306) Nel reperimento dei mezzi
economici richiesti dalle attività ecclesiali
si rifugga ogni improvvisazione o approssimazione che riservi all'occasionalità
di eventi legati a impulsi emotivi o episodici la raccolta di fondi e risorse.
306.1) La necessità della presenza di un contributo
regolare e stabile per le diverse necessità ecclesiali si pone, sia a livello
pedagogico che attuativo, come impegno di ciascuna famiglia cristiana: tale
sollecitudine troverà adeguata realizzazione allorquando i bisogni economici
della comunità saranno messi in qualche modo in bilancio nella programmazione
mensile o annuale della destinazione delle risorse familiari.
306.2) All'inizio di ogni anno, i fedeli saranno
resi partecipi delle necessità ordinarie e straordinarie della comunità
parrocchiale alla quale appartengono, attraverso un consuntivo delle spese
sostenute e delle contribuzioni ottenute l'anno precedente e un preventivo
delle spese ordinarie da sostenere e degli investimenti per nuove iniziative da
effettuare, evidenziando in entrambe i documenti le necessità dei poveri della
parrocchia. Le comunità parrocchiali, dopo avere sensibilizzato anche nel
suddetto modo i fedeli, indichino loro concrete modalità, anche alternative
alle offerte in denaro, per garantire alla parrocchia una stabile contribuzione
o una riduzione delle spese.
306.3) Una
delle forme tradizionali di contribuzione alle necessità della Chiesa è costituita
dalle libere offerte date in occasione di celebrazioni liturgiche185.
Tale forma di contribuzione sia considerata e presentata non come il
corrispettivo per una prestazione, ma come partecipazione riconoscente alle
necessità della comunità ecclesiale.
306.3.a.
nel rispetto dei diversi livelli di maturità e interiorizzazione di questa
realtà, dagli aspetti teologici e pastorali così delicati, la comunità e chi la
presiede pongano ogni cura nella realizzazione di una appropriata catechesi
volta alla maturazione delle coscienze;
306.3.b in presenza di determinate
circostanze o persone, si preferisca non chiedere nulla piuttosto che favorire
il perpetuarsi della mentalità della "prestazione" o della
"tariffa".
306.4) Si ponga particolare
attenzione alla richiesta di libere offerte soprattutto nel contesto della
celebrazione dei matrimoni.
306.4.1 In tali occasioni il
parroco, fatta presente agli interessati l'incidenza delle spese vive sostenute
dalla Chiesa per la celebrazione della liturgia nuziale, se necessario in modo
analitico, richieda loro con cordialità e carità una libera offerta, facendo
leva sul senso di responsabilità e stimolando la consapevolezza
dell'appartenenza ecclesiale.
306.4.2: Al fine di evitare ogni
possibile confusione o fraintendimento, vengano escluse dal novero delle spese
le prestazioni di professionisti esterni alla chiesa, ma ad essa funzionalmente
collegati, che dovranno essere richieste e pagate direttamente agli interessati
nel rispetto della unica misura di compenso determinata per tutta la diocesi.
306.4.3:
Si vigili attentamente affinché venga preservata la sobrietà degli elementi
accessori della celebrazione nuziale, necessaria affinché il sacramento del
matrimonio, uguale per tutti i fedeli, possa essere celebrato con dignitosa
solennità dalle persone meno abbienti e senza sfarzo eccessivo da quelle
economicamente più benestanti.
306.5) In aggiunta alle forme tradizionali di
contribuzione, si promuova la conoscenza e l'utilizzazione delle opportunità
previste dalle leggi civili, in particolare da quelle di origine concordataria.
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