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Testamenti dei Dodici Patriarchi IntraText CT - Lettura del testo |
XIV.
[1] E ora dico, figlioli miei, non ubriacatevi di vino, perché il vino travolge la mente lontano dalla verità, immette (nell'animo) l'ira del desiderio e induce gli occhi all'errore. [2] Infatti, lo spirito di impudicizia ha il vino come servo per (eccitare) il piacere della mente; ché sono questi due che rubano la ragione all'uomo. [3] Infatti, se bevi il vino fino all'ubriachezza, turba la tua mente con pensieri sporchi, scalda il tuo corpo all'impudicizia con l'idea del piacere e ti fa peccare, senza lasciare che tu te ne vergogni.
[4] Così é il vino, figlioli miei, che chi é ubriaco non si vergogna di fronte a nessuno. [5] Ecco, ingannò anche me, cosicché non mi vergognassi nemmeno davanti a tutta la gente della città, ché fu davanti agli occhi di tutti che andai da Thamar e commisi un peccato grande, togliendo la coperta dell'impurità dei miei figli. [6] Fu dopo bevuto il vino, che non mi vergognai di fronte al comandamento di Dio e sposai una donna cananea.
[7] Chi beve vino, figlioli miei, ha bisogno di molta intelligenza. E questa é l'intelligenza che riguarda il bere il vino: finché si mantiene il senso del pudore, si può bere. [8] Ma se si supera il limite, la mente é invasa dallo spirito dell'inganno, che fa parlare l'ubriaco in maniera turpe e gli fa trasgredire la Legge, senza provare vergogna, anzi vantandosi del disonore e credendo che sia bene.