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Congregazione per il Clero
Direttorio Generale per la Catechesi

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  • PARTE V LA CATECHESI NELLA CHIESA PARTICOLARE
    • CAPITOLO II La formazione per il servizio della catechesi
        • La formazione biblico-teologica del catechista
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La formazione biblico-teologica del catechista

240. Oltre a essere testimone, il catechista deve essere maestro che insegna la fede. Una formazione biblico-teologica gli fornirà una conoscenza organica del messaggio cristiano articolato intorno al mistero centrale della fede, che è Gesù Cristo.

Il contenuto di questa formazione dottrinale viene richiesto dalle diverse parti che compongono ogni progetto organico di catechesi:

– le tre grandi tappe della storia della salvezza: Antico Testamento, vita di Gesù Cristo e storia della Chiesa;

– i grandi nuclei del messaggio cristiano: simbolo, liturgia, vita morale e orazione.

Nel suo proprio livello di insegnamento teologico, il contenuto dottrinale della formazione d'un catechista è lo stesso di quello che la catechesi deve tramettere. Da parte sua la Sacra Scrittura dovrà essere « come l'anima di questa formazione ». (218) Il Catechismo della Chiesa Cattolica sarà il referente dottrinale fondamentale, insieme con il Catechismo della propria Chiesa particolare o locale.

241. Questa formazione biblico-teologica dovrà possedere alcune qualità:

a) In primo luogo, è necessario che sia una formazione di carattere sintetico, che corrisponda all'annuncio che si deve trasmettere, e dove i differenti elementi della fede cristiana appaiano ben strutturati e consoni fra loro, in una visione organica che rispetti la « gerarchia delle verità ».

b) Questa sintesi di fede deve essere tale che aiuti il catechista a maturare nella propria fede e, allo stesso tempo, lo abiliti a dar ragione della speranza presente nel tempo di missione. « Sempre più urgente si rivela oggi la formazione dottrinale dei fedeli laici, non solo per il naturale dinamismo di approfondimento della loro fede, ma anche per l'esigenza di rendere ragione della speranza che è in loro di fronte al mondo e ai suoi gravi e complessi problemi ». (219)

c) Deve essere una formazione teologica molto vicina alla esperienza umana, capace di correlare i differenti aspetti del messaggio cristiano con la vita concreta degli uomini e delle donne « sia per ispirarla, sia per esaminarla alla luce del Vangelo ». (220) Pur permanendo insegnamento teologico, deve adottare, in qualche modo, uno stile catechistico.

d) Finalmente deve essere tale che il catechista « si renda non solo capace di esporre con esattezza il messaggio evangelico, ma anche di suscitare la ricezione attiva dello stesso messaggio da parte dei catechizzandi e di saper discernere nell'itinerario spirituale dei medesimi ciò che è conforme alla fede ». (221)




218) Cf DCG (1971) 112. GCM 23, sottolinea l'importanza primordiale della Sacra Scrittura nella formazione dei catechisti: « La Sacra Scrittura continui ad essere il soggetto principale di insegnamento e costituisca l'anima di tutto lo studio teologico. Ove occorre, venga potenziato ».



219) ChL 60c.



220) CT 22.



221) DCG (1971) 112.






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