L'attività
catechistica nel contesto della nuova evangelizzazione
276.
Definendo
la catechesi come momento del processo totale dell'evangelizzazione, si
pone necessariamente il problema del coordinamento dell'attività catechistica
con l'azione missionaria che la precede, e con l'azione pastorale che la
prosegue. Vi sono, infatti, elementi « che preparano la catechesi o ne derivano
». (311)
In questo
senso, il legame tra l'annuncio missionario, che procura di suscitare la fede,
e la catechesi di iniziazione, che cerca di porre le fondamenta, è decisivo
nell'evangelizzazione.
In certo modo
questa connessione risulta più evidente nella situazione della missione ad
gentes. (312) Gli adulti convertiti dal primo annuncio entrano nel
catecumenato, dove sono catechizzati.
Nella
situazione che richiede una « nuova evangelizzazione », (313) il
coordinamento diventa più complesso, posto che, a volte, si pretende impartire
una catechesi ordinaria a giovani e adulti che necessitano, prima, di un tempo
di annuncio e di risveglio della loro adesione a Cristo. Problemi simili si
presentano in relazione alla catechesi dei bambini e alla formazione dei loro
genitori. (314) Altre volte si offrono forme di catechesi permanente ad
adulti che necessitano piuttosto di una vera catechesi di iniziazione.
277.
La
situazione attuale dell'evangelizzazione postula che le due azioni, l'annuncio
missionario e la catechesi di iniziazione, vengano concepite in forma
coordinata e offerte, nella Chiesa particolare, mediante un progetto
evangelizzatore missionario e catecumenale unitario. La catechesi, oggi, deve
essere vista, anzitutto, come la conseguenza di un annuncio missionario
efficace. L'indicazione del decreto Ad Gentes — che colloca il
Catecumenato nel contesto dell'azione missionaria della Chiesa — è un criterio
di riferimento molto valido per la catechesi. (315)
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