Infine il terzo punto, al quale è necessario
che le vostre cure siano rivolte con assiduità, riguarda quelle cose che ogni
giorno o in momenti determinati sono destinate alla pubblicazione. Voi
conoscete i tempi, Venerabili Fratelli: da una parte gli uomini sono presi da
un insaziabile desiderio di leggere; dall’altra si diffonde una grande quantità
di scritti licenziosi; per questi motivi a malapena si può dire quale grande
sventura penda ogni giorno sopra l’onestà dei costumi, quale grande guasto
sull’integrità della religione. Pertanto, con l’esortazione, con l’ammonimento,
perseverate, utilizzando ogni mezzo e ogni metodo di cui disponete, nel
proposito di richiamare gli uomini da fonti corrotte di tal fatta e di
accompagnarli a sorgenti salubri. Gioverà moltissimo se, a vostra cura e sotto
la vostra guida, verranno pubblicati dei giornali che rimedino opportunamente
ai veleni diffusi ovunque, sostenendo la verità, la virtù e la religione. Quanto
a coloro che in un nobilissimo e santissimo proposito uniscono l’arte dello
scrivere con l’amore e la devozione agl’interessi cattolici, se veramente
vogliono che le loro fatiche siano fruttuose e sempre lodabili, ricordino
costantemente che cosa si richiede a chi lotta per la causa migliore. Occorre
cioè che nello scrivere usino con somma cura moderazione, prudenza e
soprattutto la carità, che è madre e compagna di tutte le altre virtù. Invero
vedete quanto sia contraria alla carità fraterna la leggerezza nel sospettare,
la temerità nell’accusare. Da questo si comprende che agiranno erroneamente e
ingiustamente coloro che, al fine di favorire una parte politica, non esitano
ad attribuire ad altri una sospetta fede cattolica, unicamente perché sono dall’altra
parte, come se l’onore della professione cattolica fosse necessariamente unito
a questa o a quella parte politica.
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