2. Ministri dell'Eucaristia: " il
centro stesso del ministero sacerdotale "
" 'Amici': così Gesù chiamò gli
Apostoli. Così vuole chiamare anche noi, che, grazie al sacramento dell'Ordine,
siamo partecipi del suo Sacerdozio. (...) Poteva Gesù esprimerci la sua
amicizia in modo più eloquente che permettendoci, quali sacerdoti della Nuova
Alleanza, di operare in suo nome, in persona Christi Capitis? Proprio
questo avviene in tutto il nostro servizio sacerdotale, quando amministriamo i
sacramenti e specialmente quando celebriamo l'Eucaristia. Ripetiamo le parole
che Egli pronunciò sopra il pane e sopra il vino e, mediante il nostro
ministero, si opera la stessa consacrazione da Lui operata. Vi può essere
un'espressione dell'amicizia più completa di questa? Essa si pone al centro
stesso del nostro ministero sacerdotale ".(57)
La nuova evangelizzazione deve significare
per i fedeli anche una nuova chiarezza circa la centralità del Sacramento
dell'Eucaristia, culmine di tutta la vita cristiana.(58) Da una parte,
perché " non è possibile che si formi una comunità cristiana se non avendo
come radice e come cardine la celebrazione della Sacra Eucaristia ",(59)
ma anche perché " tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri
ecclesiastici e le opere d'apostolato, sono strettamente uniti alla Sacra
Eucaristia e ad essa ordinati. Infatti, nella Santissima Eucaristia è racchiuso
tutto il bene spirituale della Chiesa ".(60)
Nel ministero pastorale essa è anche un
traguardo. Per trarne frutto i fedeli devono essere preparati. Se da una parte
si fomenta in loro la " degna, attenta e fruttuosa " partecipazione
alla liturgia, dall'altra risulta del tutto necessario renderli consapevoli che
" sono in tal modo invitati e indotti a offrire assieme a lui se stessi,
le proprie fatiche e tutte le cose create. L'Eucaristia costituisce, infatti,
la fonte e il culmine di tutta l'evangelizzazione ",(61) verità
questa dalla quale derivano non poche conseguenze pastorali.
E di fondamentale importanza formare i
fedeli riguardo a ciò che costituisce l'essenza del santo Sacrificio
dell'Altare e fomentarne la partecipazione fruttuosa
all'Eucaristia.(62) E necessario anche insistere, senza mai stancarsi e
senza timori, sull'obbligo di compiere il precetto festivo(63) e sulla
convenienza di una frequente partecipazione, se possibile anche quotidiana,
alla celebrazione della Santa Messa e alla comunione eucaristica. Bisogna anche
ricordare il grave dovere di ricevere sempre il Corpo di Cristo con le dovute
condizioni spirituali e corporali, e quindi premettendo la confessione
sacramentale individuale, se si ha coscienza di non essere in stato di grazia.
Il rigoglio della vita cristiana in ogni Chiesa particolare e in ogni comunità
parrocchiale dipende in gran parte dalla riscoperta del grande dono
dell'Eucaristia, in uno spirito di fede e di adorazione. Se nell'insegnamento
dottrinale, nella predicazione e nella vita non si riesce a manifestare
l'unione tra vita quotidiana ed Eucaristia, la frequenza eucaristica finisce
per venire trascurata.
Anche a questo riguardo l'esemplarità del
sacerdote celebrante è fondamentale: " Celebrare bene costituisce una
prima importante catechesi sul santo Sacrificio ".(64) Anche se,
evidentemente, non sarà questa l'intenzione del sacerdote, è tuttavia
importante che i fedeli lo vedano prepararsi in raccoglimento per celebrare il
Santo Sacrificio, che siano testimoni dell'amore e della devozione, che egli
pone nella celebrazione e che possano imparare da lui a trattenersi per il
ringraziamento per un certo tempo dopo la comunione.
Se una parte essenziale dell'opera
evangelizzatrice della Chiesa sta nell'insegnare agli uomini a pregare il Padre
per Cristo nello Spirito Santo, la nuova evangelizzazione implica il recupero e
il rafforzamento di pratiche pastorali che manifestino la fede nella presenza
reale del Signore sotto le specie eucaristiche. " Il Presbitero ha la missione
di promuovere il culto della presenza eucaristica, anche fuori della
celebrazione della Messa, impegnandosi a fare della propria chiesa una
"casa di preghiera" cristiana ".(65) E necessario
innanzitutto che i fedeli conoscano con profondità le condizioni
imprescindibili per ricevere con frutto la comunione. Allo stesso modo è
importante favorire la loro devozione per Cristo che li aspetta amorosamente
nel tabernacolo. Un modo semplice ed efficace di fare catechesi eucaristica è
la stessa cura materiale di tutto ciò che si riferisce alla chiesa e, in
particolare, all'altare e al tabernacolo: pulizia e decoro, dignità dei
paramenti e dei vasi sacri, cura nella celebrazione delle cerimonie
liturgiche,(66) pratica fedele della genuflessione, ecc. E inoltre
particolarmente importante assicurare un ambiente raccolto nella cappella del
Santissimo, tradizione plurisecolare nella Chiesa, in modo da garantire il
sacro silenzio che facilita il colloquio amoroso con il Signore. Quella
cappella, o comunque quel luogo nel quale si conserva e si adora Cristo
Sacramentato, è certamente il cuore dei nostri edifici sacri, e come tale
dobbiamo cercare di evidenziarne ed agevolarne l'accesso per il più largo arco
di tempo quotidiano possibile, di ornarlo debitamente, con vero amore.
E evidente che tutte queste manifestazioni —
che non appartengono a forme di vago " spiritualismo ", ma che
rivelano una devozione fondata teologicamente — saranno possibili solo a
condizione che il sacerdote sia davvero un uomo di orazione e di autentica
passione per l'Eucaristia. Solo il pastore che prega saprà insegnare a pregare,
mentre saprà anche attrarre la grazia di Dio su coloro che dipendono dal suo
ministero pastorale, in modo da favorire conversioni, propositi di vita più fervente,
vocazioni sacerdotali e di speciale consacrazione. In definitiva, solo il
sacerdote che sperimenta quotidianamente la " conversatio in coelis
", che fa diventare vita della sua vita l'amicizia con Cristo, sarà in
condizione di imprimere vero impulso ad un'autentica e rinnovata
evangelizzazione.
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