| Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
| Pius PP. VI Constantiam vestram IntraText CT - Lettura del testo |
13. Imploriamo dunque per la Chiesa, Venerabili Fratelli, questi tempi di misericordia e di pace, pregando incessantemente con tutta la speranza, la fede e l’umiltà del Nostro cuore. E quantunque sia cosa certissima che essa si procura tanti vantaggi in mezzo alla tribolazione, e di tante vittorie si accresce, più di quante in nessun modo potrebbe fregiarsi se non fosse perseguitata, tuttavia, mentre si rallegra dei trionfi dei suoi forti non debba rattristarsi per le stragi e lo sterminio dei deboli i quali, posti fuori dalla tentazione, non pensando ai futuri pericoli, non hanno voluto munirsi contro le aggressioni del Diavolo ed hanno preferito servire al mondo piuttosto che a Dio, e, trascinati nella vampa della tentazione dalla spinta della licenza dominante, perduti nei loro folli pensieri abbandonarono Dio e vendendo vilmente le loro anime si consegnarono a Satana, preghiamo il Dio delle misericordie affinché – per il Sangue del suo Figlio Cristo, che è stato sparso per tutti – si riducano i giorni della Nostra tentazione. Infatti, sebbene Noi dobbiamo essere del tutto adagiati negli insondabili consigli della sapienza e della giustizia di Dio, con i quali egli realizza la propria, gloria, tuttavia fra tutte le altre ferite della Chiesa sono queste che principalmente giorno e notte Ci angustiamo e tengono in angoscia l’animo Nostro, così che saremmo ben pronti ad affrontare i mali più acerbi e ad esporre la Nostra stessa vita se per mezzo del Nostro sangue potessimo allontanare le rovine di tanti prevaricatori ed impedire i danni e le perdite di tanti deboli.
14. Molte altre cose avremmo da dirvi, Venerabili Fratelli, al fine d’incoraggiare i Vostri animi, ma non vogliamo oltrepassare la misura di una Lettera (essa, infatti, è già abbastanza lunga) e già tanto grande è la Vostra virtù nel sopportare la presente tribolazione, tanto che non sono i Nostri esempi imitabili da parte Vostra, ma da Noi e da tutti sono da imitare gli esempi Vostri di fede, costanza e santità.
15. Pertanto concluderò con San Giovanni Crisostomo che, trovandosi in una situazione simile, travagliato da un’eguale tribolazione per la Chiesa, consolò il dolente e spaventato suo Gregge con queste parole che recano l’impronta della fede e della costanza. "Molti flutti e gravi c’incalzano, ma non temiamo di venire sommersi perché siamo saldamente sulla pietra. Imperversi pure il mare: non potrà smuovere questa pietra. Si gonfino le onde: non hanno la forza di far naufragare la nave di Gesù. Che cosa dunque dovremmo temere? Forse la morte? "Cristo per me è la vita, e morire un guadagno". Dimmi, dovrei temere l’esilio? "La terra, in tutta la sua ampiezza, è del Signore". Temeremo la confisca delle Nostre sostanze? Nulla portammo in questo mondo e nulla quindi potremo portare con Noi; le cose terribili di questo mondo sono per me oggetto di disprezzo, e le buone degne di riso. Non temo la povertà, non bramo ricchezze: non pavento la morte, non desidero vivere se non per giovare a Voi. Perciò ricordo le cose presenti e chiedo alla Vostra carità di avere fiducia. Non esiste certamente chi Ci possa separare. "Ciò che Dio unì, l’uomo non può separare". Se tu non puoi separare un matrimonio, quanto meno potrai dissolvere la Chiesa di Dio? Tu tenti di abbatterla non potendo recar danno a colui che aggredisci, ma in verità tu mi rendi più glorioso, e combattendo con me tu sprechi l’energia. Infatti, è per te cosa dura dare calci contro uno sprone aguzzo. Tu non potrai smussarne le punte; anzi ne ritrarrai i piedi insanguinati; come le onde non possono dissolvere la pietra, ma esse stesse si convertono in schiuma. Nulla è più potente della Chiesa, o creatura mortale; poni fine alla guerra se non vuoi disperdere la tua forza. Non far guerra al Cielo. Se tu combatti contro l’uomo, potrai vincere o potrai essere vinto. Se assalirai la Chiesa, non è possibile che tu vinca, perché Dio è più forte di tutti. "Lotteremo noi contro il Signore?". Siamo forse più forti di lui? Dio fondò e consolidò la Chiesa; chi tenterà di farla crollare? Non ti è nota la potenza di lui? "Egli guarda la terra e la fa tremare". Egli comanda, e ciò che vacillava resta immobile. Se consolidò una città vacillante, molto più potrà rafforzare la Chiesa. La Chiesa è più forte dello stesso Cielo. "Il Cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno". Quali parole? "Tu sei Pietro, e su questa costruirò la mia Chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa"".