La
memorizzazione nella catechesi
(11)
154.
La
catechesi fa parte di quella « Memoria » della Chiesa che mantiene viva tra noi
la presenza del Signore.(12) L'esercizio della memoria costituisce, quindi,
un aspetto costitutivo della pedagogia della fede, fin dagli inizi del
cristianesimo. Per superare i rischi di una memorizzazione meccanica,
l'apprendimento mnemonico deve inserirsi armonicamente tra le diverse funzioni
di apprendimento, quali la reazione spontanea e la riflessione, il momento del
dialogo e del silenzio, la relazione orale e il lavoro scritto.(13)
In particolare,
come oggetto di memoria vanno opportunamente considerate le principali formule
della fede, perché assicurano una più precisa esposizione di essa e
garantiscono un prezioso patrimonio comune dottrinale, culturale e linguistico.
Il possesso sicuro dei linguaggi della fede è condizione indispensabile per
vivere la fede stessa.
Occorre però
che tali formule siano proposte come sintesi dopo un cammino previo di
spiegazione e siano fedeli al messaggio cristiano. Vi rientrano alcune maggiori
formule e testi della Bibbia, del dogma, della liturgia, le ben note preghiere
della tradizione cristiana (Simbolo Apostolico, Padre Nostro, Ave Maria...).(14)
« I fiori della
fede e della pietà — se così si può dire — non spuntano nelle zone desertiche
di una catechesi senza memoria. La cosa essenziale è che questi testi
memorizzati siano al tempo stesso interiorizzati, compresi a poco a poco nella
loro profondità, per diventare sorgente di vita cristiana personale e
comunitaria ».(15)
155.
Ancora più
profondamente, l'apprendimento delle formule della fede e la loro professione
credente vanno compresi nell'alveo del tradizionale e proficuo esercizio della
« traditio » e « redditio », per cui alla consegna della fede
nella catechesi (traditio) corrisponde la risposta del soggetto lungo il
cammino catechistico e poi nella vita (redditio).(16)
Questo processo
favorisce una partecipazione migliore alla verità ricevuta. È corretta e matura
quella risposta personale che rispetta in pieno il senso genuino del dato di
fede e mostra di comprendere il linguaggio usato per dirlo (biblico,
liturgico, dottrinale...).
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