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Luigi Pirandello
Il turno
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XIII
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XIII
Oh
santo
figliuolo
!
donde
venite con questo
tempo
da
lupi
? -
gridò
il
Ravì
nel
vedersi
davanti
Pepè
fradicio
di
pioggia
da
capo
a
piedi
e tutto
inzaccherato
.
Pepè
gli
narrò
in breve l'
avventura
e
manifestò
infine
il suo
rimorso
per il
malanno
sopravvenuto
a
don
Diego
.
-
Lasciate
fare a
Dio
! - gli
rispose
don
Marcantonio
,
infilandosi
in
fretta
il
soprabito
. -
Muore
? Se non
fosse
carne
battezzata
,
direi
che ci ho
piacere
. Ah ci ha
provato
gusto
lui a
farsela
coi
giovanotti
? Ben gli stia!
Don
Pepè
, non
dico
per voi: voi non
c'
entrate
. Questa è la
mano
di
Dio
.
Rosa
, il
paracqua
...
Andiamo
,
don
Pepè
.
Trovarono
don
Diego
in
preda
al
delirio
, con un
febbrone
da
cavallo
, e
Stellina
che
piangeva
,
spaventata
dalle
parole
sconnesse
del
marito
, che la
scambiava
or per una or per l'altra delle
precedenti
mogli
,
domandandole
conto
e
ragione
dei
torti
che queste gli avevano
fatto
.
- Sei l'
anima
di
Luzza
, tu? Ti
scongiuro
in
nome
di
Dio
,
dimmi
che cosa vuoi!
Il
delirio
durò
a lungo; poi gli
spiriti
abbandonarono
don
Diego
, che
giacque
sotto la
febbre
incalzante
.
Stellina
,
Pepè
e
don
Marcantonio
vegliarono
l'
infermo
tutta la
notte
. Nel
silenzio
profondo
il
petto
di
don
Diego
cominciò
a
crosciare
.
- Questa è
polmonite
, com'è
vero
Dio
! -
osservò
don
Marcantonio
.
E tutti e tre si
guardarono
negli
occhi
al
fioco
lume
della
lampa
.
La
polmonite
infatti si
dichiarò
la
mattina
del
giorno
appresso, e il
medico
disse
don
Diego
in
pericolo
di
vita
.
Di
fronte
alla
morte
quasi in
attesa
lì
, presso il
letto
su cui l'
esile
corpicciuolo
di
don
Diego
giaceva
seppellito
sotto le
coperte
, con la
lunga
ciocca
dei
capelli
come una
serpe
sul
guanciale
, accanto al
cranio
lucido
infiammato
, i tre
veglianti
provarono
quasi un
segreto
rimorso
, che veniva loro dai
pensieri
e dalle
promesse
, che
nascevano
da quella
morte
.
Pi-
acuto
lo
sentì
Pepè
; meno di tutti,
Stellina
. E quando a
don
Marcantonio
, nel
silenzio
,
sfuggì
dalle
labbra
,
guardando
la
figlia
e l'
amico
: - Ci siamo
gi
...,
figliuoli
miei... - tutti e tre
sospirarono
e
chinarono
il
capo
, come in
attesa
, non della
liberazione
, ma d'una
vera
sciagura
.
E per tutto il
corso
della
malattia
, non
risparmiarono
cure
a
don
Diego
aggrappato
a un
filo
di
vita
, come a uno
sterpo
all'
orlo
d'un
precipizio
; lo
assistettero
a
gara
,
premurosi
e
intenti
. E come se la loro
coscienza
provasse
veramente
sollievo
e
letizia
nel
prodigar
quelle
cure
, ciascuno voleva
prenderne
tutto il
carico
per sé,
esonerandone
gli altri; e così tra loro,
cerimonie
e
preghiere
insistenti
di
prender
qualche
cibo
e un po' di
sonno
.
Meno di tutti si
risparmiava
Pepè
: ma la
forza
per cui
resisteva
così
gagliardamente
al
sonno
, al
digiuno
, non gli veniva dalla
volont
...; egli non poteva
realmente
né
dormire
né
prender
cibo
, tanto il
pensiero
e il
sentimento
della propria
felicit
...
imminente
lo
sostentavano
;
era
gi
...
arrivato
,
era
alla
vigilia
della sua
fortuna
, quasi
sostenuto
dagli
sguardi
, dalle
parole
di
Stellina
nella
piena
certezza
che ella lo
amava
, dopo quei
giorni
di
stretta
intimit
..., e che anche lei si
sentiva
arrivata
alla
soglia
d'una
vita
nuova
,
felice
.
Don
Marcantonio
però li
teneva
d'
occhio
.
"
Pigliano
fuoco
! "
diceva
tra sé,
storcendo
la
bocca
.
Finché una
sera
,
passando
per il
corridojo
, gli
parve
di
sorprendere
come il
suono
d'un
bacio
nel
salottino
al
bujo
, e si
mise
a
tossire
.
Pi-
tardi
, si
chiamò
Pepè
in
disparte
e gli
disse
sotto
voce
:
-
Don
Pepè
mio, per
carit
...,
prudenza
! Siate
uomo
... come
Dio
vuole,
pare
che ci siamo
arrivati
...
Pepè
finse
di non
capire
, e gli
domandò
con
aria
ingenua
:
- Perché?
- Per nulla, -
riprese
don
Marcantonio
. - Ma, vi
ripeto
,
prudenza
. Abbiate
riguardo
,
santissimo
Dio
, che il
marito
è ancora
lì
. Quest'
animale
è
capace
di
risuscitare
:
par
che abbia sette
anime
come i
gatti
. E allora che
figura
ci faccio io? Niente,
don
Pepè
... Quattro e
quattr'
otto: o
usate
prudenza
o vi
caccio
fuori senz'altro. Non
ammetto
bestialit
....
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