9. Nelle
dichiarazioni fatte nel febbraio 1946 al monfortano olandese p. Iongen, suor
Lucia confermò di avere sentito la Madonna pronunciare il nome di Pio XI non
sapendo, allora, se si trattava di un papa o di un re. Per suor Lucia non
presenta nessuna difficoltà il fatto che di solito si intenda che la guerra è
cominciata soltanto sotto il pontificato di Pio XII. Ella fa notare che
l'annessione dell'Austria - e, potremmo aggiungere, diversi altri avvenimenti
politici della fine del regno di Pio XI - costituisce una autentica premessa
della conflagrazione, che si configurerebbe completamente come tale qualche
tempo dopo (cfr. Conversazione con p. Iongen, in G. De Marchi p. 383).
10. Lucia
pensò di vedere "grande segnale" nella luce straordinaria - che gli
astronomi interpretarono come una aurora boreale -, che illuminò i cieli
dell'Europa nella notte dal 25 al 26 gennaio 1938 (dalle 20 h 45 alla 1 h 15
con brevi intervalli). Convinta che la guerra mondiale stava per scoppiare –
che "doveva essere orribile, orribile" - raddoppiò gli sforzi per
ottenere che si ottemperasse alle richieste - che, come si vedrà nella parte IV
- le erano state comunicate. In questo senso, scrisse una lettera direttamente
a Papa Pio XI (cfr. G. De Marchi p. 386; W. T. Walsh, pp. 329-330; L. G. da
Fonseca p. 52).
11. La
frase “In Portogallo si conserverà sempre
il Dogma della Fede” si chiudeva, nel manoscritto di Suor Lucia (Memórias
IV, p. 340), con un ecc. ... Nello
scrivere la IV Memoria, Suor Lucia dichiara esplicitamente che “ad eccezione della parte del segreto che
per ora non mi è permesso rivelare, dirò tutto, non trascurerò nulla
deliberatamente” (p. 316). Si giungeva in questo modo alla conclusione che
la terza parte del Segreto dovessi
inserirsi proprio qui.
Dopo che questa è
stata finalmente rivelata il 26 giugno 2000, a meno che non intervengano
ulteriori chiarimenti, la frase in questione va quindi ritenuta come conclusiva della seconda parte del
Segreto, e non come la frase iniziale della terza parte, così come si era
indotti a pensare. L’ha dichiarato formalmente l’arcivescovo Mons. Tarcisio
Bertone, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, durante la
presentazione del documento nella Sala Stampa vaticana nella data di cui
sopra.
Ciò che la frase
mostra di interessante è che, collocata così alla fine del secondo Segreto,
sembra sospesa in aria. Prima i lettori
erano indotti all’idea che il terzo Segreto fosse un suo sviluppo. Siccome il
terzo Segreto, ora rivelato dalla Santa Sede,
è qualcosa di natura ben diversa — una visione e non un testo
discorsivo — si deve rileggere il secondo Segreto considerandola come la
sua frase finale.
Orbene, da questa
frase i “fatimologi” concludevano, in modo praticamente unanime, che fosse
indicativa di una grande crisi della fede che avrebbe colpito tutto il mondo,
considerando degno di nota il fatto che in una nazione — il Portogallo — il
Dogma della Fede si sarebbe sempre conservato (del resto, ciò non esclude che
questa nazione avrebbe potuto ricevere duri colpi).
Una crisi della
fede sbocca naturalmente in una crisi della Chiesa, ed è alla radice stessa di
questa crisi.
Il fatto che il
testo della terza parte del Segreto diffuso dalla Santa Sede non contenga
questo sviluppo non smentisce la sua effetiva esistenza; basta inoltre avere
occhi per vedere e orecchie per intendere. Voluminosi libri sono stati scritti
sull’argomento. Ai fini di questa nota è sufficiente ricordare i pronunciamenti
di Paolo VI sul processo di autodemolizione nella Chiesa durante la crisi postconciliare (allocuzione del 7
dicembre 1968 agli allievi del Seminario Lombardo) e la sua terribile
senzazione che, dopo il Concilio, “da
qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio” (allocuzione
del 29 giugno 1972, nella festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo). Anche
Giovanni Paolo II ne ha parlato diverse volte e in un documento solenne ha denunciato i gravi errori dottrinali e
pratici in campo morale che cominciavano a circolare nella Chiesa,“nell’ambito delle discussioni teologiche
postconciliari” (enciclica Veritatis
splendor, 6 agosto 1993, no 29).
Che legame si può
stabilire fra questa crisi e quanto viene detto nella seconda parte del
Segreto?
Uno degli aspetti
più spaventosi della crisi della Chiesa è proprio quello della infiltrazione
sinistrorsa negli ambienti cattolici. Questo aspetto era già così allarmante
nel 1968, che in quell’anno 1.600.368 brasiliani, 266.512 argentini, 121.210
cileni e 37.111 uruguaiani sottoscrissero un messaggio a S.S. il Papa Paolo VI
chiedendogli urgente misure per arginare tale infiltrazione (queste memorabili raccolte di firme furono promosse
dalle Società per la difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà dei
rispettivi paesi).
Sarebbe del resto
troppo limitativo restringere gli errori
del marxismo agli aspetti economici, sociali o politici. Il suo
egualitarismo radicale è di natura metafisica e tocca le sue concezioni
antropologiche, morali e, paradossalmente, teologiche (nonostante il suo
ateismo di fondo). Perciò nel 1984, la Congregazione per la Dottrina della Fede
si vide nella necessità di denunciare, in un documento di larga ripercussione, l’infiltrazione degli errori marxisti in
certe correnti della Teologia della Liberazione.
Orbene, il
comunismo è proprio il flagello con cui Dio ha voluto punire il mondo per i
suoi crimini. La Madonna dice nella seconda parte del Segreto che “la Russia diffonderà i suoi errori nel
mondo”. Dal momento che questi errori sono giunti fin nella sacrossanta barca della Chiesa
cattolica appare chiara la correlazione fra il nucleo del secondo Segreto e la
sua frase finale, relativa alla conservazione della fede in Portogallo, che
svela ai nostri occhi la crisi della Chiesa.
Perciò è lecito pensare che se la Madonna non abbia
giudicato necessario descrivere nel
dettaglo questa crisi, tuttavia
ci ha lasciato, nella sua materna bontà, una semplice frase da cui non solo i
teologi esperti ma anche i semplici fedeli istruiti avrebbero potuto dedurre
l’arrivo di una crisi della fede — crisi
della Chiesa e quindi aprire gli
occhi a questo proposito.
In questo modo, una
frase apparentemente sospesa in aria — “In Portogallo si conserverà…” — è ricca
di senso e contenuto e ci mette sull’avviso in merito ad una dolorosa realtà
che, senza questa frase, molti forse non sarebbero stati in grado di valutare
in tutta la sua portata e trascendenza.
12. Di
questa giaculatoria circolano formulazioni un poco diverse. Piccole varianti
appaiono perfino nei manoscritti e nei colloqui di suor Lucia. La formulazione
che registriamo si trova nelle "Memórias" IV, pp. 340 e 342, ed è
stata confermata dalla veggente nella conversazione con Walsh (cfr. W. T. Walsh
p. 326). Nelle "Memórias" III, p. 220, invece di "quelle"
c'è "le"; allo stesso modo si esprime in una lettera a P. José
Bernardo Gonçalves S.J. (cfr. "Memórias" e "Cartas da Irmã
Lúcia", p. 442). Nella risposta all'interrogatorio del dr. Goulven, però,
la frase finale ha la seguente redazione: "e soccorrete principalmente le
più bisognose (cfr. S. Martins dos Reis, "A Vidente de Fatima dialoga e
responde pelas Aparições", p. 39). Come si può vedere quest'ultima
formulazione è quella che si allontana di più dalle altre, ma è anche quella su
cui la veggente insiste meno, dal momento che è attestata in un solo documento.
Per altro non si sa se don Sebastião Martins dos Reis, che l'ha pubblicata,
l'ha trascritta direttamente dal manoscritto o da una copia dattilografata. In questa
ultima ipotesi sarebbe interessante confrontare il manoscritto e la copia
dattilografata del citato interrogatorio, per constatare se non vi è stato
qualche errore di trascrizione.
E’ certo che i
veggenti recitando la giaculatoria, la intendevano applicata alle anime che si
trovano in maggiore pericolo di condanna, e non alle anime del purgatorio. Lo
afferma espressamente suor Lucia. In una lettera del 18 maggio 1941 a p.
Gonçalves: "L'hanno tradotta (la giaculatoria) facendo l'ultima supplica per
le anime del purgatorio, perché dissero di non capire il senso delle ultime
parole; ma io credo che la Madonna si riferisse alle anime che si trovano in
maggiore pericolo di condanna. Questa fu la impressione che mi rimase, e forse
anche a lei sembra lo stesso dopo avere letto la parte del segreto che ho
scritto e sapendo che ce l'ha insegnato poi, nella 3a apparizione, in luglio
(cfr. "Memórias" e "Cartas da Irmã Lúcia" p. 442).
Perciò la formula
"O Gesù mio, perdonateci, liberateci dal fuoco dell'inferno, sollevate le
anime del purgatorio, specialmente le più abbandonate", è certamente
scorretta.
13. Presi
d'assalto, dopo questa apparizione, con domande relative a che cosa la Madonna
aveva detto, i veggenti dichiararono che si trattava di un segreto. – "E’
una cosa buona?" insistettero gli interlocutori – "Per alcuni è
buona, per altri è cattiva", risposero i bambini (cfr. G. De Marchi p.
110; cfr. W. T. Walsh, p. 129).
Prima dell'ultima
apparizione, Francesco e Giacinta, interrogati dal canonico dr. Manuel Nunes
Formigão, se "il popolo avrebbe motivo di rattristarsi se sapesse il
segreto", risposero: - "Sì" (G. De Marchi p. 186; W. T. Walsh
pp. 203-204).
Il castigo predetto
nella apparizione di luglio sarebbe consistito nella guerra del 1939-1945?
L'analisi del testo sembra portare alla conclusione che la seconda guerra
mondiale fu soltanto l'inizio o l'anticamera del grande castigo.
Infatti la Madonna
annuncia che "diverse nazioni saranno annientate". Ora, diverse nazioni
sono state duramente punite durante la guerra e dopo ma non si può dire che
siano state annientate.
D'altra parte suor
Lucia, in un colloquio concesso a Walsh, già dopo la fine della conflagrazione,
e precisamente il 15 luglio 1946, osservò: - "Ciò che la Madonna vuole è
che il Papa e tutti i Vescovi del mondo in un giorno particolare consacrino la
Russia al suo Cuore Immacolato. Se ciò non vien fatto, gli errori della Russia
si diffonderanno in ogni paese del mondo". – "Vorrebbe questo significare,
secondo il suo modo di vedere, che ogni paese senza eccezione, sarà pervaso dal
comunismo?" - "Sì" rispose la veggente (cfr. W. T. Walsh, pp.
327-328).
Ora, la espansione
del comunismo e la sua diffusione ideologica in tutto il mondo cominciarono nel
modo più chiaro con la fine della guerra. Quindi si deve pensare che il castigo
annunciato dalla Madre di Dio è appunto in corso.
Finalmente, se il
castigo fosse già passato, si dovrebbe già essere compiuta anche la parte del
messaggio che parla della vittoria di Maria santissima e della instaurazione
del suo regno, chiaramente indicate con le parole: "Infine, il mio Cuore
Immacolato trionferà". Ora, questo è proprio quanto meno si può dire che
sia successo.
Per tutto questo,
ci sembra che le terribili sofferenze della seconda guerra mondiale devono
essere considerate soltanto come premesse dei castighi annunciati dalla Madonna
e che ancora devono giungere a compimento.
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