Pedagogia
divina e catechesi
143.
La
catechesi, in quanto comunicazione della divina rivelazione, si ispira
radicalmente alla pedagogia di Dio come si dispiega in Cristo e nella Chiesa,
ne accoglie i tratti costitutivi e, sotto la guida dello Spirito Santo, ne cura
una sintesi sapiente, favorendo, così, una vera esperienza di fede, un incontro
filiale con Dio. In questo modo la catechesi:
– è una
pedagogia che si inserisce e serve il « dialogo della salvezza » tra Dio e la
persona, mettendo in dovuto risalto la destinazione universale di tale
salvezza; in ciò che riguarda Dio, sottolinea l'iniziativa divina, la
motivazione amorosa, la gratuità, il rispetto della libertà; in ciò che
riguarda l'uomo, evidenzia la dignità del dono ricevuto e l'esigenza di
crescere continuamente in esso; (495)
– accetta il
principio della progressività della Rivelazione, la trascendenza e misteriosità
della parola di Dio, come pure il suo adattamento alle diverse persone e
culture;
– riconosce la
centralità di Gesù Cristo, parola di Dio fatta uomo che determina la catechesi
come « pedagogia dell'incarnazione », per cui il Vangelo è da proporre sempre
per la vita e nella vita delle persone;
– valorizza
l'esperienza comunitaria della fede, come è propria del popolo di Dio, della
Chiesa;
– si radica
nella relazione interpersonale e fa proprio il processo del dialogo;
– si fa
pedagogia di segni, dove si intrecciano fatti e parole, insegnamento ed
esperienza; (496)
– essendo
l'amore di Dio la ragione ultima della sua rivelazione, dall'inesauribile amore
divino, che è lo Spirito Santo, la catechesi trae la sua forza di verità e il
costante impegno di darne testimonianza. (497)
La catechesi si
configura così come processo, o itinerario, o cammino al seguito del Cristo del
Vangelo nello Spirito verso il Padre, intrapreso per giungere alla maturità
della fede « secondo la misura del dono di Cristo » (Ef 4,7) e le
possibilità e i bisogni di ciascuno.
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