Giornata,  Novella

 1     1,  Intro|          di questi fur pochi) o l’avarizia de’ serventi, li quali da
 2     1,  1    | conscienzia in ciò. Ma, dimmi: in avarizia hai tu peccato, disiderando
 3     1,  2    |      veder mi parve; ma lussuria, avarizia e gulosità, fraude, invidia
 4     1,  7    |     Clignì, onestamente morde una avarizia nuova venuta in messer Can
 5     1,  7    |           d’una subita e disusata avarizia in lui apparita morse con
 6     1,  7    |        nell’anima m’è venuta? che avarizia? chente sdegno? e per cui?
 7     1,  7    |          oggi entrato. Fermamente avarizia non mi dee avere assalito
 8     1,  7    |       tuoi, la tua virtù e la mia avarizia e quel che da me disideri;
 9     1,  7    |         mai più che ora per te da avarizia assalito non fui; ma io
10     1,  8    |       leggiadre parole trafigge l’avarizia di messer Erminio de’ Grimaldi.~ ~
11     1,  8    |         che italico fosse, così d’avarizia e di miseria ogni altro
12     1,  8    |           solamente messer Ermino Avarizia era da tutti chiamato.~Avvenne
13     1,  8    |        cose della miseria e della avarizia di messer Ermino, il volle
14     3,  3    |          parole, come colei che l’avarizia sua e degli altri conoscea,
15     3,  5    |     portava.~Messer Francesco, da avarizia tirato, fattosi chiamare
16     3,  5    |         non sia.~Il cavaliere, da avarizia tirato e sperando di dover
17     6,  9    |         ve n’è rimasa, mercé dell’avarizia che in quella con le ricchezze
18     8,  5    |      questa loro innata miseria e avarizia, menan seco e giudici e
19     9,  3    |        ingegni saputo schernire l’avarizia di Calandrino, quantunque
20    10,  8    |           di carità, e d’odio e d’avarizia nimica, sempre, senza priego