La
comunicazione sociale
(23)
160.
« Il primo
areopago del tempo moderno è il mondo della comunicazione che sta unificando
l'umanità... I mezzi di comunicazione sociale hanno raggiunto una tale
importanza da essere per molti il principale strumento informativo e formativo,
di guida e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari, sociali
».(24) Per questo, oltre ai numerosi mezzi tradizionali in vigore, «
l'utilizzazione dei media è diventata essenziale all'evangelizzazione e alla
catechesi ».(25) Infatti, « la Chiesa si sentirebbe colpevole davanti
al suo Signore se non adoperasse questi potenti mezzi, che l'intelligenza umana
rende ogni giorno più perfezionati;... in loro essa trova una versione moderna
ed efficace del pulpito. Grazie a essi riesce a parlare alle moltitudini
».(26)
Vi possono
rientrare, sia pure a titolo differente: televisione, radio, stampa, dischi,
nastri registrati, video e audio-cassette, compact-disc, tutto il settore degli
audiovisivi.(27) Ciascun mezzo svolge un proprio servizio e ognuno
richiede un uso specifico; di ognuno occorre rispettare le esigenze e valutare
l'importanza.(28) In una catechesi ben programmata tali sussidi non
possono, dunque, essere assenti. Favorire un aiuto reciproco tra le Chiese, per
sopperire ai costi di acquisto e di gestione, talora assai alti, è un vero
servizio alla causa del Vangelo.
161.
Il buon uso
dei media richiede agli operatori della catechesi un serio impegno di
conoscenza, di competenza e di qualificato e aggiornato impiego. Ma
soprattutto, per la forte incidenza sulla cultura che i media contribuiscono a
elaborare, non va mai dimenticato che « non basta usarli per diffondere il
messaggio cristiano e il magistero della Chiesa, ma occorre integrare il
messaggio stesso in questa "nuova cultura" creata dalla
comunicazione moderna... con nuovi linguaggi, nuove tecniche e nuovi
atteggiamenti psicologici ».(29) Soltanto così, con la grazia di Dio,
il messaggio evangelico ha la capacità di penetrare nella coscienza di ciascuno
« e di ottenere a proprio favore un'adesione e un impegno del tutto personale
».(30)
162.
Gli operatori
e i fruitori della comunicazione devono poter ricevere la grazia del Vangelo.
Ciò spinge i catechisti a considerare particolari categorie di persone: gli
stessi professionisti dei media, cui additare il Vangelo come grande orizzonte
di verità, di responsabilità, di ispirazione; le famiglie — così esposte
all'influsso dei mezzi di comunicazione — per una loro difesa, ma soprattutto
in vista di una accresciuta capacità critica ed educativa;(31) le
giovani generazioni, che della comunicazione mass mediale sono fruitori e
soggetti creativi. Si ricordi a tutti che « nell'impiego e nella ricezione
degli strumenti di comunicazione urgono sia un'opera educativa al senso
critico, animato dalla passione per la verità, sia un'opera di difesa della libertà,
del rispetto alla dignità personale, dell'elevazione dell'autentica cultura dei
popoli ».(32)
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