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| Pius PP. VI Summa Dei IntraText CT - Lettura del testo |
Per la verità, nella Nostra massima agitazione, dalla quale siamo tormentati giorno e notte per la sollecitudine di tutte le Chiese, quantunque immeritevoli abbiamo sentito che è stato offerto un sollievo non piccolo al Nostro timore perché, con l’aiuto della grazia divina, è stata condotta a termine un’opera così grande, così salutare per la Nostra città e per tutta la cristianità. Abbiamo esultato nel Signore non una sola volta e ci siamo commossi con lacrime di consolazione, vedendo le grandi vie della città zeppe per la moltitudine dei fedeli, che avevano un solo pensiero: acquistare il perdono di Dio nel pianto e nella contrizione. Ci rallegravamo, quando vedevamo che la religiosità dei cittadini gareggiava in mutua emulazione con la pietà dei forestieri; essi, spinti da cristiana carità verso gli ospiti, non guardavano a spese, a fatiche, a sacrifici, ad adattamenti, per ospitare i forestieri, per ristorare coloro che erano prostrati dalle fatiche del viaggio, per risollevarli con ogni cura. Costoro, mostrando una umiltà degna del nome cristiano, testimoniarono anche con l’abito e il modo di comportarsi, quanto la fede li avesse chiamati dalle patrie regioni e li avesse sospinti alle tombe dei Santi Apostoli. Splendeva in tutti un ardente fervore quando, secondo il rito dei supplicanti, visitavano i santi monumenti della città, baciavano gli stipiti delle porte sante; quando percorrevano i lunghi tratti di strada al canto di salmi, di inni e con invocazioni penitenziali, così che veramente si poteva dire e affermare che non avevano trascurato la vecchia formula penitenziale, che si usava nei primi tempi della Chiesa.