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Plinio Corrêa de Oliveira
Nobiltà ed élites tradizionali analoghe…

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6. Perfino quelli che ostentano disprezzo per le antiche forme di vita non sono del tutto insensibili al lustro nobiliare

 

Pio XII rileva il “vigore e fecondità di opere” come “caratteri della genuina Nobiltà”, e incita quest'ultima a cooperare al bene comune avvalendosi di tali caratteristiche:

Vigore e fecondità di opere! Ecco due caretteri della genuina nobiltà, dei quali i segni araldici, impressi nel bronzo e nel marmo, sono perenne testimonianza, perché rappresentano quasi la visibile trama della storia politica e culturale di non poche gloriose città europee. È vero che la moderna società non suole attendere con preferenza dal vostro ceto il 'la' per dare principio alle opere ed affrontare gli eventi; tuttavia essa non aiuta la cooperazione degli ingegni eletti che sono tra voi, poiché una saggia porzione conserva un giusto rispetto alle tradizioni e pregia l'alto decoro, ove sia fondato; mentre, anche l'altra parte della società, che ostenta noncuranza e forse disprezzo per le vetuste forme di vita, non va del tutto immune dalla seduzione del lustro; tanto è vero che si sforza di creare nuove fogge di aristocrazie, talune degne di stima, altre appoggiate su vanità e frivolezze, paghe soltanto di appropriarsi gli elementi scadenti delle antiche istituzioni”. 53

In questo passo, Pio XII sembra confutare una possibile obiezione formulata da aristocratici scoraggiati alla vista dell'ondata di ugualitarismo che già allora si estendeva nel mondo moderno. Questo mondo, argomenterebbero tali aristocratici, disprezza la nobiltà e ne rigetta la collaborazione.

A questo proposito, il Pontefice stima che nella società moderna possono distinguersi due tendenze davanti alla nobiltà: l'una “conserva un giusto rispetto alle tradizioni e pregia l'alto decoro, ove sia fondato”, per cui “non aiuta la cooperazione degli ingegni eletti che sono tra voi”. L'altra tendenza esistente nella società, che ostentanoncuranza e forse disprezzo per le vetuste forme di vita, non va del tutto immune dalla seduzione del lustro”. E Pio XII riferisce significativi indizi di questa disposizione d'animo.

 

 




53 PNR 1958, p. 709.






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