304)
Da questo quadro ideale della Chiesa primitiva, riportato da Luca negli Atti
degli Apostoli, possiamo dedurre le finalità della amministrazione dei beni
economici della Comunità cristiana e nella Comunità, con lo stile di semplicità
e povertà che lo stesso Nostro Signore Gesù ci ha testimoniato ed ha insegnato
ai suoi discepoli:
a)
sovvenire al sostentamento dei vescovi, dei presbiteri e dei diaconi;
b)
provvedere ai bisognosi, agli emarginati, agli ultimi;
c) provvedere a che ogni Comunità abbia luoghi per
il culto divino, per le attività pastorali e caritative necessarie e decorose
per vivere il suo essere Chiesa di Gesù Cristo e realizzare il mandato di
"evangelizzare tutte le genti".
304.1) La Chiesa si sostenta principalmente grazie ai
lasciti e alle offerte dei fedeli, vivendo in un clima di comunione fraterna,
come avveniva nella chiesa primitiva, sotto la guida degli apostoli.
304.2)
In ogni epoca storica ci sono stati sempre alcuni fedeli disponibili ad offrire
i propri beni economici alla Chiesa.
304.3)
I beni economici appartengono all'ordine dei "mezzi", e non certo a
quello dei "fini". Essi perciò sono solo strumenti utili allo
svolgimento della missione della Chiesa.
304.4)
Nella gestione di questi beni ci deve essere la massima "trasparenza"
e la piena osservanza delle norme morali. In particolare è fondamentale
rispettare sia le leggi dello Stato, sia le norme canoniche che regolamentano
questa materia.
304.5) Nell'amministrare questi beni la Chiesa non
deve mai smarrire la sua essenziale dimensione di povertà e di carità. Dice a
questo riguardo la Gaudium et spes: "Lo spirito di povertà e d'amore è
infatti la gloria e la testimonianza della Chiesa di Cristo"183 .
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