostituibili soluzioni offerte dalla religione; di mettere alla loro portata, come attraverso il buco di una serratura, qualcosa di questo vasto orizzonte.

Sant'Agostino ha descritto quella che sarebbe una società veramente cristiana - la città di Dio - ed i benefici che ne risulterebbero per lo Stato. Immaginate - scrive – "un'armata costituita da soldati formati nella dottrina di Gesù Cristo, di governanti, di mariti, di spose, di genitori, di fanciulli, di padroni, di servitori, di re, di giudici, di contribuenti, di esattori delle imposte, come li vuole la dottrina cristiana! Ed osate (i pagani) ancora dire che questa dottrina è opposta all'interesse dello Stato! Tutt'altro: dovete riconoscere che essa è una grande salvaguardia per lo Stato quando è osservata fedelmente" (Epist. 138 al. 5 ad Marcellinum, cap. II, n. 15).

Alla vista di una così luminosa, semplice e al medesimo tempo profonda descrizione, noi potremmo chiedere ai nostri critici: qual è la scuola politica, sociale ed economica capace di evitare, senza il soccorso della religione, l'esplosione finale di una società che, trasformata dal dinamismo proprio dell'incredulità e della corruzione, arriverà alla trasgressione totale dei principio sui quali si fonda la Città di Dio descritta da Sant'Agostino?

Noi speriamo che queste poche riflessioni, che ricollegano il messaggio della Santissima Vergine a questioni di suprema attualità per l'Italia e per il mondo, aiutino il lettore a trairre il massimo profitto da questo denso studio sulle apparizioni e sul messaggio di Fatima.

 

 




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