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Plinio Corrêa de Oliveira
Nobiltà ed élites tradizionali analoghe…

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22. La disuguaglianza delle creature è una condizione perché il Creato dia gloria a Dio

 

Oltre ai testi pontifici sopra riportati, sembra conveniente aggiungere alcuni argomenti del Dottore Angelico per giustificare l'esistenza della disuguaglianza tra le creature. Afferma infatti nella Summa Theologica:

 

“Negli esseri naturali vediamo che le specie sono ordinate per gradi: così i composti sono più perfetti degli elementi, le piante più dei minerali, gli animali più delle piante e gli uomini più degli altri animali; in ognuna di quelle classi si trovano specie più perfette delle altre. Essendo quindi la Divina Sapienza la causa della distinzione fra le cose in vista della perfezione dell'universo, sarà anche causa della loro disuguaglianza; non sarebbe infatti perfetto l'universo se nelle cose si trovasse un solo grado di bontà”.! 236

Infatti, non sarebbe confacente alla divina perfezione creare un solo essere, poiché nessun essere creato, per quanto eccellente lo si possa immaginare, sarebbe in condizione, per se stesso, di riflettere adeguatamente le infinite perfezioni di Dio.

Così, le creature sono necessariamente molteplici; e non soltanto molteplici, ma anche necessariamente disuguali. Questa è la dottrina del santo Dottore:

“L'esistenza di molti beni finiti è migliore che quella di uno solo, perché quelli possono avere che ha questo, e ancora di più. Ora, la bontà di qualsiasi creatura è limitata, non essendo in grado di contenere l'infinita bontà di Dio. Quindi è più perfetto l'universo se vi sono molte creature, che non se ci fosse solo un loro grado. Al sommo Bene tocca fare quello che è migliore, quindi gli era conveniente fare molti gradi di creature.

Inoltre, la bontà della specie eccede quella dell'individuo, così come il formale eccede il materiale; quindi più aggiunge alla bontà dell'universo la molteplicità delle specie che non gli individui di una stessa specie. Perciò alla perfezione dell'universo contribuisce non solo l'esistenza di molti individui, ma anche di diverse specie, e di conseguenza di diversi gradi di cose”! 237

Le disuguaglianza non sono quindi difetti della creazione; ne sono qualità eccellenti, nelle quali si rispecchia l'infinita ed adorabile perfezione del suo Autore. Dio si compiace nel contemplarle: “La diversità e la disuguaglianza delle creature non proviene dal caso, né dalla diversità della materia, né dall'intervento di alcune cause o meriti, ma proviene dalla stessa intenzione di Dio, che volle dare alla creatura la perfezione che le era possibile avere. Dice perciò il Genesi: 'Vide Dio tutto quanto aveva fatto, e che era eccellente' (Gen. 1, 31)”.! 238

 

 




236 I, q. 47, a. 2.



237 Summa contra Gentiles, l. II, cap. 45.



238 Ibidem.






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