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| Giovanni Boccaccio Decameron IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale
Giornata, Novella grigio = Testo di commento
2530 10, 8 | maritata, l’andarsi del modo dolendo e di lui è una stultizia
2531 10, 5 | tenuto ho nascoso, così dolendomene loro, di levarlomi da dosso
2532 9, 3 | mangiare.~Per che un dì dolendosene, ed essendo a ciò sopravenuto
2533 3, 7 | ho tanto pianta, quanto dolent’è a me; per ciò che, quantunque
2534 10, 10 | acciò che io non abbia da dolermi d’altrui che di me, se mal
2535 3, 3 | volta facci, cioè che senza dolertene ad alcuno tuo parente lasci
2536 5, 1 | Quanto Cimone di ciò si dolesse, non è da domandare. Egli
2537 2, Fine | niun ve n’era a cui non dolessero le mascelle, e di pari consentimento
2538 1, 1 | di che li due fratelli si dolevan forte.~E un giorno, assai
2539 7, 10 | tagliato che colpa non avea si dolevano, incominciò.~Manifestissima
2540 5, 1 | si sarebbe poco curato. Dolevansi similmente i suoi compagni,
2541 10, 8 | Varrone si maravigliò, e dolfegli che tutto il pretorio l’
2542 2, 8 | Queste parole udì il conte, e dolfergli forte; ma pure nelle spalle
2543 3, 3 | anzi, poi che io mi ve ne dolfi, quasi come per un dispetto,
2544 4, Fine | Lagrimando dimostro~quanto si dolga con ragione il core~d’esser
2545 6, Fine | noia, né so morire.~Deh dolgati, signor, del mio languire,~
2546 5, 8 | incontanente, le caccia di corpo, e dolle mangiare a questi cani.~
2547 8, 7 | più che qualunque altra dolorosetta fante? Dove per te non rimase
2548 6, 2 | se egli più così sponde, domandalo a cui io ti mando.~Il famigliare
2549 2, 7 | il re del Garbo, a lui, domandandogliele egli di grazia speziale,
2550 10, 8 | l’anello l’ebbi sposata, domandandola se ella me per marito volea,
2551 2, 7 | della loro lingua apparata, domandandomi esse chi io fossi e donde,
2552 4, 7 | niuna altra cosa per lor domandandosi se non che il fuoco fosse
2553 9, 9 | Novella nona~ ~Due giovani domandano consiglio a Salamone, l’
2554 1, 5 | intenzion dimostrare, al re domandante, baldanzosamente verso lui
2555 6, 7 | non potendo cessare di domandarla di quello che apposto l’
2556 5, 9 | pure non s’attentava di domandarlo, veggendolo a lui esser
2557 7, 8 | impeto della loro ira, e domandaronla come stato fosse quello
2558 7, 8 | de’ lumi vennero a lui e domandaronlo quello che egli a quella
2559 4, 4 | certificati chi erano e che domandassero, dissero sé essere contro
2560 8, 3 | voi primieramente di me domandaste l’un l’altro, io v’era presso
2561 8, 7 | qual, sollazzando con lui, domandasti quale gli pareva maggiore
2562 10, 3 | come questo, entrata, e domandatagli limosina, mai da lui, che
2563 3, 7 | aveano, non conoscendolo. Domandati della cagione, dissero per
2564 10, 5 | negare ella ogni cosa da lui domandatole, esso per ciò d’amarla né
2565 3, 10 | primieramente con certe domande, lei non aver mai uomo conosciuto
2566 8, 7 | saluteranno e piacevolmente vi domanderanno quel che voi vogliate che
2567 3, 9 | donarvi quello che voi mi domanderete per guiderdone, ma per far
2568 5, 7 | intervenuto era si scusò e domandonne perdono, affermando sé,
2569 3, 6 | ella era presta d’esser domani in su la nona, quando la
2570 7, 7 | rea femina, ché io il dirò domatina ad Egano per certo.~Egano
2571 5, 9 | sapere che Coppo di Borghese Domenichi, il quale fu nella nostra
2572 7, 3 | afflitti rendere; e che né san Domenico né san Francesco, senza
2573 9, 5 | ciò che ella è molto mia domestica. Ma come farem noi che Buffalmacco
2574 7, 5 | alle bisogne familiari e domestiche, disiderando, come ciascun
2575 10, 7 | signore,~che vadi a lui, e donagli membranza~del giorno ch’
2576 3, 9 | qual noi per riaver sanità donammo alla damigella, che voi
2577 2, 3 | uccelli e continuamente corte, donando e armeggiando, e faccendo
2578 10, 1 | malvagia fortuna, altamente donandogli poi.~ ~Grandissima grazia,
2579 5, 9 | ella abbia sì fatto, che io donar nol vi possa: e perché questo
2580 7, 5 | da potergli parlare, e di donargli il suo amore, se egli il
2581 10, 3 | prestamente diliberai di donarlati, e acciò che tu l’avessi,
2582 4, 6 | s’ingegnò di mostrar di donarle quello che vender non le
2583 5, 9 | che ti debba piacere di donarlomi, acciò che io per questo
2584 10, 3 | quanto adunque è minor donarne sei o otto che io a star
2585 3, 9 | parte io non intendo di donarvi quello che voi mi domanderete
2586 3, 5 | cavaliere:~- Messere, se voi mi donaste ciò che voi avete al mondo,
2587 10, 7 | fu’ innamorata,~non mi donasti ardir quanto temenza~che
2588 7, 3 | insegnati alla fanticella, e donatale una borsetta di refe bianco,
2589 10, Fine | io mi serverò la corona donatami per infino alla nostra partita,
2590 1, 7 | fe’ nobilmente vestire e, donatigli denari e un pallafreno,
2591 5, 2 | di lei aveva adoperato e donatile doni quali a lei si confaceano
2592 10, 10 | riconoscea, né mai, come donatolmi, mio il feci o tenni, ma
2593 2, 6 | Domeneddio, abbondantissimo donatore quando comincia, sopraggiugnere
2594 5, 1 | iddii sono ottimi e liberali donatori delle cose agli uomini,
2595 5, 9 | medesime, dove si conviene, donatrici de’ vostri guiderdoni, senza
2596 5, 9 | armeggiava, faceva feste e donava, e il suo senza alcun ritegno
2597 1, 9 | potessi, volentieri la ti donerei, poi così buon portatore
2598 10, 7 | frutto, dicendo:~- Queste ti doniamo noi per dote della donna;
2599 2, 3 | la vostra benedizion ne doniate, acciò che con quella, sì
2600 10, 4 | quello è vero che i tesori si donino, le inimicizie si dimentichino,
2601 8, 10 | richiesta.~- Ohimè! - disse la donna- Salabaetto mio, ben conosco
2602 10, 10 | con animo e con costume donnesco tutte le donne che a quelle
2603 2, 9 | valorosissima donna, onorò, e donolle che in gioie e che in vasellamenti
2604 6, 10 | delle sue sante reliquie, e donommi uno de’ denti della santa
2605 5, 9 | pregiato sopra ogni altro donzel di Toscana. Il quale, sì
2606 7, 8 | religioso e più onesto che una donzella, son poche sere che egli
2607 2, 9 | cavaliere in gran parte o donzello dee avere, che forse in
2608 4, 8 | che quivi erano, vinte da doppia pietà, ricominciarono il
2609 3, 7 | essi oggi le fanno larghe e doppie e lucide e di finissimi
2610 5, 6 | giovane, in quella con un gran doppiere acceso innanzi se n’entrò;
2611 3, Fine | fiori avendo fatti molti doppieri accendere, ne fece più altre
2612 2, 4 | ancor meno, egli era il doppio più ricco che quando partito
2613 6, 3 | giacere; per che, fatti dorare popolini d’ariento, che
2614 10, 9 | sua venuta, una gran coppa dorata, la qual davanti avea, comandò
2615 5, 4 | ella sopra quel veron si dorma? Ella non ha in tutta notte
2616 5, 4 | torno d’alcuna sargia, e dormavi, e oda cantar l’usignuolo
2617 5, 4 | solamente la seguente notte non dormì, ma ella non lasciò dormire
2618 3, 2 | sentendo che già per tutto si dormia, e tempo parendogli o di
2619 5, 4 | notte sarà più fresco, e dormirai meglio.~- Ora Iddio il voglia, -
2620 5, 4 | suo giardino, e quivi mi dormirei, e udendo cantare l’usignuolo,
2621 8, 4 | La Ciutazza disse:~- Sì dormirò io con sei, non che con
2622 3, Intro| tavole, mentre gli altri dormiron, si diede.~Ma, poi che,
2623 8, 7 | tornatosi, poco quella notte dormirono, anzi quasi tutta in lor
2624 5, 4 | sì che fatto mi verrà di dormirvi.~Ricciardo disse di sì.
2625 5, 2 | che in quella i pescatori dormissono, andò alla barca, e niuna
2626 2, 3 | chetamente una coltricetta, e dormiviti.~Alessandro, veggendo che
2627 7, 9 | ché almeno, se egli ti dorrà troppo, ti lascerò io incontanente,
2628 3, 5 | volta la conscienza, ve ne dorrebbe d’averlo fatto, e talvolta,
2629 10, 8 | io di te a te medesimo mi dorrei, sì come d’uomo il quale
2630 10, 9 | potesse ramaricare, noi ci dorremmo di voi, il quale, lasciamo
2631 5, 10 | ravedendomi, indarno mi dorrò d’avere la mia giovinezza
2632 10, 6 | niuno indugio magnificamente dotatele, Ginevra la bella diede
2633 8, 8 | e di far questo non aver dottanza niuna, ché io ti prometto
2634 8, 9 | scarlatto e con un gran batalo, dottor di medicine, secondo che
2635 10, 4 | del suo uficio e a Bologna dovendosene tornare, ordinò, quella
2636 1, Intro| quale ogni pensiero stea di doverci a lietamente viver disporre.
2637 9, 1 | Scannadio non vogliono per doverlosi tenere in braccio, o metterlo
2638 10, 8 | aver fatta affermava e da dovernegli essere rendute grazie da’
2639 9, 8 | turbatosene, propose di dovernel pagare; né passar molti
2640 10, 8 | dentro mi stimola e infesta a doverti il mio peccato manifestare;
2641 9, 1 | grazia acquistare? Non, ne dovess’io di certo morire, che
2642 1, Intro| che se essere volessimo o dovessimo testimonie di quanti corpi
2643 2, 3 | sappiendo che aspettare si dovessono, se non misera vita sempre.~
2644 1, 1 | quello che tu tener non dovesti?~Al quale ser Ciappelletto
2645 3, 7 | animale data all’uomo, si dovrebbon gloriare quando da alcuno
2646 4, Intro| le cose del mondo a sé il dovrebbono omai poter trarre, seco
2647 2, 8 | questo ogni vostro piacer far dovrei; ma in questo io non vi
2648 8, 9 | cattivo, avendone alquante dragme ingozzate, pur n’uscì fuori
2649 10, Fine | lancia, e a san Giorgio il dragone dove gli piace; ma egli
2650 1, 2 | gran traffico d’opera di drapperia; e avea singulare amistà
2651 2, 4 | cittadini li quali eran drappieri, quasi per l’amor di Dio
2652 5, 5 | stava, levati colla man dritta i capelli, la croce vide;
2653 1, Intro| commendati furono, lieta drizzata in piè disse: «Qui sono
2654 8, Fine | sì come savia; e in piè drizzatisi, chi ad un diletto e chi
2655 8, 2 | che tu sappi che egli è di duagio infino in treagio, e hacci
2656 2, 2 | a coloro li quali per li dubbiosi paesi d’amore sono camminanti,
2657 1, 3 | mi ritorna a memoria il dubbioso caso già avvenuto ad un
2658 7, 2 | a volerlo ingannare.~Chi dubita dunque che ciò che oggi
2659 3, 3 | troppo di mal seguire. Né dubitar che mai di questo biasimo
2660 10, 9 | voler lasciare a far loro, e dubitarono, veggendo la nobiltà delle
2661 10, 9 | a pregarlo che egli non dubitasse, per ciò che egli era Torel
2662 1, 1 | Li due fratelli, li quali dubitavan forte non ser Ciappelletto
2663 2, 8 | gravasse che quello, di che dubitavano, fosse desso, cioè di dover
2664 2, 3 | fattamente toccarlo. La qual dubitazione, o per presunzione o per
2665 1, 6 | cosa niuna della quale tu dubiti o vogline domandare?~- Certo -
2666 1, 1 | voi di niuna cosa di me dubitiate né abbiate paura di ricevere
2667 10, 9 | cavalier che dormiva; e mentre dubitosi e timidi, senza punto al
2668 4, 2 | facesse venire cinquanta ducati; e così fu fatto.~E appresso
2669 8, 10 | questo e udendo che ben duemilia fiorin d’oro valeva o più
2670 9, 6 | in altro motto acconci i duo giovani i lor ronzini e
2671 10, 3 | successivamente insino alla duodecima; e la tredecima volta tornata,
2672 4, Fine | che more.~ ~Quanto ‘l mio duol senza conforto sia,~signor,
2673 10, 8 | ingiustamente della fortuna ti duoli (quantunque tu ciò non esprimi)
2674 6, 7 | Rinaldo vostro marito, e duolsi di voi, la quale egli dice
2675 7, 7 | Che avesti, Anichino? Duolti così che io ti vinco?~-
2676 8, 10 | mercatantia che vale oltre a duomilia fiorini, e aspettone di
2677 6, 10 | gli abitanti sapute; anzi, durandovi ancora la rozza onestà degli
2678 9, 4 | trentacinque, pagandol testé.~E duranti ancora le parole, sopravvenne
2679 3, 2 | battimento del cuore per lo durato affanno potuto riposare,
2680 4, 3 | cose s’apprende che nelle dure e più gravanti; e noi pur
2681 3, 9 | partirebbe. Alli quali esso durissimo disse:~- Di questo faccia
2682 8, 3 | maladetta mi si parò dinanzi ed ebbemi veduto, per ciò che, come
2683 | ebbene
2684 3, Fine | da diversi fu intesa; ed ebbevi di quegli che intender vollono
2685 3, 7 | più punte di coltello, ed ebbilo in queste braccia e di molte
2686 8, 2 | delle lire ben sette, ed ebbine buon mercato de soldi ben
2687 2, 5 | muovere, asino fastidioso e ebriaco che tu dei essere, che questa
2688 | ecc.
2689 4, 2 | lasciata da lui, più e meno eccellente luogo, con questo prima
2690 10, 8 | sostenere, quanto ha più d’eccellenza la cosa che piaccia. E quanto
2691 4, Intro| gli alti palagi e sopra le eccelse torri la lascia; delle quali
2692 2, 7 | commettitori di così grande eccesso investigando, e veggendo
2693 2, 10 | punti della luna e altre eccezioni molte, avvisandosi forse
2694 8, 3 | da Montici le macine; ma ecci di questi macigni sì gran
2695 5, 1 | più potente di lei; e come eccitatore degli addormentati ingegni,
2696 | Eccole
2697 8, 3 | pietre, delle quali Maso così efficacemente parlava come se stato fosse
2698 2, 3 | dove Nostro Signore era effigiato, postogli in mano uno anello,
2699 2, 7 | dì del seguente giorno ad Egina pervennero.~Quivi in terra
2700 1, Intro| milletrecentoquarantotto, quando nella egregia città di Fiorenza, oltre
2701 10, 4 | alla donna, la quale egli egregiamente avea fatta vestire e ornare,
2702 2, Fine | maggior mai,~né pure a lui eguale:~di lui m’accesi tanto,
2703 8, 6 | ciò, s’udì dir dietro: - Eia, Calandrino, che vuol dir
2704 2, 4 | morte chiamata avesse, seco eleggendo di volerla più tosto che
2705 3, Fine | che alcuno non vi fu che eleggesse di quello uscire per più
2706 5, 7 | perché ella così tosto non eleggeva, le dicea villania e volevala
2707 10, 8 | noi abbiamo quali ce li eleggiamo, e i parenti quali gli ci
2708 1, Intro| per reina del primo giorno elessero; e Filomena, corsa prestamente
2709 4, 1 | con diliberato consiglio elessi innanzi ad ogn’altro, e
2710 2, 4 | infima miseria a stato reale elevare, come la novella di Pampinea
2711 1, Intro| di noi esser debba nella elezion di noi tutti sia; di quelli
2712 3, 7 | certo egli è il vero che le elimosine e le orazion purgano i peccati;
2713 | ell’
2714 3, 1 | quello che elle si vogliono elleno stesse.~Ma poi, partito
2715 4, 5 | Novella quinta~ ~I fratelli d’Ellisabetta uccidon l’amante di lei;
2716 6, 10 | udire, è un castel di Val d’Elsa posto nel nostro contado,
2717 5, Intro| raggi per tutto il nostro emisperio avevan fatto chiaro, quando
2718 4, 9 | altri a dire, incominciò.~Emmisi parata dinanzi, pietose
2719 3, 7 | che dicono, cioè che voi empiate loro le borse di denari,
2720 6, 10 | camera, di quegli la cassetta empierono; e richiusala e ogni cosa
2721 1, 6 | miscredenza nello inquisito, ma empimento di fiorini nella sua mano
2722 10, 9 | comandò che lavata fosse ed empiuta di vino e portata al gentile
2723 8, 10 | da venti botti da olio ed empiutele, e caricato ogni cosa, se
2724 4, 2 | già tutto unto di mele ed empiuto di sopra di penna matta,
2725 4, 6 | delle rose che colte avevano empiutolo, disse alla fante:~- Di
2726 4, 7 | con la sua Simona, così enfiati come erano, dallo Stramba
2727 1, Intro| o sotto le ditella certe enfiature, delle quali alcune crescevano
2728 4, 3 | e con la prima si fugge: ènne incolpato il terzo amante
2729 2, 5 | rivolti dissero:~- Come non v’enterrai? In fè di Dio, se tu non
2730 4, 8 | torna e truovala maritata; entrale di nascoso in casa e muorle
2731 7, 3 | egli e io qua entro ce n’entrammo. E per ciò che altri che
2732 8, 3 | seguitò:~- E dicovi che, entrando alla porta con tutte queste
2733 2, 5 | Andreuccio temendo v’entrò, e entrandovi pensò seco: «Costoro mi
2734 4, 2 | per modo che egli possa entrarci, per ciò che vegnendo in
2735 5, 5 | farebbe, egli venisse ed entrassesene dentro.~Venuta la sera,
2736 7, 2 | ti vide egli quando tu c’entrasti. Ma, per l’amore di Dio,
2737 10, 10 | presta e apparecchiata.~Ed entratasene co’ suoi pannicelli romagnuoli
2738 3, 9 | apparecchiata era d’udirla; ed entratesene sole in una sua camera e
2739 9, 1 | Il quale egli aperse, ed entratovi dentro e spogliato Scannadio
2740 7, 4 | ubriaco fastidioso, tu non c’entrerai stanotte; io non posso più
2741 5, 1 | terzo dì le novelle spose entreranno primieramente nelle case
2742 5, 1 | assai, in sul far della sera entreremo, e quelle del mezzo de’
2743 2, 5 | In fè di Dio, se tu non v’entri, noi ti darem tante d’uno
2744 2, 5 | Né io- disse colui - ma entrivi Andreuccio-.~- Questo non
2745 2, 5 | fratello della donna di là entro- .~Ma colui non aspettò che
2746 8, 3 | a desinare era ciascuno.~Entrossene adunque Calandrino così
2747 6, 9 | tenea della opinione degli epicuri, si diceva tra la gente
2748 1, 6 | quasi costui fosse stato epicuro negante la etternità delle
2749 10, 4 | primo signore si può a buona equità dolere o ramaricare del
2750 3, 7 | voleva bene alla moglie ed eraci tornato sconosciuto per
2751 7, 7 | divenuto era mercatante, ed eragli sì bene avvenuto della mercatantia,
2752 4, 6 | Gabriotto grandi e onorevoli.~Eranvi in questo mezzo concorsi
2753 2, 7 | Creti, per fortuna quivi eravam corsi e rotti.~E assai volte
2754 2, 3 | sì come a legittimi suoi eredi, ogni suo bene e mobile
2755 1, 6 | minore inquisitore della eretica pravità, il quale, come
2756 5, 7 | del padre e della lingua ermina ricordare.~Per che, come
2757 1, 8 | trafigge l’avarizia di messer Erminio de’ Grimaldi.~ ~Sedeva appresso
2758 6, 1 | bene -; e spesso né nomi errando, un per un altro ponendone,
2759 4, 2 | donna:~- Comare, voi siete errata; per le plaghe di Dio, egli
2760 3, 6 | rappacificare e racconsolare; tu se’ errato; io non sarò mai di questa
2761 1, Intro| forza d’offenderla? Noi erriamo, noi siamo ingannate; che
2762 1, Intro| camminanti una montagna aspra e erta, presso alla quale un bellissimo
2763 3, 7 | mai tanto onorata, tanto esaltata, tanto magnificata quanto
2764 10, 7 | la gran festa della sua esaltazione, mel venne, armeggiando
2765 4, 1 | i tuoi nobili uomini ed esamina la lor virtù, i lor costumi
2766 4, 7 | indugio alla cosa, si mise ad esaminarla del fatto; e non potendo
2767 3, 2 | maravigliarono e lungamente fra sé esaminarono che avesse il re voluto
2768 8, 7 | sarebbe al presente i tuoi esaudire; ma se cotanto or più che
2769 2, 9 | pregata, o se pregò, non fu esaudita. E quantunque io conosca
2770 7, 6 | allora disse:~- Ove se’ tu? Esci fuori sicuramente.~Leonetto
2771 5, Fine | queste altre. Piacerebbevi: ‘Escici fuor che sia tagliato, com’
2772 9, Fine | testimon veri.~ ~Li quai non escon già mai del mio petto,~come
2773 1, Intro| ma Galieno, Ipocrate o Esculapio avrieno giudicati sanissimi,
2774 5, 1 | cose pertinenti a quella esercitandosi, avvenne che un giorno,
2775 8, 7 | forze contro ad una femina esercitare; niuna gloria è ad una aquila
2776 4, 1 | migliori anni nell’armi esercitato ti sii, non dovevi di meno
2777 8, 7 | andando per la corte, sé esercitava per riscaldarsi, né aveva
2778 1, 10 | forze le quali agli amorosi esercizi si richieggiono, non è per
2779 9, 6 | natural si levò, alla quale espedire andando, trovò la culla
2780 6, 2 | Geri.~A’ quali, essendo espediti e partir dovendosi, messer
2781 10, 10 | reputassero agre e intollerabili l’esperienze prese della sua donna; e
2782 3, 9 | che molti se ne fossero esperimentati, che di ciò l’avesse potuto
2783 10, 9 | nigromante, la cui arte già espermentata aveva, impose che egli vedesse
2784 8, 7 | ma gli attempati, sì come esperti, sanno meglio i luoghi dove
2785 5, 1 | così marine come di terra, espertissimo e feroce divenne.~E in brieve (
2786 4, Intro| ricco e bene inviato ed esperto nelle cose quanto lo stato
2787 6, 10 | sole, e fummi commesso con espresso comandamento che io cercassi
2788 9, Fine | faccia più il suo odore~esprimer nol potrei con la favella,~
2789 4, 1 | tue parole non potevano esprimere, non vedessi; e se pure
2790 10, 8 | duoli (quantunque tu ciò non esprimi) che a me conceduta l’abbia,
2791 10, Fine | faticandosi in trovar cose molto esquisite, e gran cura porre di molto
2792 5, 2 | giovane vi vide; la quale essalei che forte dormiva, chiamò
2793 10, 10 | lo suo stato e per lo suo essaltamento pregando; dicendo, dove
2794 10, 8 | tante parole l’opere de’ re essaltate e paionvi belle, io non
2795 1, 8 | e con premi grandissimi essaltato, che più abominevoli parole
2796 10, 8 | menarono preso. Il quale essaminato confessò sé averlo ucciso,
2797 1, Intro| per ciò che sentono gli essecutori di quelle o morti o malati,
2798 5, 10 | del mondo, benché davanti, essendocene venuto puzzo e rammaricaticene,
2799 2, 6 | e la più vezzosa; e, non essendolesi ancora del nuovo parto rasciutto
2800 6, 2 | personalmente la sua arte esserceva.~Al quale quantunque la
2801 | esserci
2802 5, 1 | e per ciò intendo io d’esserle quello che esser le dovea
2803 | esserti
2804 | esservene
2805 8, 8 | che venga a desinar con essonoi.~La donna, di sé stessa
2806 5, 10 | farei un poco ragione con essoteco per sapere di che tu ti
2807 7, 6 | venuto a stare alquanto con essovoi. - E dopo queste parole,
2808 10, Fine | ciance e di scede [sono], estimai che quegli medesimi non
2809 3, 3 | Il frate, vedendola, ed estimandola gentil donna, l’ascoltò
2810 10, 7 | a quello che si potesse estimare, portava intollerabil dolore.~
2811 2, 7 | essersi furtivamente partito, estimarono, così come era, lui dovere
2812 10, 4 | quantunque poca e debole estimasse la vita; per che soavemente
2813 1, Intro| mortifero, non si saria estimato tanti avervene dentro avuti?
2814 8, 8 | giustamente avvenutigli gli estimavano, con più moderata compassion
2815 2, 7 | fossero né potendolo per estimazion marinaresca comprendere
2816 10, 4 | benigne donne, direte? Estimerete l’aver donato un re lo scettro
2817 1, 2 | divine. E per quello che io estimi, con ogni sollecitudine
2818 10, 8 | riguardando, ha costei fuor degli estremi termini della terra in essilio
2819 | et
2820 5, 9 | sangue chiarissimo e degno d’eterna fama, essendo già d’anni
2821 1, Intro| per ciò le sue bellezze eterne ne nega, le quali molto
2822 5, 8 | uccisi, e sono alle pene etternali dannato. Né stette poi guari
2823 10, 7 | bene operare, e le fame etterne s’acquistano. Alla qual
2824 1, 1 | vita seguendo, ora con lui etterni sono divenuti e beati; alli
2825 1, 6 | stato epicuro negante la etternità delle anime, gli parlava.
2826 10, Fine | egli fa Cristo maschio ed Eva femina, e a Lui medesimo
2827 10, 6 | re e non lupo rapace. Ora èvvi così tosto della memoria
2828 | ex
2829 8, 2 | piacesse, se non a salvum me fac, ed egli volea fare sine
2830 9, 6 | essendone due dall’una delle facce della camera e ‘l terzo
2831 3, 7 | mercatante e famoso. Nelle quali faccende, ancora che spesso della
2832 1, 2 | comperavano, maggior mercatantia faccendone e più sensali avendone che
2833 4, 6 | onore sì come a mio genero, facciaglisi alla morte -; e volto a’
2834 5, 4 | udendo questo disse:~- Via, faccialevisi un letto tale quale egli
2835 7, 8 | che essi vengan per te e faccianne quello che essi credono
2836 5, Fine | mio,~che gliel dimostri, e faccile sentire~alquanto del tuo
2837 8, 7 | questo punto fatto hai, e faccimi i miei panni recare, e che
2838 6, Fine | come sicuro chi si fida face~tu, disleal tiranno, aspro
2839 1, 4 | schiamazzio che costoro insieme faceano; e per conoscere meglio
2840 10, 6 | mano uno utel d’olio e una facellina accesa. Le quali il re vedendo
2841 9, 1 | denti o mozzasermi le mani o facessermi alcuno altro così fatto
2842 4, 2 | non credeva che gli agnoli facesson queste cose.~Disse la donna:~-
2843 8, 9 | dimestichezza di Buffalmacco e facestegli onore. Egli è uomo che,
2844 8, 4 | erano nella camera loro e facevansi ben sentire; per che il
2845 | facevi
2846 3, 10 | in cortesia tutte le sue facultà spese, sentendo costei esser
2847 5, 10 | care, che chi te la fa, fagliele; e se tu non puoi, tienloti
2848 9, 5 | Ohimè! ladro piuvico, faimi tu questo? Alla croce di
2849 3, Fine | Filostrato, conoscendo che falci si trovavano non meno che
2850 10, 9 | trasse, e ritennelo per suo falconiere.~Messer Torello, che per
2851 4, 8 | donna portarne, la quale fallato non gli pareva ch’avesse.~
2852 7, 9 | Fortuna; non la cacciare, falleti incontro e lei vegnente
2853 3, 8 | prigione de’ monaci che fallissero era stata fatta, nel portarono;
2854 7, 8 | non ti truovi, ma tu l’hai fallita.~E andatosene al letto,
2855 2, 2 | bisogno ti fia venuto; ché, se fallito non ci viene, per mio avviso
2856 3, 4 | stava alle messe, né mai falliva che alle laude che cantavano
2857 2, 10 | matrimonio a toccarla, e di poco fallò che egli quella una non
2858 4, 2 | ladrone, di ruffiano, di falsario, d’omicida, subitamente
2859 2, 9 | più credulo alle altrui falsità che alla verità da lui per
2860 4, 4 | non altramenti che un leon famelico nell’armento di giuvenchi
2861 2, 7 | incitato, cominciò seco tanta famigliarità a pigliare in pochi dì,
2862 7, 5 | e attendono alle bisogne familiari e domestiche, disiderando,
2863 7, Fine | cui,~deh, signor mio, deh fammelo sperare~sì ch’io conforti
2864 9, 4 | come egli me ne prestò; e fammene questo piacere, perché io
2865 | fammi
2866 9, 2 | dovete in Lombardia essere un famosissimo monistero di santità e di
2867 6, Fine | prima parte, che è opera fanciullesca, reputo che la seconda debbia
2868 2, 8 | e faccendo cotali pruove fanciullesche sì come di correre e di
2869 3, 10 | disidero ma da un cotal fanciullesco appetito mossa, senza altro
2870 5, 4 | cantar l’usignuolo, che è una fanciullina? I giovani son vaghi delle
2871 10, 4 | nelle sue braccia il picciol fanciullino e la donna per la mano,
2872 5, 5 | riconoscer la credessi, e fanne cercare, ché tu troverrai
2873 8, 6 | abbia avuto egli stesso; fannolo ricomperare, se egli non
2874 1, 10 | meglio l’avere taciuto; e fannosi a credere che da purità
2875 8, 7 | l’amore ch’io gli porto? Faratti il freddo che io gli fo
2876 4, 8 | parlava bene e che essi ciò farebbero al lor potere; e fattosi
2877 3, 8 | donerete voi il vostro amore e faretemi contento di voi, per la
2878 8, 3 | macine fatti, se ne fa la farina; e per ciò si dice egli
2879 7, 7 | troppe pruove mostrarti e per farlati toccare e vedere, risposi
2880 1, 4 | voglio andare al bosco e farlene venire.~L’abate, per potersi
2881 3, 7 | donna, che sapeva a cui farlosi. Ma parendogli dopo alcun
2882 6, 4 | disse:~- Poi che tu dì di farmelo vedere né vivi, cosa che
2883 8, 2 | avendola minacciata il prete di farnela andare in bocca del Lucifero
2884 7, 9 | disse:~- Che dice Pirro? Farnetica egli?~Disse allora Pirro:~-
2885 9, 6 | sognasse ad entrare in altri farnetichi; di che l’oste faceva le
2886 7, 3 | paura, ché io gl’incanterò e farogli morir tutti, e innanzi che
2887 10, Fine | non sia svisata,~piagner farolle amara tal follia.~ ~Come
2888 5, 5 | piace, io il ti prometto, e farollo; fa tu poi, se tu sai, quello
2889 10, 3 | io me n’andrò nella tua e farommi sempre chiamar Mitridanes.~
2890 8, 7 | insegnamegli, e io andrò per essi e farotti di costà su scendere.~La
2891 2, 9 | drappi suoi e datole un suo farsettaccio e un cappuccio, e lasciatile
2892 6, 10 | camisciotti bianchi e sopra i farsetti e sopra li veli delle donne
2893 2, 4 | sfondolarono, lui in un povero farsettino ritenendo.~Il dì seguente,
2894 7, 9 | buona pezza taciuto per non fartene noia; ma ora che io m’accorgo
2895 3, 1 | proposta fatta da lei, di farvene più chiare con una piccola
2896 10, 6 | quel braccio medesimo un fascetto di legne, e nella mano un
2897 5, 4 | quale egli vi cape, e fallo fasciar da torno d’alcuna sargia,
2898 5, 4 | della quale il letto era fasciato e Ricciardo e lei vide ignudi
2899 3, 8 | monaco vestitolo, sopra un fascio di paglia il posero e lasciaronlo
2900 10, 4 | Madonna, omai da ogni promessa fatami io v’assolvo, e libera vi
2901 1, 8 | allora prestamente disse:~- Fateci dipignere la Cortesia.~Come
2902 | fatene
2903 2, 1 | confessarvi il vero, ma fatevi a ciascun che mi accusa
2904 10, 8 | disse:~- Pretore, i miei fati mi traggono a dover solvere
2905 10, Fine | stata l’andar cercando e faticandosi in trovar cose molto esquisite,
2906 10, Fine | utilmente adoperare il tempo faticano, che a voi, donne, alle
2907 4, Intro| con grandissimo danno del faticante s’adoperano.~Le quali forze
2908 4, Intro| son giovane e posso meglio faticar di voi, possa poscia pe’
2909 2, 7 | oltre modo impetuoso, sì faticarono la nave dove la donna era
2910 10, Fine | dare alla penna e alla man faticata riposo. Il quale prima che
2911 9, 4 | sciocchezza e ‘l vizio, invano si faticherebber molti in porre freno alle
2912 7, 4 | sofferto, disse:~- Donna, tu ti fatichi invano, per ciò che qua
2913 10, 3 | avvicinare? Veramente io mi fatico invano, se io di terra nol
2914 Pro | navigando; per che, dove faticoso esser solea, ogni affanno
2915 9, 2 | quali vedendo l’accusata e fattalane accorgere, fu diliberata,
2916 4, 10 | penare a curare; e quella fattasene venire a casa, in una finestra
2917 8, 8 | dopo molte riconfermazioni fattelene dal Zeppa, credendol, disse:~-
2918 1, 9 | vituperevole viltà a lui fattene sosteneva; in tanto che
2919 2, 7 | donna, pur parevano le sue fattezze bellissime a Pericone; per
2920 10, 8 | Ottaviano questa cosa sentita, e fattiglisi tutti e tre venire, udir
2921 2, 9 | Sicuran chiamata, commendò. E, fattili venire onorevolissimi vestimenti
2922 2, 1 | Questo mi piace -; e fattine alquanti chiamare, l’uno
2923 10, 7 | sonare e cantare; per che, fattogliele dire, egli, che piacevole
2924 9, 8 | Il quale come egli vide, fattoglisi incontro, gli diè nel viso
2925 4, 7 | comprendeva assai bene.~Fattola adunque senza alcuno tumulto
2926 3, 3 | chiesa dove egli dimorava, e fattosel chiamare, disse, quando
2927 1, 4 | possedesse la guadagnata preda; e fattoselo chiamare, gravissimamente
2928 3, 10 | non era che gittare una fava in bocca al leone; di che
2929 10, 2 | accorse l’abate aver mangiate fave secche, le quali egli studiosamente
2930 8, 9 | diletti de’ savi uomini, e favellami pure un poco, io farò ben
2931 7, 5 | spesse volte insieme si favellavano e toccavansi la mano, ma
2932 9, 1 | io star cheto? E se io favello, e’ mi conosceranno e per
2933 1, 8 | quantunque avaro fosse, alcuna favilluzza di gentilezza, con parole
2934 2, 10 | quello con dimostrazioni favolose potere che essi non possono,
2935 1, Intro| essere alla nostra andata favoreggiante».~L’altre, udendo costei
2936 3, 1 | farsi troppo invitare quel fe ce che ella volle. La quale,
2937 10, Fine | noi, per ciò che nuoce a’ febricitanti, che sia malvagio? Chi non
2938 6, 8 | qual Fresco, a cui li modi fecciosi della nepote dispiacevan
2939 2, 7 | si coricò per pulcella, e fecegliele credere che così fosse;
2940 9, 10 | ignuda nata comar Gemmata, e fecela stare con le mani e co’
2941 4, 2 | benedisse e levolla in piè e fecele segno che a letto s’andasse.
2942 7, 4 | levarono, e uomini e donne, e fecersi alle finestre e domandarono
2943 5, 1 | iddii.~Queste parole tutto feciono lo smarrito animo ritornare
2944 4, 2 | testamento che vi si faceva era fedecommessario e dipositario, e guardatore
2945 1, Intro| scriverlo, quantunque da fededegna udito l’avessi. Dico che
2946 1, Intro| polli e i cani medesimi fedelissimi agli uomini, fuori delle
2947 10, 3 | familiarmente accompagnato e fedelmente consigliato; per che di
2948 7, 7 | andarvi; ma, se tu vuogli la fedeltà del tuo famiglio cognoscere,
2949 1, 1 | v’andava; e più volte a fedire e ad uccidere uomini colle
2950 4, 7 | medesimo luogo n’andaste! E felicissime, se nell’altra vita s’ama,
2951 8, 9 | ella vi parrebbe la bella feminaccia! Ben vi so dire che ella
2952 4, 1 | avesse, senza fare alcun feminil romore, sopra la coppa chinatasi,
2953 3, Fine | dolente a me!, privata.~ ~Femmisi innanzi poi presuntuoso~
2954 2, 4 | cocche ver ponente venendo fer vela: e tutto quel dì prosperamente
2955 5, 1 | e or questo e or quello ferendo, quasi pecore gli abbattea.
2956 9, 9 | alcun dì; ed essendo assai ferialmente dalla donna ricevuto, le
2957 6, 5 | quegli tempi di state che le ferie si celebran per le corti,
2958 10, Intro| molto loro avvicinandosi li ferieno, quando Panfilo levatosi,
2959 10, 3 | la spada, la qual già per ferirlo aveva tirata fuori, da caval
2960 2, 7 | e quivi con un coltello ferito il prenze per le reni, infino
2961 8, 7 | al mezzo giorno salito, feriva alla scoperta e al diritto
2962 10, 1 | molte mie belle cinture, fermagli, anella e ogn’altra cara
2963 10, 9 | apprezzato; e oltre a questo un fermaglio gli fe’ davanti appiccare,
2964 2, 9 | cominciò a ragguardare e a fermare nella sua memoria.~Quindi,
2965 10, 5 | fattagli e con saramento fermata, e come leal donna poi procurar
2966 8, 9 | io consigliere, e così è fermato; e chi è capitano può molto
2967 Pro | consolazioni, che io porto fermissima opinione per quelle essere
2968 3, 3 | Dio e dinanzi agli uomini fermissimo testimonio della tua onestà.~
2969 5, 1 | di terra, espertissimo e feroce divenne.~E in brieve (acciò
2970 1, Intro| che a montar cominciò la ferocità della pestilenza tutto o
2971 3, 8 | qual fu chiamato Benedetto Ferondi.~La tornata di Ferondo e
2972 2, 5 | di loro, scaricati certi ferramenti che in collo avea, con l’
2973 2, 6 | Giannotto, ed egli a lei, e ferventissimamente l’uno dell’altro s’innamorò.
2974 4, 1 | canna e quella veggendo fessa, l’aperse, e dentro trovata
2975 3, 7 | persone, e appresso per le fessure dell’uscio della camera
2976 2, 10 | non: «Il mal foro non vuol festa-; e dopo non molto tempo
2977 7, 7 | per ciò che così lieta e festante ti vede, ti volle provare.~
2978 9, Intro| li lor famigliari lieti e festeggianti trovarono. Quivi riposatisi
2979 1, Intro| per li più risa e motti e festeggiar compagnevole; la quale usanza
2980 1, Intro| Dioneo, ottimamente parli: festevolmente viver si vuole, né altra
2981 8, 2 | frenello, o vuogli una bella fetta di stame, o ciò che tu vuogli.~
2982 10, 2 | bianchissima gli portò due fette di pane arrostito e un gran
2983 8, 7 | ora con lo aiuto di Dio fiaccandoti tu il collo, uscirai della
2984 9, 6 | gran peccato che voi non vi fiaccate il collo! Ma che fa egli
2985 4, 2 | era andato con le galee in Fiandra, s’andò con altre donne
2986 8, 9 | bacini, gli orciuoli, i fiaschi e le coppe e l’altro vasellamento
2987 4, 7 | grandezza, dal cui venenifero fiato avvisarono quella salvia
2988 10, 6 | leggiermente doveva i suoi artigli ficcare, aver tal passion conosciuta,
2989 3, 6 | mi tengo, che io non ti ficco le mani negli occhi e traggogliti.
2990 2, 7 | quella, che quasi tutta si ficcò nella rena vicina al lito
2991 6, Fine | mandorli, di ciriegi, di fichi e d’altre maniere assai
2992 2, 7 | onore, mai ad alcuna persona fidar non mi volle che verso Cipri
2993 6, 10 | mostri; ma io, temendo di fidarle altrui, sempre le porto
2994 5, 2 | parlare; e per ciò, per non fidarmene ad altri, sì come egli ha
2995 8, 7 | ciò sia cosa che, senza fidarmi io di te, niuna via fosse
2996 5, 5 | o parente di cui più si fidasse che di Giacomin facea, una
2997 7, 7 | alcuno, di cui io tanto mi fidassi o fidi o ami, quant’io mi
2998 2, 7 | se n’andò con alcuni suoi fidatissimi compagni, li quali a quello
2999 7, 7 | cui io tanto mi fidassi o fidi o ami, quant’io mi fido
3000 10, 7 | Minuccio, io ho eletto te per fidissimo guardatore d’un mio segreto,
3001 10, Fine | occhio da intendente persona fien riguardate, assai aperto
3002 10, 8 | alcuno avvedimento riguardate fìeno, assai apertamente si vedrà
3003 5, 1 | essa insieme surse un tempo fierissimo e tempestoso, il quale il
3004 10, 1 | bene, messer Ruggieri de’ Figiovanni; il quale essendo e ricco
3005 10, 8 | sorella? la matrigna il figliastro? Cose più mostruose che
3006 7, 1 | canto al nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che
3007 10, 10 | villano, della quale ha due figlioli, li quali le fa veduto d’
3008 10, 4 | qual, preso in braccio il figliolin suo bellissimo, da’ due
3009 1, 7 | leggiadra novella, in altrui figurando quello che di sé e di lui
3010 6, 2 | che gli sciocchi lei cieca figurino. Le quali io avviso che,
3011 10, 6 | anni l’una, bionde come fila d’oro, e co’ capelli tutti
3012 4, 7 | colui ricordandosi che a filar gliele aveva data. Quegli
3013 4, 7 | sollecito divenuto che ben si filasse la lana del suo maestro,
3014 3, 3 | filatrice disputare del filato, propose di non volere de’
3015 8, 2 | filata e a far racconciare il filatoio mio; e se voi mi prestate
3016 3, 3 | ordire una tela o con una filatrice disputare del filato, propose
3017 4, 7 | quella sola che la Simona filava, e non alcuna altra, tutta
3018 3, 6 | similmente gentile uomo, chiamato Filippel Sighinolfi, il quale ella,
3019 9, 5 | piacevolezza tua tratto il filo della camicia; tu m’hai
3020 10, Fine | né tra’ cherici né tra’ filosofi in alcun luogo, ma ne’ giardini,
3021 8, 7 | scolare, lasciati i pensier filosofici da una parte, tutto l’animo
3022 3, 7 | tratto, così costoro colle fimbrie ampissime avvolgendosi,
3023 1, 2 | Giannotto di sollecitarlo non finava giammai, tanto che il giudeo,
3024 9, 5 | che il lavorio si veniva finendo, e avvisando che, se egli
3025 2, 5 | spiacevole il quale queste parole fingesse per noiare quella buona
3026 2, 5 | senza dubbio all’un de’ due fini dover pervenire: o in quella
3027 10, 10 | gran consolazione visse e finì la sua vecchiezza. Ed egli
3028 10, 6 | solitario luogo e quivi finire in riposo la vita sua, a
3029 10, 9 | anzi che i nostri tempi finiscano, che voi, avendo in ordine
3030 1, Intro| molti, ancora che nelle case finissero, prima col puzzo de lor
3031 10, 7 | tempi Minuccio tenuto un finissimo cantatore e sonatore, e