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Luigi Pirandello
Il turno
IntraText CT - Lettura del testo
XVII
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XVII
Burrasca
, anzi
tempesta
, quel
giorno
, in
casa
di
don
Diego
.
Stellina
aveva avuto, la
mattina
, un
violento
scoppio
d'
ira
contro il
marito
, il quale, da che
era
entrato
in
convalescenza
,
era
diventato
,
poverino
,
insopportabile
. Aveva
scritto
al
padre
ingiungendogli
di venire subito subito a
prendersela
, altrimenti si sarebbe
buttata
gi-
dal
balcone
.
Don
Marcantonio
era
accorso
in gran
furia
insieme
con la
moglie
, e col
deliberato
proposito
d'
imporre
alla
figlia
il
rispetto
pi-
devoto
al
marito
, e a
Pepè
Alletto
il
divieto
assoluto
di
frequentar
la
casa
del
genero
.
Ciro
Coppa
e
Pepè
,
entrando
nel
salotto
,
trovarono
Stellina
in
lagrime
,
abbandonata
su la
spalliera
del
divano
. La
si-donna
Rosa
le
sedeva
accanto con gli
occhi
bassi
, le
labbra
strette
e le
mani
intrecciate
sul
pacifico
ventre
.
Don
Marcantonio
passeggiava
, con le
mani
dietro la
schiena
,
gridando
rimproveri
alla
figlia
, per modo che li
udisse
don
Diego
tappato
in
camera
da
letto
. Nel
vedere
il
Coppa
,
smise
subito di
gridare
, e gli
andò
innanzi,
premuroso
:
-
Pregiatissimo
signor
avvocato
! Quant'
onore
, quest'
oggi
...
Baciamo
le
mani
,
don
Pepè
...
Rosa
,
c'
è il
signor
avvocato
Coppa
... Mi
duole
che...
Stellina
,
s-
,
figlia
mia,
guarda
:
c'
è il
signor
avvocato
, che ci
degna
d'una sua
visita
... Mi
duole
,
avvocato
, che lei
c.
..
piti
giusto
in un
momento
...
Dispiaceri
,
sa
!
soliti
dispiaceri
di
famiglia
...
Nuvola
passeggera
... Si
accomodi
, si
accomodi
.
Colpito
da quell'
accoglienza
lagrimosa
, il
Coppa
disse
,
sedendo
:
- Ma... se io
c'
entro... anche
indirettamente
...
prego
la
signora
di
scusarmi
.
- Lei? E come può
entrarci
lei? -
riprese
,
sorridendo
, il
Ravì
.
Ciro
lo
interruppe
,
guardandolo
con
fredda
severit
...:
-
Lasciatelo
dire
, vi
prego
, alla
signora
, che ne
sa
forse
pi-
di voi.
Stellina
si
tolse
il
fazzoletto
dal
volto
e
guardò
smarrita
, con gli
occhi
rossi
dal
pianto
, il
Coppa
. Poi
disse
,
esitante
:
- Io non
so
...
- Ma
nossignore
... - si
provò
a
intromettersi
di
nuovo
don
Marcantonio
.
-
Lasciatemi
spiegare
! -
riprese
forte
il
Coppa
,
seccato
. - Io mi son
fidato
di
Pepè
, e ho avuto forse
torto
. Certo però ho
impedito
che si facesse qualche
schiamazzo
sotto le
finestre
... Non
supponevo
che,
interponendomi
, avrei
cagionato
un
dispiacere
alla
signora
.
Pepè
,
comprendendo
finalmente l'
equivoco
in cui
era
caduto
il
cognato
, si
agitò
su la
seggiola
,
rosso
come un
papavero
, e
disse
:
- No,
Ciro
... Noi non
c'
entriamo
... Quello è
affar
mio
soltanto
...
- Si
lasci
servire
da me,
signor
avvocato
! -
entrò
a
dire
risolutamente
don
Marcantonio
. - Lei non
c'
entra
... E una
piccolissima
sciocchezza
avvenuta
questa
mattina
tra
marito
e
moglie
.
Sa
,
cose
che
succedono
: " io voglio questo... io non lo voglio... " e allora.. mi
spiego
? E il
torto
è tutto di mia
figlia
,
torto
sfacciato
... Sì, sì, cento
volte
sì! è
inutile
che tu
pianga
,
figlia
mia! Puoi pur
piangere
fino
a
domattina
: io son tuo
padre
, e
debbo
dirti
il
bene
e il
male
.
Parlo
giusto
,
signor
avvocato
? Mi
pare
che,
fin
qui,
parlo
giusto
. E
dico
:
Prudenza
e
obbedienza
: ecco la
buona
moglie
! E poi, un po' di
considerazione
,
santo
Dio
!
Pregiatissimo
signor
avvocato
, mio
genero
esce
adesso
da una
malattia
mortale
: non è
morto
, proprio perché non ha voluto
morire
!
Ora
se ne sta di
l.
..,
convalescente
, ed è un po'
fastidiosetto
, si
sa
! Bisogna
compatirlo
!
- Io non
parlo
... -
disse
Stellina
singhiozzando
, senza
scoprir
la
faccia
. -
Parli
tu e chi
sa
che fai
credere
di me... Ma se la
gente
sapesse
...
Dio
,
Dio
! Non ne posso
pi-
...
Ciro
Coppa
, a queste
parole
, si
levò
da
sedere
gonfio
e quasi
sbuffante
dalla
stizza
e dalla
commozione
.
- Ma
parla
,
parla
... Perché non
parli
? -
gridò
alla
figlia
,
irritato
, il
Ravì
.
- Perché non sono come te! -
rispose
,
pronta
,
Stellina
con
voce
rotta
dal
pianto
.
- E come sono io,
ingrata
, come sono? -
scattò
don
Marcantonio
. - Ho
pensato
forse a me? Che n'è venuto,
di'
, a me? Non ho
pensato
al tuo
bene
?
Rispondi
!
- Sì, sì... -
singhiozzò
Stellina
. - E la
gente
se ne
accorger
..., che hai
pensato
al mio
bene
, quando
verr
... qualche
giorno
a
raccogliermi
gi-
in
istrada
,
sfracellata
!
- La
sente
,
signor
avvocato
? La
sente
? Son
cose
,
codeste
, da
dire
a un
padre
, che per lei...
- Per me? che cosa? - lo
interruppe
Stellina
,
puntando
i due
pugni
sul
divano
e
mostrando
finalmente il
volto
inondato
di
lagrime
. - Tu mi hai
incarcerata
, a
pane
e
acqua
.
- Io?
- Tu: per
costringermi
a
sposare
uno
pi-
vecchio
di te. E qui
c'
è la
mamma
che può
attestarlo
.
Di'
,
di'
tu,
mamma
, se non è
vero
! E ci son le
vicine
, tutto il
vicinato
: tante
bocche
, che tu non puoi
chiudere
... E io t'ho
pregato
,
scongiurato
ogni
giorno
di
portarmi
via
di qua. Non voglio
pi-
starci
! E se non mi
porti
via
,
vedrai
quello che farò!
-
Don
Pepè
, la
sentite
? -
esclamò
don
Marcantonio
,
mezzo
stordito
. - Questa è la
ricompensa
!
Parlate
voi...
Pepè
si
agitò
di
nuovo
sulla
seggiola
,
imbarazzatissimo
. Venne intanto dalla
camera
di
don
Diego
lo
scoppio
di due
strepitosi
sternuti
.
-
Salute
e
prosperit
...! - gli
gridò
don
Marcantonio
, con un
gesto
di
comicissima
ira
,
aggiungendo
a
bassa
voce
: - Vi possa
schiattare
la
vescichetta
del
fiele
!
Sorrisero
tutti, tranne il
Coppa
, allo
scatto
strano
,
improvviso
.
-
Signori
miei, -
prese
a
dire
Ciro
con
aria
grave
,
- senza
propositi
violenti
,
c'
è
rimedio
a tutto: la
legge
.
- Ma che
legge
e
legge
,
pregiatissimo
signor
avvocato
! -
esclamò
don
Marcantonio
.
- Vi
dico
che
c'
è la
legge
, e
basta
! -
gridò
Ciro
, che non
ammetteva
repliche
, nemmeno in
casa
altrui.
-
C'
è la
legge
, lo
so
, -
riprese
,
umile
,
don
Marcantonio
. - Ma queste son
cosucce
che si
aggiustano
in
famiglia
,
signor
avvocato
mio; se non
oggi
,
domani
...
- Questo, -
ribatté
Ciro
, - non
spetta
a voi di
dirlo
.
- Come non
spetta
a me? Io sono il
padre
!
- La
legge
non
ammette
padri
che
fan
sevizie
alle
figlie
, per
costringerle
a
sposare
contro la loro
volont
... e la loro
inclinazione
. Questo, se non lo
sapete
, ve le
insegno
io.
Signora
, se ella vuol
servirsi
di me, io mi
metto
in tutto e per tutto a sua
disposizione
. Ella, volendo, può
sciogliersi
dal
nodo
che le
riesce
odioso
e
ricuperar
la
libert
....
- Dove? -
domandò
,
perdendo
la
bussola
, il
Ravì
. - In
casa
mia? E`
pazza
! Una
causa
in
Tribunale
? Uno
scandalo
pubblico
? Il
discredito
sul mio
nome
onorato
? E`
pazza
! Io le
chiudo
la
porta
in
faccia
. E
avr
... la
libert
... di
morire
di
fame
!
- In questo
caso
, -
tuonò
Coppa
, - ci
penserei
io! Di
fame
non
muore
nessuno; e
prepotenze
, neanche
Dio
!
- Ma come sarebbe a
dire
?... - si
provò
a
soggiungere
don
Marcantonio
.
Il
campanello
della
porta
squillò
a lungo, come
tirato
da una
mano
nervosa
. Il
Ravì
s'
interruppe
.
Stellina
scappò
via
dal
salotto
,
seguita
dalla
madre
. E
Pepè
,
recatosi
ad
aprire
, si
trovò
di
fronte
Mauro
Salvo con la
combriccola
.
Il
Ravì
si fece loro
incontro
.
-
Domando
scusa
,
signori
miei... Se volete
entrare
,
favorite
pure
... ma, ecco...
- No,
caro
don
Marcantonio
,
grazie
! -
disse
Mauro
. - Siamo venuti per
domandar
notizie
della
salute
di
don
Diego
...
-
Sano
,
sano
e
pieno
di
vita
! - s'
affrettò
a
rispondere
don
Marcantonio
.
- Volevamo anche
ossequiar
la
signora
, -
riprese
il Salvo. - Ma se non si può...
- Non si può! -
disse
il
Coppa
, con un
tono
che
tagliava
netto
,
guardando
fiso
negli
occhi
Mauro
. -
Andiamo
via
tutti e
togliamo
l'
incomodo
.
Poi,
rivolgendosi
a
Pepè
,
aggiunse
:
-
Va'
dalla
signora
:
dille
che avrò l'
onore
di venire a
trovarla
qui,
domani
, in tua
compagnia
.
Pepè
ubbidì
, e poco dopo
andarono
via
tutti, senza neppur
salutare
il
Ravì
, che
rimase
sul
pianerottolo
, come un
ceppo
.
Appena fuori del
portoncino
,
Mauro
Salvo,
avviandosi
coi
fratelli
e i
cugini
,
disse
,
pigiando
su le
parole
:
-
Pepè
, a
rivederci
!
- Non
rispondere
! -
impose
forte
a
Pepè
Ciro
Coppa
, in modo che i Salvo e i
Garofalo
udissero
.
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