Giornata,  Novella

 1     1,  9|       la donna, disperata della vendetta, ad alcuna consolazione
 2     1,  9|    vengo nella tua presenza per vendetta che io attenda della ingiuria
 3     2,  7|    prenze sustituendo, lui alla vendetta con ogni lor potere incitarono;
 4     3,  2|        a non volere per piccola vendetta acquistar gran vergogna,
 5     3,  2|     scoperto, ancora che intera vendetta n’avesse presa, non scemata
 6     3,  7|     quanto dolce cosa si sia la vendetta, né con quanto ardor si
 7     7,  9|          Signori, mal prenderei vendetta d’un re che mi facesse dispetto,
 8     8,  7|        fatte, delle quali niuna vendetta esserne stata fatta s’è
 9     8,  7|     volgendo a trovar modo alla vendetta, la quale ora molto più
10     8,  7|         uomo, che ti basti, per vendetta della ingiuria la quale
11     8,  7|      nello animo; piacere della vendetta, la quale più che altra
12     8,  7|         se’, e similmente della vendetta, vuole esser la morte, dove
13     8,  7|         possa assai propiamente vendetta chiamare, ma più tosto gastigamento,
14     8,  7|      gastigamento, in quanto la vendetta dee trapassare l’offesa,
15     8,  7|         essere, alla disiderata vendetta da me, opportuna stata.
16     8,  7|        Dio (e se egli di questa vendetta, che io di te prendo, mi
17     8,  7|   parendogli avere assai intera vendetta, lieto, senza altro dirne,
18     8,  8|    oltre la convenevoleza della vendetta, ingiuriare, dove l’uomo
19     8,  8| vergogna, si diede a pensar che vendetta di questa cosa dovesse fare,
20     8,  8|     voler di lui pigliare altra vendetta, se non quale è stata l’
21     8,  8|      sopra me dee cadere questa vendetta, e io son contenta, sì veramente
22     9,  8|         così me muove la rigida vendetta ieri raccontata da Pampinea,
23    10,  2|     uomo naturalmente appetisca vendetta delle ricevute offese, i
24    10,  3|   prendete adunque di me quella vendetta che convenevole estimate