3. Ministri della Riconciliazione con Dio
e con la Chiesa
In un mondo in cui il senso del peccato è in
larga misura venuto meno,(67) è necessario ricordare insistentemente
che è proprio la mancanza d'amore a Dio ciò che impedisce di percepire la
realtà del peccato nella sua intera malizia. L'avvio della conversione non
soltanto come momentaneo atto interiore, ma come stabile disposizione, prende
il suo slancio dall'autentica conoscenza dell'amore misericordioso di Dio.
" Coloro che in tal modo arrivano a conoscere Dio, che in tal modo lo
"vedono", non possono vivere altrimenti che convertendosi
continuamente a Lui. Vivono, dunque, "in stato di conversione" ".(68)
La penitenza si trova così come patrimonio stabile nella vita ecclesiale dei
battezzati, contrassegnata però dalla speranza del perdono: " Voi un tempo
esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia " (1
Pt 2, 10).
La nuova evangelizzazione esige dunque — ed
è questa un'esigenza pastorale assolutamente ineludibile — un impegno rinnovato
per avvicinare i fedeli al Sacramento della Penitenza,(69) " che
appiana la strada ad ognuno, perfino quando è gravato di grandi colpe. In
questo sacramento ogni uomo può sperimentare in modo singolare la misericordia,
cioè quell'amore che è più potente del peccato ".(70) Non dobbiamo
aver timore alcuno di incoraggiare con ardore la pratica di questo sacramento,
sapendo rinnovare e rivitalizzare intelligentemente tradizioni cristiane
longeve e benefiche. In un primo momento si tratterà di indurre i fedeli, con
l'aiuto dello Spirito Santo, ad una profonda conversione che provochi il
riconoscimento sincero e contrito dei disordini morali presenti nella vita di
ciascuno; sarà poi necessario insegnare l'importanza della confessione
individuale frequente, sino ad arrivare, per quanto possibile, ad iniziare
un'autentica direzione spirituale personale.
Senza confondere il momento sacramentale con
quello della direzione spirituale, i presbiteri devono sapere cogliere, proprio
a partire dalla celebrazione del sacramento, l'opportunità d'iniziare il
colloquio di guida spirituale. " La riscoperta e la diffusione di questa
pratica, anche in momenti diversi dall'amministrazione della Penitenza, è un
grande beneficio per la Chiesa nel tempo presente ".(71) In tal
modo si coopererà a riscoprire il senso e l'efficacia del sacramento della
Penitenza, ponendo così le condizioni per superarne la crisi. La direzione spirituale
personale è ciò che permette di formare veri apostoli, capaci di diffondere la
nuova evangelizzazione nella società civile. Per arrivare lontano nella
missione di rievangelizzare tanti battezzati che si sono allontanati dalla
Chiesa è necessario formare molto bene coloro che sono vicini.
La nuova evangelizzazione richiede di poter
fare affidamento su un numero adeguato di sacerdoti: l'esperienza plurisecolare
insegna che gran parte delle risposte positive alle vocazioni sorgono grazie
alla direzione spirituale, oltre che all'esempio della vita dei sacerdoti
interiormente ed esteriormente fedeli alla propria identità. " Ogni
sacerdote riserverà particolare cura alla pastorale vocazionale, non mancando
(...) di favorire appropriate iniziative mediante un rapporto personale, che
faccia scoprire i talenti e sappia individuare la volontà di Dio per una scelta
coraggiosa nella sequela di Cristo. (...) E esigenza insopprimibile della
carità pastorale che ogni presbitero — assecondando la grazia dello Spirito
Santo — si preoccupi di suscitare almeno una vocazione sacerdotale che ne possa
continuare il ministero ".(72)
Offrire a tutti i fedeli la reale
possibilità di accedere alla confessione richiede, senza dubbio, una grande
dedizione di tempo.(73) È vivamente consigliato avere periodi
prefissati di presenza in confessionale, che siano a conoscenza di tutti, senza
limitarsi ad una disponibilità teorica. A volte, per dissuadere un fedele
dall'intenzione di confessarsi è sufficiente il fatto di costringerlo a cercare
un confessore, mentre i fedeli " si recano volentieri a ricevere questo
sacramento laddove sanno che vi sono sacerdoti disponibili ".(74)
Le parrocchie e in genere le chiese adibite al culto dovrebbero avere un orario
chiaro, ampio e comodo per le confessioni, e spetta ai sacerdoti garantire che
questo orario venga rispettato con regolarità. In conformità a questa premura
per facilitare ai fedeli il più possibile l'accostarsi al sacramento della
riconciliazione, è anche conveniente curare bene le sedi dei confessionali: la
pulizia, la loro visibilità, la possibilità di scegliere l'uso della grata e di
conservare l'anonimato,(75) ecc.
Non è sempre facile mantenere e difendere
queste pratiche pastorali, ma non per questo ne va taciuta l'efficacia e la
convenienza di riprenderle dove fossero cadute in desuetudine. Per questa
disponibilità pastoralmente primaria va incentivato l'aiuto fra sacerdoti
diocesani e religiosi. Deve essere altresì riconosciuto con venerazione il servizio
quotidiano di confessionale svolto in maniera ammirevole da tanti sacerdoti
anziani, autentici maestri spirituali delle diverse comunità cristiane.
Tutto questo servizio alla Chiesa sarà
estremamente più facile se saranno gli stessi sacerdoti i primi a confessarsi
regolarmente.(76) Condizione indispensabile per un generoso ministero
della Riconciliazione è, infatti, il ricorso personale del presbitero al
Sacramento come penitente. " Tutta l'esistenza sacerdotale subisce un
inesorabile scadimento, se viene a mancare, per negligenza o per qualsiasi
altro motivo, il ricorso, periodico e ispirato da autentica fede e devozione,
al sacramento della Penitenza. In un prete che non si confessasse più o si
confessasse male, il suo essere prete e il suo fare il prete ne
risentirebbero molto presto, e se ne accorgerebbe anche la comunità, di cui
egli è pastore ".(77)
" Il ministero dei presbiteri è
innanzitutto comunione e collaborazione responsabile e necessaria al ministero
del Vescovo, nella sollecitudine per la Chiesa universale e per le singole
Chiese particolari, a servizio delle quali essi costituiscono con il Vescovo un
unico presbiterio ".(78) Anche i fratelli nel presbiterato devono
essere obiettivo privilegiato della carità pastorale del sacerdote. Aiutarli
spiritualmente e materialmente, facilitare loro delicatamente la confessione e
la direzione spirituale, rendere loro amabile il cammino di servizio, essere
loro vicini in ogni necessità, accompagnarli con premura fraterna in qualsiasi
difficoltà, nella vecchiaia e nell'infermità... Ecco un campo veramente
prezioso per la pratica delle virtù sacerdotali.
Tra le virtù necessarie per un fruttuoso
svolgimento del ministero della Riconciliazione è fondamentale la prudenza
pastorale. Così come nell'impartire l'assoluzione il ministro partecipa
all'azione sacramentale con efficacia strumentale, così anche negli altri atti
del rito penitenziale il suo compito è quello di mettere il penitente di fronte
a Cristo, assecondando, con estrema delicatezza, l'incontro misericordioso. Ciò
implica l'evitare discorsi generici che non prendano in considerazione la
realtà del peccato, e perciò si rende necessaria nel confessore la scienza
opportuna.(79) Ma al contempo, il dialogo penitenziale è sempre
impregnato di quella comprensione, che sa condurre le anime gradualmente lungo
il cammino della conversione, senza cadere in alcuna concessione alla
cosiddetta " gradualità delle norme morali ".
Dal momento che la pratica della confessione
è diminuita in molti luoghi, con grande detrimento della vita morale e della buona
coscienza dei credenti, si presenta il pericolo reale di una diminuzione
dello spessore teologico e pastorale con cui il ministro della confessione
realizza la sua funzione. Il confessore deve chiedere al Paraclito la capacità
di riempire di senso soprannaturale questo momento salvifico(80) e di
trasformarlo in un incontro autentico del peccatore con Gesù che perdona. Al
contempo, deve profittare dell'opportunità della confessione per formare
rettamente la coscienza del penitente — compito estremamente importante —
rivolgendogli delicatamente le domande necessarie per assicurare l'integrità
della confessione e la validità del sacramento, aiutandolo a ringraziare dal profondo
del cuore la misericordia di Dio nei suoi confronti, a formulare un proposito
fermo di rettifica della propria condotta morale e non mancando di spendere
qualche parola appropriata di incoraggiamento, di conforto, di stimolo alla
realizzazione di opere di penitenza che, oltre a soddisfare per i propri
peccati, aiutino a crescere nelle virtù.
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