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Costituzioni Sinodali

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  • BENI ECCLESIASTICI
    • VI.      L'AMMINISTRAZIONE DEI BENI DELLA PARROCCHIA
          • 330
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330) Si ponga particolare cura nella organizzazione delle feste esterne e nella gestione dei loro risvolti amministrativi e contabili, da cui deve trasparire sempre il volto della comunità ecclesiale fedele ai valori del Vangelo e protesa a condividere la gioia nella solidarietà. A tal fine:

a)   sia predisposto dalla commissione per la festa un bilancio preventivo da sottoporre all'approvazione del Consiglio Pastorale Parrocchiale e del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici;

b)  la commissione potrà procedere alla organizzazione e realizzazione della festa nei limiti del bilancio approvato;

c)   terminata la festa, la commissione presenterà ai due consigli il bilancio consuntivo che, una volta approvato, sarà portato a conoscenza dei fedeli;

d)  la contabilità relativa alle feste esterne sia tenuta in registri appositi;

e)   viene confermata la normativa diocesana non in contrasto con le presenti norme201.

330.1 Essendo le feste esterne principalmente un evento di fede, espressione concreta della religiosità popolare di una determinata comunità di fedeli, i fondi necessari al loro svolgimento siano raccolti principalmente tra i fedeli stessi.

Si limiti, pertanto, il coinvolgimento di enti pubblici o privati, mediante contributi o sponsorizzazioni, soprattutto qualora la loro richiesta o accettazione rischiassero di condizionare fortemente o snaturare la natura prettamente religiosa della festa.

330.2 Non manchi mai, nell'organizzazione delle feste esterne, la sollecitudine verso gli ultimi, alla quale verrà data adeguata collocazione e visibilità nei bilanci.

I fedeli vengano, pertanto, formati a considerare che non può esistere pienezza di gioia cristiana laddove questa non venga condivisa anche con gli ultimi e che la loro offerta diventa segno e manifestazione di questa realtà.

Parimenti, i fedeli vengano anche informati sulla misura della quota da prelevarsi dal totale delle offerte per la festa, determinata dal Consiglio Pastorale Parrocchiale al momento dell'approvazione del bilancio preventivo, che verrà destinata ai poveri, anche dei paesi in via di sviluppo, o a sostegno delle opere caritative della Diocesi e della Chiesa, sia in forma diretta che non diretta, tramite iniziative di servizio e strutture finalizzate a soddisfare bisogni evidenziati.




201 Cf Rizzo A., Difendiamo le nostre feste religiose popolari, Lettera pastorale, 1/1/1986.






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