« Il Regno
riguarda tutti »
(33)
163.
All'inizio
del suo ministero, Gesù proclama di essere stato mandato ad annunziare ai poveri
il lieto messaggio,(34) facendo trasparire, e confermandolo poi con la
sua vita, che il Regno di Dio è destinato a tutti gli uomini, a partire da
quelli che sono più svantaggiati. Di fatto egli si fa catechista del
Regno di Dio verso tutte le categorie di persone, grandi e piccoli, ricchi e
poveri, sani e malati, vicini e lontani, giudei e pagani, uomini e donne,
giusti e peccatori, popolo e autorità, singoli e gruppo... È disponibile a ogni
persona e si interessa di tutti i bisogni di essa: nell'anima e nel corpo,
guarendo e perdonando, correggendo e incoraggiando, con la parola e con i
fatti.
Gesù conclude
la sua vita terrena invitando i discepoli a fare lo stesso, a predicare il
Vangelo a ogni creatura del mondo,(35) a « tutte le nazioni » (Mt 28,19;
Lc 24,47) « fino agli estremi confini della terra » (At 1,8) e
per tutti i tempi, « fino alla fine del mondo » (Mt 28,20).
164.
È il
compito che la Chiesa realizza da duemila anni, con una immensa varietà di
esperienze di annuncio e catechesi, continuamente sollecitata dallo Spirito di
Pentecoste ad assolvere il debito della evangelizzazione « verso i Greci come
verso i barbari, verso i dotti come verso gli ignoranti » (Rm 1, 14).
Si configurano
così i tratti di una pedagogia della fede, in cui si coniugano strettamente
l'apertura universalista della catechesi e la sua esemplare incarnazione nel
mondo dei destinatari.
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