Giornata,  Novella

 1     2,  8   |       nelle mani della Giannetta dimora, la quale, sì come io ho
 2     3,  5   |        più dolente uomo che viva dimora. Spero tanta essere la vostra
 3     3,  7   |         partita, né la sua lunga dimora, né ancora la sventurata
 4     3,  8   |         minore, per ciò che ella dimora nell’anima e quello che
 5     3,  9   | intenzion non era che per la sua dimora quivi il conte stesse in
 6     4,  4   |        che qui davanti ne vedete dimora, la quale, insieme con quella
 7     4,  5   |           sì come colei a cui la dimora lunga gravava, avvenne un
 8     4,  5   |          lagrime della sua lunga dimora si doleva e, senza punto
 9     4,  5   |       chiamare e della mia lunga dimora t’attristi, e me con le
10     4,  7   |           La quale, senza alcuna dimora fare, incominciò.~Care compagne,
11     4,  Fine|    pianto doloroso,~che ancor vi dimora,~e spesso maladico il giorno
12     7,  5   |         suo amante, e con lui si dimora.~ ~Posto avea fine la Lauretta
13     7,  Fine|           in verso la loro usata dimora con lento passo ripresero
14     7,  Fine|     alquanto mi conforta.~Sia la dimora corta~d’ora al venire, e
15     8,  3   |          turbata della sua lunga dimora, veggendol venire, cominciò
16     8,  7   |    sereno, e maladiceva la lunga dimora del fratel con la donna;
17     8,  9   |           ma la sua più continua dimora è in Laterino. Ben vanno
18    10,  7   |         ch’a messer vadi là dove dimora.~Di’ che sovente lui disio
19    10,  Fine|      dell’onore che in me ancora dimora, giudicherei, quando piacer