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Pius PP. VI
Quare lacrymae

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Capp. XVI-XVII

XVI.

1.Quello che ora Noi dobbiamo fare secondo il Nostro dovere apostolico, lo desumiamo dalla lettera di San Bernardo al suo discepolo, il Papa Eugenio IV, quando lo esortava "ad adoperarsi con tutte le sue energie perché gl’increduli si convertissero alla Fede, i convertiti non si allontanassero più, e i lontani ritornassero". Abbiamo inoltre davanti agli occhi l’esempio del Nostro predecessore Clemente VI che non cessò di perseguire il crimine dell’assassinio del re di Sicilia, Andrea, infliggendo gravissime pene spirituali contro i cospiratori e gli assassini, come si legge nella sua lettera. Ma che cosa possiamo ottenere da un popolo che non solo disprezzò i Nostri ammonimenti, ma Ci ha insultato con gravissime offese, abusi, ingiurie e calunnie, ed è giunto a un punto tale di audacia e di pazzia da scrivere false lettere con il Nostro nome, nelle quali ha inserito i propri errori? Lasciamo dunque nella sua miseranda depravazione chi vuole perseverare nella sua pertinacia; confidiamo che il sangue innocente di Luigi gridi in qualche modo e interceda affinché il popolo francese riconosca e detesti la propria ostinazione nell’accumulare delitti e consideri le varie e acerbissime pene che Dio, giusto vindice delle scelleratezze, è solito infliggere ai popoli per delitti molto meno gravi.

XVII.

1.Abbiamo voluto fare queste considerazioni con Voi per averne un po’ di sollievo in una così orribile catastrofe.

2.Poniamo fine al Nostro discorso invitandovi a celebrare con Noi le solenni esequie per il defunto Re, secondo la consuetudine, anche se i Nostri uffici funebri di suffragio sembrano inutili, avendo egli conseguito, come si crede, il nome di martire. Sant’Agostino afferma che "la Chiesa non prega per i martiri ma piuttosto si raccomanda alle loro preghiere"; tuttavia l’affermazione del Santo si deve applicare non a colui che per giudizio umano è stato ritenuto martire, ma come tale è stato dichiarato dalla Sede Apostolica. Pertanto, nel giorno che Vi verrà notificato, insieme con Voi, Venerabili Fratelli, celebreremo le pubbliche esequie nella Nostra pontificia cappella per il cristianissimo re Luigi XVI.




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