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Leo PP. XIII Nobilissima Gallorum IntraText CT - Lettura del testo |
Infatti, siccome sono nel mondo due società principali, l’una civile, il cui fine prossimo è di procurare alla famiglia umana il bene temporale e terreno, l’altra religiosa, il cui compito è di condurre gli uomini a quella vera felicità celeste ed immortale per la quale siamo nati, così i poteri sono due. Entrambi dipendono dalla legge eterna e naturale, e ciascuno provvede e dispone da sé nelle cose che sono dell’ordine e del dominio proprio. Peraltro, ogni volta che accada di dover determinare alcune cose nelle quali, quantunque per diverse ragioni ed in modo diverso, conviene che intervengano insieme l’uno e l’altro potere, allora è necessaria e voluta dallo stesso pubblico bene la concordia di ambedue, mancando la quale ne deriva una condizione di cose sempre incerta e mutabile, per cui non è possibile una durevole tranquillità né della Chiesa né dello Stato. Pertanto, dunque, quando su qualche punto fra la potestà religiosa e la civile si è stabilito un accordo, allora senza dubbio se importa alla giustizia che l’accordo resti intatto, altrettanto importa allo Stato; conseguentemente, se l’una e l’altra parte si prestano scambievoli servizi, così ricevono a vicenda determinati vantaggi.