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Storie e Massime di Achicar

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Scrivo inoltre con il sostegno divino le massime ovvero la storia di Achicar, saggio e ministro di Sennacheribbo, re di Assur e di Ninive.

 

Nel ventesimo anno di Sennacheribbo, figlio di Esarhaddon , re di Assur e di Ninive, io, Achicar, sono stato il ministro del re. Quando ero giovane mi fu detto che non avrei avuto alcun figlio. La ricchezza che ho ottenuto è troppo grande perché ne possa parlare: presi in moglie sessanta donne e costruii loro sessanta castelli, ma un figlio non l'ebbi. Allora, io, Achicar, eressi un grande altare tutto di legno, e, appiccatovi il fuoco, e, collocatevi sopra vivande prelibate, dissi così: "O Dio, mio Signore! .

Se morirò senza aver lasciato un figlio, che dirà la gente di me? "Avete visto Achicar" diranno "che è stato giusto, buono e devoto a Dio? E' morto e non ha lasciato un figlio che lo seppellisse; neppure una figlia. E i suoi beni, come quelli di un reprobo, non li ha ereditati nessuno!". Ma io ti supplico, o Dio, che mi nasca un figlio maschio, il quale mi copra gli occhi con la terra quando morirò". Udii allora questa voce: "O Achicar, ministro saggio! Tutto ciò che mi hai chiesto, te l'ho dato; ti ho lasciato però senza figli. Ciò ti basti; non tormentarti. Pensa invece a Nadan , figlio di tua sorella: sia lui per te come un figlio, a cui, durante la sua crescita, tu possa insegnare ogni cosa!". Udite queste cose, mi rattristai di nuovo e dissi: "O Dio, mio Signore! Mi darai dunque per figlio Nadan, mio nipote, perché getti la terra sui miei occhi quando morirò?", ma non mi fu rivolta alcuna risposta. Eseguii allora il Suo ordine e adottai mio nipote Nadan. Poiché era ancora un bambino gli destinai otto nutrici e lo allevai come mio figlio (nutrendolo) con il miele, facendolo sedere su tappeti preziosi e rivestendolo di bisso e di porpora. Mio figlio crebbe e si sviluppò come un cedro e, quando fu cresciuto, gli insegnai le lettere e la sapienza.

Tornato che fu da dove si era recato, il re mi convocò dicendomi: "O Achicar, mio saggio ministro e consigliere!

Quando sarai diventato vecchio e morirai, chi dopo di te riuscirà a servirmi allo stesso modo?". Gli risposi: "Viva in eterno il mio signore il re ! Ho un figlio che è altrettanto saggio, conosce le lettere quanto me ed è istruito". Disse allora il re: "Portalo e fammelo vedere. Se è idoneo a stare al mio cospetto, ti lascerò andare in pace a trascorrere la tua vecchiaia onorevolmente finché terminerai i tuoi giorni". Allora condussi mio figlio Nadan e lo presentai al re, e il re mio signore, allorché lo vide, disse: "Sia benedetto questo giorno davanti a Dio, perché Achicar verrà ricompensato in modo adeguato a come egli si è condotto di fronte a mio padre Esarhaddon e a me, e io stabilirò suo figlio alla mia porta mentre lui vive, sì che possa uscir di vita (in pace)". Allora io, Achicar, mi prostrai davanti al re dicendo: "Viva in eterno il mio signore il re! Affinché, come io mi sono condotto di fronte a tuo padre e a te fino ad ora, così pure tu, signore mio, sii indulgente nei confronti della giovane età di questo mio figlio, in modo che la benevolenza che hai avuto nei miei riguardi si raddoppi (verso di lui)". Udite queste parole, il re mi porse la sua destra ed io, Achicar, mi prostrai davanti al re.

Non smisi di istruire mio figlio fin tanto che non lo satollai di insegnamenti come di cibo e di acqua e solevo dirgli così:

1. Ascolta Nadan, figlio mio, e segui il mio consiglio e sii memore delle mie parole come se fossero le parole di Dio .

2. Figlio mio Nadan, se hai sentito una diceria, lasciala morire nel tuo cuore e non rivelarla ad alcuno, affinché non diventi un tizzone ardente nella tua bocca e non ti bruci, e per non marchiare d'infamia la tua anima e non risentirti contro Dio .

3. Figlio mio, non riferire ciò che hai udito e non rivelare ciò che hai visto.

4. Figlio mio, non sciogliere il nodo che è sigillato e non sigillare quello che è sciolto.

5. Figlio mio, non levare gli occhi verso una donna imbellettata e bistrata; non concupirla nel tuo cuore, perché, anche se tu le dessi tutto ciò che possiedi, non troveresti in essa alcun vantaggio e commetteresti un peccato contro Dio .

6. Figlio mio, non commettere adulterio con la moglie del tuo vicino 0, affinché altri non facciano lo stesso con tua moglie.

7. Figlio mio, non essere precipitoso come il mandorlo, che fiorisce per primo, mentre il suo frutto viene mangiato per ultimo. Sii invece equilibrato e giudizioso come il gelso, che fiorisce per ultimo e il cui frutto viene mangiato per primo.

8. Figlio mio, tieni gli occhi abbassati, modera la tua voce e guarda da sotto le palpebre, perché non è con la voce alta che si costruisce una casa. (Se così fosse,) un asino potrebbe costruire due case in un sol giorno; e se l'aratro potesse essere guidato dalla forza bruta, il vomere non sarebbe mai slegato dalla spalla del cammello .

9. Figlio mio, è meglio trasportare pietre assieme a un saggio che bere vino assieme a uno stolto.

10. Figlio mio, versa il vino sulle tombe dei giusti piuttosto che berlo con uomini iniqui .

11. Figlio mio, assieme a un uomo saggio non ti corromperai, mentre con un uomo corrotto non acquisterai saggezza.

12. Figlio mio, frequenta l'uomo saggio, ché diventerai saggio come lui, e non frequentare l'uomo ciarliero e linguacciuto, ché saresti annoverato assieme a lui .

13. Figlio mio, fintantoché hai dei calzari ai piedi, calpesta i cardi selvatici e fa' strada ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli.

14. Figlio mio, se un ricco mangia un serpente, la gente dice che l'ha mangiato come medicina; se invece lo mangia un povero, dice che lo ha fatto per fame.

15. Figlio mio, mangia la porzione che ti spetta e non disprezzare i tuoi compagni.

16. Figlio mio, con l'impudico neppure il pane devi mangiare.

17. Figlio mio, non essere invidioso per i successi del tuo nemico e non rallegrarti neanche per i suoi insuccessi .

18. Figlio mio, non avere a che fare né con una donna che parla a bassa voce, né con una donna dalla voce stridula.

19. Figlio mio, non andar dietro alla bellezza della donna e non concupirla nel tuo cuore, perché la (vera) bellezza della donna è il buon senso e il suo (vero) ornamento è la dizione della sua bocca.

20. Figlio mio, se il tuo nemico ti affronta con malvagità, tu affrontalo con saggezza .

21. Figlio mio, l'iniquo (alla fine) cade e non si rialza (più); il giusto invece è inamovibile perché Dio è con lui .

22. Figlio mio, non essere avaro di botte con tuo figlio, perché le botte per un ragazzo sono come il concime per un orto, come la corda per l'asino e ogni altro animale e come il laccio alla zampa di un asino .

23. Figlio mio, sottometti tuo figlio finché è giovane, fintantoché non prevalga su di te, non ti si ribelli e tu non abbia a vergognarti dei suoi misfatti .

24. Figlio mio, compera un toro robusto e corpulento 0 e un asino dai buoni zoccoli, ma non procurarti uno schiavo incline alla fuga, né una serva proclive al furto, perché potrebbero distruggere tutto ciò che possiedi.

25. Figlio mio, le parole dell'impostore sono come uccelli grassi e chi non ha senno le divora.

26. Figlio mio, non provocare le maledizioni di tuo padre e di tua madre, perché potresti non rallegrarti dei successi dei tuoi figli.

27. Figlio mio, non andare disarmato per la via, perché non sai quando ti aggredirà il tuo nemico.

28. Figlio mio, così come l'albero si fregia delle sue fronde e dei suoi frutti e la montagna boscosa (si fregia) dei (suoi) alberi , così l'uomo si fregia di sua moglie e dei suoi figli. Infatti l'uomo che non ha fratelli, né moglie, né figli è disprezzato e tenuto a vile dai suoi nemici ed è paragonabile ad un albero in prossimità della strada, da cui ogni passante prende qualcosa e le cui fronde vengono danneggiate da ogni animale selvatico.

29. Figlio mio, non dire che il tuo padrone è stolto e che tu sei saggio. Accettalo invece con le sue debolezze e ti guadagnerai il suo affetto.

30. Figlio mio, non considerarti saggio quando gli altri non ti considerano tale.

31. Figlio mio, non mentire quando parli al tuo padrone, perché potrebbe rimproverarti e dirti di allontanarti dalla sua vista.

32. Figlio mio, siano veraci le tue parole, sicché il tuo padrone ti voglia vicino e tu possa vivere.

33. Figlio mio, nelle avversità non imprecare contro Dio, perché udendoti potrebbe adirarsi contro di te.

34. Figlio mio, non trattare il tuo servo meglio di un suo compagno, perché non sai chi di loro alla fine ti sarà più necessario .

35. Figlio mio, colpisci con pietre il cane che ha abbandonato il suo padrone per venirti dietro.

36. Figlio mio, il gregge che segue troppi sentieri è preda dei lupi.

37. Figlio mio, sii retto nei tuoi giudizi in gioventù per avere onore nella tua vecchiaia.

38. Figlio mio, addolcisci la tua lingua e insaporisci il tuo eloquio, perché la coda del cane gli procura il pane, mentre la bocca (gli procura) percosse .

39. Figlio mio, non permettere al tuo vicino di calpestarti il piede; perché potrebbe calpestarti anche il collo.

40. Figlio mio, l'uomo (saggio) colpiscilo con parole sagge, che siano nel suo cuore come una febbre d'estate; lo stolto invece non capisce neppure se gli dai molte bastonate.

41. Figlio mio, se dai un incarico a un saggio, non dargli (troppi) ordini; se invece vuoi darlo a uno stolto, va' (piuttosto) tu stesso e non mandarlo.

42. Figlio mio, metti alla prova tuo figlio con pane e acqua. Dopo di che, lasciagli in mano i tuoi beni e le tue ricchezze.

43. Figlio mio, sii il primo a uscire dal convito e non rimanere per gli unguenti fragranti, perché potresti (invece) riceverti delle percosse alla testa .

44. Figlio mio, chi ha le mani piene viene chiamato saggio e onorato; chi invece è a mani vuote viene chiamato sciagurato e abbietto .

45. Figlio mio, ho trasportato il sale e ho rimosso il piombo, ma non ho visto nulla di più gravoso di un debito che si debba estinguere quantunque non sia (mai) stato contratto.

46. Figlio mio, ho trasportato ferro e ho spostato pietre, ma non erano tanto pesanti quanto un genero che si stabilisca presso suo suocero.

47. Figlio mio, insegna a tuo figlio che cosa sono la fame e la sete, affinché amministri la sua casa avvedutamente .

48. Figlio mio, un cieco agli occhi è meglio di uno che sia cieco al cuore. Il cieco agli occhi infatti impara facilmente la strada e la percorre; il cieco al cuore invece abbandona la retta via e si smarrisce.

49. Figlio mio, un amico vicino è meglio che un fratello lontano e una buona reputazione è meglio che una grande bellezza, perché il buon nome resta in eterno, mentre la bellezza svanisce e appassisce.

50. Figlio mio, è meglio morire che vivere per l'uomo che non ha pace ed è meglio la voce di un lamento funebre nelle orecchie di uno stolto che musica e allegria 0.

51. Figlio mio, è meglio una zampa in mano che un'anitra nella pentola altrui ed è meglio una pecora vicina che una mucca lontana. E' meglio un solo passero in mano che mille in volo ed è migliore una povertà che raccoglie di una ricchezza che dissipa. E' meglio la veste di lana che hai indosso che il bisso e le sete altrui.

52. Figlio mio, trattieni la parola nel tuo cuore e non avrai a pentirtene, perché quando hai cambiato la tua parola hai già perduto un amico .

53. Figlio mio, non esca una parola dalla tua bocca prima di esserti consultato nel tuo cuore, perché è meglio inciampare nel proprio cuore che inciampare sulla lingua .

54. Figlio mio, se ascolti una brutta parola, mettila sette cubiti sotto terra.

55. Figlio mio, non indugiare in una contesa , perché dal litigio ha origine l'omicidio.

56. Figlio mio, chiunque non emetta una giusta sentenza, fa andare in collera Dio.

57. Figlio mio, (non) allontanarti dall'amico di tuo padre, perché il tuo amico potrebbe non venire da te .

58. Figlio mio, non scendere nel giardino dei principi e non

avvicinarti alle loro figlie.

59. Figlio mio, soccorri il tuo amico di fronte al sovrano,

in modo da poterlo soccorrere dal leone .

60. Figlio mio, non rallegrarti per la morte del tuo nemico .

61. Figlio mio, quando vedi un uomo più anziano di te,

alzati di fronte a lui .

62. Figlio mio, se le acque si sostenessero senza la terra,

se l'uccello volasse senza ali, se il corvo divenisse bianco

come la neve e se l'amaro diventasse dolce come il miele,

allora lo stolto diverrebbe saggio.

63. Figlio mio, se sei un sacerdote di Dio , sii scrupoloso nei suoi riguardi. Entra alla sua presenza in stato di

purità e non allontanarti dal suo cospetto.

64. Figlio mio, se Dio rende prospero qualcuno, onoralo

anche tu.

65. Figlio mio, non contendere con un uomo nel suo

giorno (migliore) e non affrontare un fiume quando è in

piena.

66. Figlio mio, l'occhio dell'uomo è come una sorgente

d'acqua: non si sazia di ricchezze fintantoché non si è riempito

di terra 0.

67. Figlio mio, se vuoi diventar saggio, impedisci alla tua bocca di mentire e alla tua mano di rubare. Allora diventerai saggio.

68. Figlio mio, non fungere da sensale di matrimonio per una donna, perché, se le andrà male, ti maledirà; se invece le andrà bene, non si ricorderà (più) di te.

69. Figlio mio, chi è ricercato nei suoi abiti è ricercato anche nelle sue parole; chi invece è trascurato nei suoi abiti è trascurato anche nelle sue parole.

70. Figlio mio, se rinvieni qualcosa davanti a un idolo , offrigliene una parte.

71. Figlio mio, la mano che era sazia e che (poi) ha avuto fame è generosa ; non lo è invece la mano che era affamata e che (poi) si è saziata.

 

72. Figlio mio, i tuoi occhi non si fissino su una donna bella e non vagheggiare una bellezza che non ti appartiene, perché molti si sono rovinati per la bellezza di una donna e il suo amore è (stato) come un fuoco che brucia .

73. Figlio mio, lascia che il saggio ti sferzi molte volte, ma non che lo stolto ti unga d'olio aromatico .

74. Figlio mio, non corra il tuo piede presso l'amico, perché egli potrebbe stancarsi di te e odiarti .

75. Figlio mio, non metterti un anello d'oro al dito se non è tuo, perché gli stolti potrebbero deriderti.

Questo fu l'insegnamento che Achicar impartì a suo nipote Nadan.




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