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Plinio Corrêa de Oliveira
Nobiltà ed élites tradizionali analoghe…

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5. Si forma la città

 

“La tribù, come la famiglia e la fratria, si era costituita per essere un corpo indipendente, poiché aveva un culto speciale, da cui l'estraneo era escluso. Una volta formatasi, nessuna nuova famiglia poteva più esservi ammessa. Due tribù non potevano fondersi in una sola: la loro religione vi si opponeva. Ma, come più fratrie s'erano unite in una tribù, così più tribù poterono associarsi tra loro, a condizione che fosse rispettato il culto di ciascuna. Quando questo avvenne, si ebbe la città.

“Poco importa ricercare la causa che determinò diverse tribù vicine a unirsi: talvolta, l'unione fu volontaria; talvolta, fu imposta dalla forza superiore d'una tribù o dalla volontà potente d'un uomo. Quello che è sicuro, è che il legame della nuova associazione fu ancora un culto. Le tribù che si raggrupparono per formare una città non mancarono mai d'accendere un fuoco sacro e di crearsi una religione comune.

“Così la società umana, in questa razza, non s'ingrandì come una cerchia che si allargasse a poco a poco, crescendo a mano a mano: s'ingrandì per via di piccoli gruppi, che, formatisi anticipatamente da molto tempo, si aggregarono gli uni agli altri. Parecchie famiglie formavano la fratria; più fratrie, la tribù; più tribù, la città. La famiglia, la fratria, la tribù, la città sono, d'altra parte, società esattamente somiglianti tra loro, e non nate l'una dall'altra per una serie di aggruppamenti successivi.

“Bisogna anche notare che, a mano a mano che questi gruppi differenti s'unirono così tra di loro, nessuno d'essi tuttavia perdeva la propria individualità né la propria indipendenza. Benché parecchie famiglie si fossero unite in una fratria, ognuna d'esse rimaneva costituita come nel momento del suo isolamento; niente era cambiato in essa, né il suo culto, né il suo sacerdozio: né il suo diritto di proprietà, né la sua giustizia interna. Le curie si associarono in seguito; ma ognuna conservava il proprio culto, le proprie riunioni, le proprie feste, il proprio capo. Dalla tribù si passò alla città; ma le tribù non si dissolsero per questo, e ognuna d'esse continuò a formare un corpo a sé, quasi come se la città non esistesse affatto. (...)

“Così la città non è un'assemblea d'individui: è una confederazione di parecchi gruppi che erano già costituiti prima di essa e ch'essa lascia durare. Si vede negli oratori attici che ogni Ateniese fa parte contemporaneamente di quattro società distinte: è membro d'una famiglia, d'una fratria, d'una tribù e d'una città”. 251

 

 




251 Idem, pp. 148-149, 150.






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