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Luigi Pirandello
Il turno
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II
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II
Don
Diego
Alcozèr
gi
... si faceva
vedere
per la
citt
... in
compagnia
del
futuro
suocero
.
Marcantonio
Ravì
,
bonaccione
,
grasso
e
grosso
, col
volto
sanguigno
tutto
raso
e un
palmo
di
giogaja
sotto il
mento
, con le
gambe
che
parevan
tozze
sotto il
pancione
e che nel
camminare
andavano
in qua e in
l.
..
faticosamente
,
sembrava
fatto
apposta
per
compensar
don
Diego
fino
fino
,
piccoletto
, che gli
arrancava
accanto con
lesti
brevi
passetti
da
pernice
,
tenendo
il
cappello
in
mano
o sul
pomo
del
bastoncino
, come se si
compiacesse
di
mostrar
quell'
unica
e
sola
ciocca
di
capelli
, ben
cresciuta
e
bagnata
in un'
acqua
d'
incerta
tinta
(quasi
color
di
rosa
), la quale,
rigirata
,
distribuita
chi
sa
con quanto
studio
, gli
nascondeva
il
cranio
alla
meglio
.
Niente
baffi
,
don
Diego
, e neppur
ciglia
: nessun
pelo
; gli
occhietti
calvi
scialbi
acquosi
. Gli
abiti
suoi
pi-
recenti
contavano
per lo meno
vent'
anni
; non per
avarizia
del
padrone
, ma perché, ben
guardati
sempre dalle
grinze
e dalla
polvere
, non si
sciupavano
mai,
parevano
anzi
incignati
allora allora.
Così,
ahimè
, s'
era
ridotto
uno dei
pi-
irresistibili
conquistatori
di
dame
in
crinolino
del
tempo
di
Ferdinando
II
re
delle Due
Sicilie
:
cavaliere
compitissimo
,
spadaccino
,
ballerino
. Né i suoi
meriti
si
restringevano
solo qui, nel
campo
, com'egli
diceva
, di
Venere
e di
Marte
:
don
Diego
parlava
il
latino
speditamente
,
sapeva
a
memoria
Catullo
e la maggior
parte
delle
odi
di
Orazio
:
~Tu ne
quaesieris
,
scire
nefas
, quem mihi, quem tibi
finem
dî
dederint
...~
Ah,
Orazio
; da lui, suo
prediletto
poeta
,
don
Diego
aveva
desunto
le
norme
epicuree
. Aveva
goduto
tutta la
vita
e voleva
fino
all'
ultimo
godere
;
odiava
perciò la
solitudine
, nella quale si
sentiva
spesso
turbato
da
paurosi
fantasmi
, e
amava
la
giovent-
, di cui
cercava
la
compagnia
,
sopportandone
filosoficamente
gli
scherzi
e le
beffe
.
Ecco:
batteva
il
pomo
d'
argento
del
bastoncino
d'
ebano
sul
tavolinetto
innanzi al
Caffè
del ~
Falcone
~, mentre il
Ravì
si
lasciava
cader
su la
seggiola
che
scricchiolava
, e
sbuffando
e
buttandosi
su la
nuca
il
cappellaccio
a
larghe
tese
, si
asciugava
il
sudore
dalla
faccia
paonazza
.
- A me, al
solito
, -
diceva
l'
Alcozèr
al
cameriere
, - un'
orzata
.
E
accompagnava
la
ordinazione
con una
risatina
fredda
,
superflua
,
accennando
di
stropicciarsi
le
manine
gracili
e
tremule
: - Eh eh...
Seduti
al
Caffè
,
ripigliavano
il
discorso
del
matrimonio
,
interrotto
di tanto in tanto dai
saluti
che
don
Marcantonio
distribuiva
a
voce
alta
e con
larghi
gesti
a gl'
innumerevoli
suoi
conoscenti
:
-
Baciamo
le
mani
! La
grazia
vostra!
Servo
umilissimo
!
Don
Diego
non
era
ancora potuto
entrare
in
casa
della
promessa
sposa
.
Stellina
minacciava
di
graffiargli
la
faccia
, di
cavargli
tutti e due gli
occhi
, se egli si
fosse
arrischiato
di
presentarsi
a lei. Il
Ravì
, s'
intende
, non
parlava
a
don
Diego
di queste
minacce
della
figliuola
;
diceva
soltanto
che
bisognava
avere un po' di
pazienza
, perché le
ragazze
, oh
Dio
, si
sa
...
-
Bene
bene
; quando
dici
tu, o
meglio
, quando
Stellina
permetter
...... ~
intra
paucos
dies
~,
spero
, ~
cupio
quidem~, -
rispondeva
don
Diego
,
tranquillo
e
sorridente
. - Intanto,
guarda
, per
oggi
le
porterai
questo qui.
E
traeva
dalla
tasca
un
astuccetto
di
velluto
.
Oggi
un
braccialetto
,
jeri
un
orologino
con la
catenina
d'
oro
e di
perle
, e prima un
anellino
con
perle
e
brillanti
e una
spilla
di
smeraldi
o un
pajo
di
orecchini
... L'
Alcozèr
non
spendeva
nulla; non per
avarizia
: aveva tante
gioje
delle
defunte
mogli
: che
doveva
farsene? Le
mandava
alla
nuova
fidanzata
,
ripulite
dall'
orefice
,
chiuse
in
astuccetti
nuovi
.
Marcantonio
Ravì
profondeva
lodi
,
esclamazioni
ammirative
,
ringraziamenti
.
- Ma voi così,
don
Diego
mio, ci
confondete
...
- Non ti
confondere
,
asino
! Ho
esperienza
del
mondo
e
so
che i
regali
ci vogliono.
Don
Marcantonio
si
cacciava
in
tasca
il
dono
e
sbuffava
dalla
stizza
per la
caparbia
ostinazione
della
figliuola
, che, pur di non
cedere
, si
contentava
di star
chiusa
in una
camera
,
assediata
,
rifiutando
anche il
cibo
.
La
madre
stava di
guardia
presso l'
uscio
di quella
camera
, come una
sentinella
. Venivano i
parenti
, la
Mèndola
o qualche altra
vicina
a
tentare
ancora di
metterla
s-
contro il
marito
, ma ella
tornava
col
solito
gesto
ad
accennare
il
segno
della
croce
.
- In
nome
del
Padre
, del
Figliuolo
e dello
Spirito
Santo
! Non mi
mettete
altra
legna
sul
fuoco
: me ne
manca
forse,
donna
Carmela
mia?
Vedete
in quale
inferno
mi
trovo
?
-
Zia
Carmela
! -
chiamava
Stellina
, dietro l'
uscio
.
-
Figlia
mia
bella
, che vuoi?
-
Dica
a sua
figlia
Tina
che si
affacci
alla
finestra
: voglio farle
vedere
una cosa.
- Sì,
cuore
mio
bello
! Or
ora
glielo
dico
.
Coraggio
,
cuore
mio!
Pìgliati
quest'
involtino
: te lo faccio
passare
di sotto l'
uscio
.
Mangia
, che ti
piacer
....
- Tante
grazie
,
zia
Carmela
!
- Niente,
figliuola
cara
. E
tieni
duro
,
tieni
duro
! non ci vuol altro...
La
si-donna
Rosa
lasciava
dire
e
lasciava
fare. E ogni
giorno
, appena il
marito
rincasava
, gli
rivolgeva
la
solita
domanda
:
-
Debbo
? - E con la
mano
faceva il
gesto
di
mandar
la
chiave
per
aprire
l'
uscio
.
- No! - le
gridava
egli. - Stia
lì
,
lì
,
brutta
ingrata
!
cuor
di
macigno
! Come se non lo facessi per lei, per il suo
bene
!
Tieni
: un altro
regalo
, un
braccialetto
...
faglielo
vedere
!
La
si-donna
Rosa
si
alzava
,
chiudeva
gli
occhi
,
sospirava
e, con l'
astuccetto
in
mano
,
entrava
nella
camera
della
figliuola
.
Stellina
se ne stava presso il
letto
,
accoccolata
per
terra
, sul
tappetino
, come una
cagnetta
ringhiosa
.
Strappava
di
mano
alla
madre
il
regalo
e lo
scaraventava
a
terra
.
-
Grazie
tante, non lo voglio!
La
madre
allora
perdeva
la
pazienza
anche lei.
-
Sedici
onze
di
braccialetto
,
asinaccia
! Non sei neanche
degna
di
guardarla
tanta
grazia
di
Dio
!
Stellina
, appena
uscita
la
madre
,
stropicciava
il
gomito
del
braccio
sinistro
sulla
palma
della
mano
destra
e
diceva
a
denti
stretti
:
-
Rodetevi
!
Rodetevi
!
Poi si
ricomponeva
la
veste
su le
gambe
, si
alzava
da
sedere
,
gironzava
un po' per la
camera
e, finalmente, eccola
lì
, presso il
cassettone
a
guardar
sottecchi
il
regalo
raccattato
dalla
madre
. La
curiosit
...
era
pi-
forte
della
repulsione
per il
vecchio
donatore
.
Si
guardava
nello
specchietto
a
bilico
, si
rialzava
i
capelli
dietro la
nuca
e
sorrideva
alla propria
immagine
: il
visetto
fresco
e
leggiadro
apriva
in quello
specchio
due
occhi
azzurri
limpidi
e
gaj
. Con quel
sorriso
,
pareva
sussurrasse
a se stessa: "
Birichina
! ". E le veniva la
tentazione
di
aprire
quegli
astucci
, di
provarsi
...
via
, almeno gli
orecchini
... per un
minuto
, gli
orecchini
.
- No, questo è l'
anello
... M'
andr
... certo troppo
largo
... No,
preciso
! oh
guarda
...
par
fatto
apposta
per il mio
dito
...
E si
ammirava
la
manina
bianca
inanellata
,
avvicinandola
,
allontanandola
,
piegandola
or di qua or di
l.
... E poi gli
orecchi
con gli
orecchini
, e poi i
polsi
coi
braccialetti
, e poi sul
seno
la
lunga
catena
d'
oro
dell'
orologino
; e, così
parata
,
andava
a farsi un
profondo
inchino
allo
specchio
dell'
armadio
:
- A
rivederla
,
signora
Alcozèr
!
E una gran
risata
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