Giornata,  Novella

 1     1,  4   |        la chiave e similmente li diè licenzia. E, come il vide
 2     2,  5   |         alla camiscia, ogni cosa diè loro dicendo che più niente
 3     2,  6   |     fosse, con una gran dota gli diè per moglie; e, dopo una
 4     2,  7   |       Cresci-in-man che Iddio ci diè, la cominciò per sì fatta
 5     2,  Fine|     Conclusione~ ~Questa novella diè tanto che ridere a tutta
 6     3,  1   |     delle legne.~Il castaldo gli diè da mangiar volentieri, e
 7     3,  8   |        mostrato il suo disio, le diè cagione di così cominciare.~
 8     3,  8   |      avvedersene Ferondo, gliele diè bere, e lui appresso menò
 9     4,  2   |      tiratomisi a’ piè, tante mi diè che tutto mi ruppe. Il quale
10     4,  3   |       che di ciò non si guardava diè bere. La potenzia di quella
11     5,  1   |          diliberazione, l’onestà diè luogo ad amore, e prese
12     5,  5   |         aveva colpa, alquanto si diè più pace, proponendo seco,
13     7,  4   |         geloso; e oltre a ciò le diè licenza che ogni suo piacer
14     7,  9   |      tiratala per li capelli, le diè cagione di mandare ad effetto
15     8,  3   |           e lasciato andare, gli diè con esso nelle reni una
16     8,  3   |       braccia e’ piedi, tanto le diè per tutta la persona pugna
17     8,  10  |        con lui questo fatto, gli diè mille fiorin d’oro li quali
18     8,  10  |          più di col Canigiano si diè buon tempo dello inganno
19     9,  5   |       quante busse Calandrino ti diè senza ragione il dì che
20     9,  8   |         fattoglisi incontro, gli diè nel viso un gran punzone.~-
21     9,  9   |       una parte e d’altra ne gli diè, che il mulo passò avanti,
22     9,  Fine|        vostre forze, arbitrio vi diè di ragionare quel che più
23    10,  8   | giovinetta, chiamata Fulvia, gli diè per moglie; e quindi gli