Associazioni,
movimenti e gruppi di fedeli
261.
Le diverse
« associazioni, movimenti e gruppi di fedeli », (273) che si sviluppano
nella Chiesa particolare, hanno come finalità quella di aiutare i discepoli di
Gesù Cristo a compiere la loro missione laicale nel mondo e nella stessa
Chiesa. In tali aggregazioni i cristiani si dedicano « alla pratica della
pietà, all'apostolato diretto, alla carità e all'assistenza, alla presenza
nelle realtà temporali ». (274)
In tutte queste
associazioni e movimenti, al fine di coltivare con profondità tali dimensioni
fondamentali della vita cristiana, si imparte, in un modo o nell'altro, una
necessaria formazione: « Hanno, infatti, la possibilità, ciascuno con i propri
metodi, di offrire una formazione profondamente inserita nella stessa
esperienza di vita apostolica, come pure hanno l'opportunità di integrare,
concretizzare e specificare la formazione che i loro aderenti ricevono da altre
persone o Comunità ». (275)
La catechesi è
sempre una dimensione fondamentale nella formazione di ogni laico. Perciò,
queste associazioni e movimenti riservano, ordinariamente, « speciali tempi
alla catechesi ». (276) Di fatti, questa non è un'alternativa alla
formazione cristiana da essi impartita, ma ne è una dimensione essenziale.
262.
Quando la
catechesi si compie all'interno di queste associazioni e movimenti, devono
essere considerati alcuni aspetti. In particolare:
a) Occorre rispettare la
« natura propria » (277) della catechesi, sviluppando tutta la
ricchezza del suo concetto, mediante la triplice dimensione della parola, della
memoria e della testimonianza (la dottrina, la celebrazione e l'impegno
nella vita). (278) La catechesi, qualunque sia il « luogo » dove si
compie, è prima di tutto una formazione organica e basilare della fede. Deve
includere, pertanto, « uno studio serio della dottrina cristiana »
(279) e deve costituire una seria formazione religiosa « aperta a tutte
le componenti della vita cristiana ». (280)
b) Questo non è un
impedimento affinché la finalità propria delle associazioni e dei movimenti —
con i loro propri carismi — possano esprimere, con determinati accenti, una
catechesi che, comunque, dovrà sempre restare fedele al suo carattere proprio.
L'educazione attraverso la proposta della spiritualità propria di
un'associazione o movimento — che è pur sempre di una grande ricchezza per la
Chiesa — sarà tipica di un tempo successivo a quello della formazione basica
cristiana, che è comune a ogni cristiano. Prima bisogna educare a ciò che è
comune a tutti i membri della Chiesa, piuttosto che a ciò che è peculiare o
diversificante.
c) Parimenti, bisogna affermare
che i movimenti e le associazioni, in ordine alla catechesi, non sono una
alternativa ordinaria alla Parrocchia, in quanto questa è comunità educativa di
riferimento propriamente tale. (281)
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